La rivalsa dei poliziotti

«Il calvario è finito», scrisse il Silp, il sindacato di polizia aderente alla Cgil, quando gran parte dei poliziotti dell’ ufficio stranieri della questura, accusati di aver intascato tangenti per rilasciare permessi di soggiorno, furono prosciolti. Ora quei poliziotti sono parte civile contro i loro accusatori. E ieri alcuni di loro hanno testimoniato al processo nel quale è imputato Domenico Maria Rizzuto, 39 anni, fondatore della associazione professionale «Progetto Futura – Consulenze Legali», che si era specializzata nell’ assistenza degli extracomunitari alle prese con le pratiche per la sanatoria del 1998. In quegli anni l’ ufficio stranieri era un campo di battaglia. La pressione degli immigrati che aspiravano a regolarizzare la loro posizione era fortissima. Le code davanti alla questura erano interminabili. Presto cominciarono a circolare voci pesanti. Si parlava di permessi rilasciati in cambio di bustarelle. Nel 2000 la procura aprì un’ inchiesta difficilissima. Dopo alcuni anni di indagini, dal polverone sembra essere emersa una diversa verità: a incassare bustarelle erano quelli che si offrivano di aiutare gli immigrati nel disbrigo delle pratiche. Erano loro a imbrogliarli, illudendoli di risolvere i loro problemi e facendo credere che bisognava pagare i poliziotti. Uno dei profittatori, secondo le accuse, era Rizzuto, che con due collaboratrici aveva avviato una attività di «avvocati di strada». Rizzuto, che è difeso dagli avvocati Laura Tagliafierro e Paola Pantalone, è accusato con le due collaboratrici di esercizio abusivo della professione legale e di truffa ai danni di numerosi immigrati, ai quali si presentava come amico di giudici, del sindaco di Firenze e di altri politici e chiedeva denaro, vantandosi di aver ottenuto 360 permessi di soggiorno. E’ imputato anche di aver fornito false dichiarazioni di ospitalità, falsi contratti di lavoro e false attestazioni di presenza in Italia prima dell’ entrata in vigore della sanatoria. Infine, a conferma del clima avvelenato che si era creato intorno ai permessi di soggiorno, Rizzuto è accusato di calunnia nei confronti di un funzionario e di un ispettore dell’ ufficio stranieri, che nel ‘ 99 denunciò sostenendo di aver saputo che pretendevano tangenti, e di un altro ispettore di polizia che accusò di aver pesantemente minacciato il suo legale. «Esiste a Firenze una rete clientelare per il rilascio dei permessi di soggiorno», denunciò. Ieri il funzionario e l’ ispettore dell’ ufficio stranieri, che si sono costituiti parte civile con gli avvocati Rosario Bevacqua e Sigfrido Fenyes, hanno deposto in aula, rievocando gli anni difficili vissuti dopo l’ avvio dell’ inchiesta: i sospetti, le perquisizioni, la rimozione dall’ ufficio stranieri, l’ umiliazione per gli articoli di stampa, il congelamento della carriera. Dopo di loro hanno deposto due immigrati che – aveva dichiarato Rizzuto – gli avevano confidato di aver versato tangenti. Ma ambedue lo hanno smentito. Il processo riprende venerdì prossimo.

FRANCA SELVATICI

https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/04/23/la-rivalsa-dei-poliziotti.html

23 Aprile 2005 Stampa: La Repubblica – La rivalsa dei poliziotti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *