Il 27 Maggio 2005 rilascia testimonianza il Prof. Antonio Morelli.

Ha parlato di un fatto sopraggiunto in tarda mattinata e cioè la difficoltà del Narducci nell’effettuare un esame gastroscopico o colonscopico e un’ulteriore telefonata per il Narducci da parte di persona residente a Firenze. Ha detto, infatti: “Per quanto riguarda la telefonata ricevuta da Francesco Narducci, questa è da collocare intorno alle ore 13 – 13.30 circa, pervenuta mentre Francesco stava effettuando un esame ad un paziente. Aggiungo che questa persona proveniva probabilmente da Firenze o era un congiunto di qualcuno che risiedeva a Firenze; tutto questo aspetto me lo ha riferito Giuseppe Piferotti, nostro infermiere di vecchia data.” Vedi: Sentenza Micheli Pag. 213

DOMANDA: “Ci descriva l’aspetto del cadavere che ha visto sul pontile di Sant’Arcangelo.
RISPOSTA: “Ricordo che quel cadavere era vestito con un giubbottino di renna, scarpe timberland ed una camicia con cravatta. Quel corpo era come una palla, era cianotico, edematoso, gonfio, i capelli diradati sulla fronte, gli occhi gonfi, quasi socchiusi, facies lunare, sarò stato della taglia 58 – 60. Ricordo che le braccia erano molto gonfie e non mostravano segni particolari o di lesioni o traumi, così come le altre parti del corpo che ho potuto vedere. Mi sembra di ricordare che in attesa dell’arrivo del medico che fece la visita esterna, il corpo fu coperto con un telo. In quei momenti io parlai con Ferruccio FARRONI ed esternammo ognuno varie possibilità circa le cause della morte di Francesco. Poiché me lo chiedete, vi dico che io rividi il cadavere composto sulla bara, non ricordo se nel pomeriggio stesso o il giorno successivo. Parlando con il Dr. Stefano FIUORUCCI mi ha fatto ricordare che probabilmente siamo tornati alla villa il giorno seguente. Quel cadavere aveva delle caratteristiche simili a quello che avevo visto sul molo. Era nella bara, gonfio, cianotico, color violaceo, era più composto rispetto a quello del molo.

L’ufficio dà atto che viene contestato al Prof. MORELLI che ci sono agli atti dichiarazioni di persone che hanno visto il cadavere del Prof. NARDUCCI Francesco il giorno successivo al ritrovamento, in buone condizioni e molto simile alla persona di Francesco NARDUCCI in vita.

RISPOSTA: “Ribadisco che il cadavere che ho rivisto alla villa era cianotico, gonfio e, ripeto, solo più composto rispetto a quello che ho visto al molo di Sant’Arcangelo. Poiché me lo chiedete, vi dico che non riesco a ricordare come fosse vestito ma con molta probabilità escludo che fosse vestito con gli indumenti che sono stati trovati sul cadavere riesumato a Pavia di cui mi sono state mostrate le foto. Aggiungo anche che nell’ambiente ove era esposta la bara vi era anche poca luce.” Dalla Relazione Commissione Parlamentare Vedi: Sentenza Micheli Pag. 291

Quando arrivammo sul pontile vidi delle persone in abiti civili e pensai fossero poliziotti o, comunque, uomini delle Forze dell’Ordine. Vidi anche PIERLUCA NARDUCCI, anche se non posso essere preciso sul fatto che già ci fosse o fosse intervenuto dopo. Non posso essere preciso di questo ultimo aspetto perché non lo ricordo. Non ricordo di aver visto anche il padre sul pontile. Lei mi chiede se e con chi io abbia scambiato qualche parola sul pontile ed io le rispondo che non ricordo con chi parlai e cosa abbia potuto dire. C’era uno stato di emotività notevole, di grande sconforto, per cui nessuno aveva voglia di parlare del fatto. Ricordo che si parlava dell’autopsia e, sia io che FARRONI, ritenevamo che si dovesse fare. Non so chi abbia deciso che l’atto autoptico non fosse fatto. Lei mi chiede se, durante l’esame del cadavere fatto dalla Dr.ssa SEPPOLONI, qualcuno abbia invitato questo medico a fare presto perché si stava compiendo uno scempio sul cadavere, ed io le rispondo che non lo ricordo. DOMANDA: Lei ha sentito che qualcuno diceva alla Dr.ssa SEPPOLONI che era tutto chiaro, che non c’erano problemi e che il morto era un morto annegato?
(..) Non ricordo.
DOMANDA: Ricorda se il fratello del Dr. NARDUCCI, e cioè PIERLUCA NARDUCCI, abbia fatto pressioni sulla Dr.ssa SEPPOLONI per evitare che fosse fatta l’autopsia?
(..) No, non lo ricordo affatto.
(..)
Ricordo che quel cadavere era vestito con un giubbottino di renna, scarpe Timberland ed una camicia con cravatta. Quel corpo era come una palla, era cianotico, edematoso, gonfio, i capelli diradati sulla fronte, gli occhi gonfi, quasi socchiusi, facies lunare, sarò stato della taglia 58 – 60. Ricordo che le braccia erano molto gonfie e non mostravano segni particolari o di lesioni o traumi, così come le altre parti del corpo che ho potuto vedere. Mi sembra di ricordare che in attesa dell’arrivo del medico che fece la visita esterna, il corpo fu coperto con un telo. In quei momenti io parlai con FERRUCCIO FARRONI ed esternammo ognuno varie possibilità circa le cause della morte di FRANCESCO. Vedi: Sentenza Micheli Pag. 177

(..) Ricordo che il telefono squillava in continuazione ed il Prof. UGO NARDUCCI si lamentava al telefono ad alta voce con dei giornalisti.
(..)
DOMANDA: “E’ sicuro che lei sia tornato alla villa NARDUCCI di San Feliciano il giorno 14 ottobre 1985?”
(..) Io ricordo che quando tornai alla villa di San Feliciano vi trovai sicuramente STEFANO FIORUCCI. Ricordo che era all’imbrunire. Non escludo che possa essere stato anche la domenica sera anziché il lunedì, come ho prima dichiarato. Questo lo dico anche perché mi sembra strano che il cadavere, ridotto in pessime condizioni e maleodorante, possa essere rimasto con la bara aperta fino al pomeriggio inoltrato del lunedì. Inoltre, il fatto che UGO ricevesse tante telefonate da giornalisti mi fa pensare che la notizia del rinvenimento fosse recente. Vedi: Sentenza Micheli Pag. 291

 

27 Maggio 2005 Testimonianza di Antonio Morelli

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