Il 18 Aprile 2005 rilascia testimonianza Andrea Ceccarelli fratello di Giovanna Ceccarelli moglie di Pier Luca Narducci. La testimonianza delle ore 15.30 segue da quella del mattino delle ore 12.00.
Questa la testimonianza: 18 aprile 2005 testimonianza Andrea Ceccarelli 15.30
Questo uno stralcio della testimonianza:
“I miei ricordi sono confusi. Me ne sono reso conto dopo la pausa del precedente verbale e, quindi, non sono assolutamente sicuro di quello che ho detto, in particolare del momento dell’allarme. Sicuramente sono venuto a conoscenza della scomparsa di Francesco mentre mi trovavo a casa dei miei genitori, ma, mentre poco fa mi sono ricordato che l’allarme era stato dato dopo pranzo, ora mi sembra che l’allarme fu dato in un contesto conviviale cioè o in occasione del pranzo o della cena. Io ricordo che ero tornato da lavoro ed eravamo a tavola. Io ricordo che sicuramente era presente il bimbo di Pier Luca e che dovetti tenerlo in qualche modo. Mi pare che mio padre partì subito perché arrivò un allarme, forse dovuto ad una telefonata. Ricordo anche che c’era mia sorella e il bambino che si chiama PIERGIORGIO. Poi mi ricordo che mia madre, allarmata, mi esortò a seguire mio padre. Il giro che ho fatto con il barcone, di non so quale Autorità, è quello che ho segnato a penna nella mappa di dettaglio del Parco del Trasimeno che mi viene mostrata.
In pratica abbiamo fatto una specie di arco che è di fronte allo specchio di lago tra San Feliciano e l’isola Polvese. In particolare ci siamo avvicinati alla sponda settentrionale dell’isola verso Monte del Lago, mantenendoci ad una certa distanza dalla costa dell’isola perché la barca “pescava” in quanto il fondo era basso e, avvicinandoci ancora alla costa, si abbassava ancora di più. Ricordo che chi pilotava mi diceva che non potevamo avvicinarci di più perché avremmo rischiato di incagliarci. Facemmo dei fischi ma nessuno rispose e rapidamente ritornammo alla darsena.
Domanda: “Lei ha parlato con qualcuno in questo intervallo?”
(..) No, mi sono concentrato sull’evento dell’allarme e mi sono reso conto che i miei ricordi sono molto labili. Non so in quale momento della giornata dell’8 ottobre ho avuto la segnalazione della scomparsa. So soltanto che l’allarme ci giunse mentre eravamo a tavola e che mio padre mi ha preceduto a San Feliciano.
Domanda: “Dove stava suo cognato quando è pervenuto l’allarme?”
(..) Non lo so. Non mi ricordo di averlo visto il giorno della scomparsa”
Domanda: “Che cosa è successo quando è arrivato alla darsena?”
(..) Ripeto che la mia memoria è molto labile considerato il tempo trascorso e non me la sento di riferire con certezza il momento dell’allarme se dopo pranzo o dopo cena. Quello che è certo che mio padre è partito per primo e che io l’ho raggiunto in un secondo momento, ma non so dire quando. La barca sulla quale si trovavano mio padre e Ugo Mancinelli, aveva un faro bianco acceso. Ricordo anche che mio padre disse di avvertire i Carabinieri che era stata ritrovata la barca di FRANCESCO. Sulla darsena, come ho detto, ho visto Francesca che è salita a bordo dell’imbarcazione del MANCINELLI e ricordo che si trovava a prua dell’imbarcazione dove si trovavano il MANCINELLI e mio padre, con le gambe incrociate e piangente perché era stata trovata la barca, ma non FRANCESCO. Poi mi ricordo di aver visto la barca di FRANCESCO, trainata non so da chi.
Domanda: “Lei dove è andato dopo? A che ora è tornato a casa?”
(..) Io ricordo solo un gran freddo.
Domanda: “Ricorda la presenza del Prof. Ugo Narducci?”
(..) No, non me lo ricordo. Mi ricordo anche che, quando giunse la barca trainata di FRANCESCO, la moglie era estremamente agitata e mi pare che vi salì a bordo. Mi pare di ricordare che si agitò all’interno della barca, in una scena toccante. Non ricordo chi fosse con lei sulla barca. Ero talmente assorto nell’osservare FRANCESCA, che non ricordo chi vi fosse con lei (..).