Il 30 Maggio 2005 rilascia testimonianza Daniele Meli. Il Mieli si trovava a bordo della pilotina n. 516 dei Carabinieri di Castiglione del Lago in perlustrazione insieme all’allora Appuntato Bruno Di Goro.
Questa la testimonianza: Meli Daniele testimonianza 30.05.2005
Questa la trascrizione della testimonianza:
DOMANDA: Appuntato, ci racconta quello che è accaduto nella mattinata del 13.10.1985 giorno in cui è stato rinvenuto il cadavere riconosciuto per quello di Francesco Narducci?
RISPOSTA: “Premetto che sono trascorsi circa 20 anni ed ho solo ricordi fugaci sull’accaduto. Quella mattina eravamo già in servizio di pattugliamento, questo è il mio ricordo, in quanto quando sparivano delle persone nel lago avevamo una sorta di disponibilità maggiore. In pratica c’era un pattugliamento quasi continuo delle acque lacustri proprio perchè dovevamo ricercare il corpo della persona scomparsa qualche giorno prima. Confermo il mio ricordo, e cioè che quella mattina eravamo già in acqua circa un paio d’ore prima dal rinvenimento del cadavere. Ricordo che eravamo io e l’Appuntato Di Goro. Non riesco a rammentare però bene l’orario in cui fummo chiamati. Chiedo, pertanto, di poter visionare il giornale di chiesuola del giorno 13.10.1985, laddove in vostro possesso, in aiuto alla memoria, anche perchè ricordo che voi lo avete acquisito, dopo aver chiesto a me, informalmente, dove fosse custodito tale documento.”
L’ufficio da atto che all’Appuntato Meli Daniele viene mostrato copia del giornale di chiesuola del 13 ottobre 1985, che viene allegata al presente verbale.
DOMANDA: Riconosce la scrittura come quella dell’Appuntato Di Goro? Inoltre, dopo aver letto quanto scritto, vuole rappresentarci cosa avvenne quella mattina?
RISPOSTA: “Si, la riconosco. Quella mattina io e l’Appuntato Di Goro eravamo in perlustrazione tra lo specchio d’acqua l’Isola Polvese e Sant’Arcangelo. Potevano essere le 08,00, minuto più minuto meno, quando risposi ad una chiamata della Centrale Operativa CC. di Città della Pieve che ci informò di portarci nei pressi di Sant’Arcangelo in quanto vi era un pescatore che ci stava aspettando nella zona antistante il molo di Sant’Arcangelo. Da dove eravamo fino a quando raggiungemmo questi due pescatori, ci abbiamo messo meno di cinque minuti in quanto eravamo già nei pressi di quello specchio d’acqua.
Lei mi chiede, Tenente, se la sera prima o la mattina presto qualcuno ci abbia ordinato o indicato di stazionare in quel tratto ove eravamo quando fummo chiamati dalla Centrale Operativa ed io le rispondo di no. Noi eravamo in quello specchio d’acqua perchè l’esperienza ci riportava, visto il vento, a supporre che il cadavere poteva riemergere in quello spazio d’acqua. Nessuno ci indicò di rimanere o di perlustrare quello specchio d’acqua. Come ho detto ci mettemmo pochissimo, ripeto tre, quattro, cinque minuti al massimo, ad arrivare sul punto dove c’era il cadavere. Atteso il fatto che allora i cellulari ancora non c’erano, io chiamai la Centrale per avvisare, via radio, che avevamo rinvenuto un cadavere. Senza perdere tempo, almeno così ricordo, con l’aiuto dei due pescatori, issammo il cadavere sulla nostra pilotina e, successivamente, raggiungemmo il pontile più vicino che era quello di Sant’Arcangelo. Anche in questo caso ci abbiamo messo circa cinque minuti, non di più. Una volta giunti al pontile notammo un po’ di gente che però non riesco a numerare. Non riesco nemmeno a ricordare se vi fosse gente in divisa oppure no.”
DOMANDA: Appuntato, lasciando perdere il giorno 9 ottobre in cui la barca dei carabinieri esce alle 00,00 per effettuare delle ricerche per un totale di 13 ore e 45 minuti, come mai il giorno 13 ottobre fissate l’orario di partenza, per la perlustrazione, alle ore 06,30 mentre, rispettivamente per il giorno 10 ottobre la partenza alle nove, l’undici ottobre la partenza alle sette e il 12 ottobre la partenza è alle ore 08,30.
RISPOSTA: “Non lo so, non riesco a spiegarlo anche perchè non ero io che facevo i servizi che, all’epoca, erano ordinati dall’allora comandante della Stazione Maresciallo Di Tommaso.”