Il 21 aprile 2005 la Jacqueline Malvetu inviava una lettera (NdR: una lettera o un fax, non è chiaro) al GIDES all’attenzione dell’Ispettore Borghi.
“Scusatemi di non aver capito che quello che mi avete detto era per proteggermi per via delle intercettazioni telefoniche di qualche criminale che possa ascoltare il mio telefono. Io so che mi avete controllata a 360° e questo mi sta bene ma non ho fatto il calcolo che altre orecchie malvagie potessero spiarmi. Di nuovo chiedo scusa. Alessandro (NdR: rifrito ad Alessandro Borghi) voglio bene a voi tutti della squadra e scusatemi della familiarità ma vi voglio veramente bene a tutti. Ho trovato un’altra ipotesi che conferma quello di cui vi ho già parlato Alessandro Borghi. Mi sono lasciata travolgere adesso da sentimenti, sto a piangere adesso, starò zitta come una carpa fino a che verrò chiamata da voi in ufficio. Sono convinta al 100% di essere stata manipolata dai mostri di Firenze senza saperlo. So di non essere affatto matta ma sicura di avere detto la verità. Con rispetto di voi tutti e della giustizia Jacqueline Malvetu.”
Costei scriveva una lettera il 21 Aprile 2005, all’Ispettore Borghi, dove riferiva: “ho trovato altre ipotesi che conferma quello che già vi ho parlato, sono convinta al 100% di essere stata manipolata dai mostri di Firenze senza saperlo”, e poi dirà di essere stata interrogata all’epoca su questa circostanza anche dal “poliziotto Ubaldo Nannucci”. Vedi: 22 dicembre 2008 motivazioni sentenza Silvio De Luca processo a Francesco Calamandrei Pag: 184