‘Narcotizzò Angiolina Pacciani quella donna va processata’
RIEMERGE da lungo oblio una delle tante vicende misteriose e grottesche che complicano la sconfinata inchiesta sul mostro di Firenze. Il pm Paolo Canessa ha chiesto il rinvio a giudizio di un’ anziana signora, vedova di un medico, per rapina, sequestro di persona e lesioni. L’ udienza preliminare è fissata per il 4 ottobre. E’ lei, secondo le accuse, la misteriosa donna bionda che il 22 gennaio 1996 comparve a Mercatale Val di Pesa a fianco di Angiolina Manni, la moglie di Pietro Pacciani. L’ indomani mattina Angiolina uscì di casa più stralunata del solito e con il volto insanguinato. Era caduta in casa ferendosi, dopo essersi svegliata da un sonno profondissimo. «Non mi reggevo in piedi», spiegò poi ai medici. Mancavano sei giorni all’ avvio del processo d’ appello contro suo marito, che in primo grado era stato condannato all’ ergastolo per sette degli ultimi delitti del mostro e che era in carcere. Intanto era partita l’ inchiesta su eventuali mandanti dei delitti. Quando riuscì a recuperare un minimo di lucidità, Angiolina spiegò ai carabinieri e ai poliziotti che la donna era arrivata da lei con le borse della spesa e si era presentata come una amica di sua figlia Rosanna. Le aveva comprato un sacco di cose buone, e così aveva vinto la ruvida diffidenza di Angiolina. La donna, che indossava una lunga pelliccia di visone e una parrucca bionda, si era poi fatta vedere in paese con la moglie di Pacciani. Era andata da un dottore, gli aveva detto di essere di Firenze, ma in quel momento ospite di amici del luogo, e di aver bisogno del Tavor per dormire. Il dottore glielo prescrisse e la donna andò a comprarlo in farmacia. Ma poi, una volta tornata a casa di Pacciani, utilizzò le pastiglie di Tavor per narcotizzare Angiolina e per poter rovistare per tutta la notte nella casa dell’ uomo condannato per i delitti del mostro. Al mattino, mentre Angiolina dormiva profondamente, la misteriosa signora fu vista salire sulla Sita. Poiché nella sua incursione a Mercatale non aveva fatto niente per passare inosservata, anzi, qualcuno credette in riconoscere in lei la vedova di un medico che abitava in un paese vicino. Quando la polizia andò a perquisire la sua casa, trovò una parrucca bionda e una pelliccia simili a quelle che i testimoni avevano notato indosso alla misteriosa visitatrice di Angiolina. La signora, che è assistita dagli avvocati Alfredo e Francesco Paolo Guidotti, nega vigorosamente ogni responsabilità. Da casa Pacciani sembra che quella notte siano sparite soltanto 200 mila lire che Angiolina teneva in un nascondiglio. L’ ipotesi che, se si arriverà ad un processo, potrà essere esaminata e discussa in aula è che la misteriosa signora cercasse qualcosa in casa Pacciani. Che cosa, non si è mai saputo.
FRANCA SELVATICI