Il 12 Aprile 2005 rilascia testimonianza Tarcisio Mezzetti.
Questa la testimonianza: MEZZETTI TARCISIO testimonianza 12.04.2005
Questo uno stralcio della testimonianza:
Domanda: Professore è noto che lei sia uno studioso dell’esoterismo, in particolare quello che cerca di spezzare la spiritualità legata al mondo dei cristiano-cattolici. Nelle sue recensioni si leggono anche dei riferimenti alle tristi vicende relative ai delitti del c.d. mostro di Firenze. Cosa ci può dire in proposito
Risposta: Da quanto è dato sapere mi risulta che c’è di mezzo l’esoterismo satanista che si rifà soprattutto alle teorie di Aleister Crowley, noto satanista degli anni 1920-1930 deceduto nel 1947. Sicuramente queste morti, relative al mostro di Firenze, facevano parte di un rituale esoterico-satanista, in particolare per il modo con cui venivano effettuati i delitti ed anche perché l’assassino colpiva quando vi era in atto il rapporto sessuale. Il delitto, in queste situazioni nel mondo del satanismo Croweliano, è particolarmente raccomandato per l’alta magia e il raggiungimento dei “poteri”. Recentemente ho scritto un libro dal titolo “…come leone ruggente…” che fa riferimento all’esoterismo, della magia e del satanismo. A pagina nr. 177 e 178 del primo volume, faccio riferimento ai delitti del mostro di Firenze per il rapporto di Medail (giornalista) e di altri autori. In particolare cito che il mostro è una frangia impazzita del satanismo.
Domanda: Professore, relativamente al caso Narducci, conosceva qualche persona vicino a questo medico? E’ a conoscenza di qualche aspetto relativo alla vicenda che lo ha coinvolto?
Risposta: Una settimana circa dopo la sua morte, avvenuta tragicamente nelle acque del lago Trasimeno, incontrai il Dottor Alessandro Beccarini, oggi in servizio presso il Centro Ortopedico Umbro di Perugia. In quell’incontro mi raccontò che il professor Dominici, chirurgo presso l’Ospedale Monteluce, e dove Beccarini esercitava la specializzazione, gli aveva parlato del professor Francesco Narducci. In particolare era venuto a conoscenza che il Narducci, il giorno della sua scomparsa, ricevette una telefonata in Ospedale dalla quale uscì sconvolto abbandonando in fretta il nosocomio recandosi via. Aggiunse, sempre il Beccarini che a sua volta era stato reso edotto dal Dominici, che la morte di Narducci fosse dovuta al fatto che taluno appartenente alla massoneria, gli avesse ordinato di suicidarsi. Non ricordo esattamente se questa cosa la disse direttamente il Dominici o qualcun altro, però l’ho appresa in quella conversazione. Sempre nel corso della conversazione si parlò anche di un qualche collegamento con i delitti di Firenze, ma non ricordo esattamente i particolari. Voglio essere ancora più preciso: il Beccarini fece un riferimento al fatto che qualcuno da Firenze aveva telefonato al Narducci perché quest’ultimo era stato scoperto come persona coinvolta, non si sa a quale titolo, nei delitti inerenti il “mostro di Firenze”. Ricordo anche che aggiunse che, per tale motivo, il Narducci doveva sparire, almeno così ricordo.
Domanda: Professore, può dirci con maggiore precisione, l’effettivo lasso di tempo intercorso tra la morte del Narducci e queste rivelazioni?
Risposta: Ribadisco che non era passato affatto molto tempo, dai quattro giorni, una settimana, massimo dieci giorni. Della identità della persona che mi ha fatto queste rivelazioni, non ho dubbi, si tratta del dottor Alessandro Beccarini.
Domanda: Ha altro da aggiungere?
Risposta: Non ho altro da aggiungere e resto a disposizione per eventuali altri chiarimenti.