Il 25 Agosto 2005 rilascia testimonianza l’Avv. Giuseppe Jommi.
Questo uno stralcio della testimonianza:
Lo Jommi, escusso nuovamente a verbale confermava la relazione con la cittadina straniera Alves Jorge. Precisava che detto rapporto era iniziato prima del suo matrimonio, avvenuto nel 1964, e cessato nel 1986.
“…un giorno fui convocato da un giudice a Firenze per una denuncia che la Alves aveva presentato nei miei confronti, con l’accusa di fatti gravissimi come ad esempio complotti con il Presidente di Mediobanca in relazione ad una pratica per la quale avevo avuto contatti con il Dott. Cuccia, con il signor Bernheim, suocero di Orsini Domenico Napoleone, che era socio della società che rappresentavo. Il giudice di cui non ricordo il nome, mi disse che era stato costretto ad interrogarmi, perché la signora minacciava denunce nei suoi confronti per omissione di atti d’ufficio.
Poiché me lo chiede le dico che ritengo che fosse passato un sensibile lasso di tempo tra la presentazione della denuncia ed il mio interrogatorio e che la signora avesse più volte insistito con il giudice perché mi sentisse. Il giudice sentì anche Orsini ed altri. A quel tempo erano in funzione le Procure Circondariali distinte dalle Procure presso i Tribunali, questo particolare me lo ricordo in quanto il giudice mi disse che avrebbe stralciato alcuni reati per mandarli all’altra Procura per competenza. Dopo un po’ di tempo incontrando per strada il Procuratore Circondariale Dott. Ubaldo Nannucci, che io conosco da tempo e dicendogli che avrei dovuto essere interrogato dalla sua Procura, lui mi rispose facendomi capire che non sarei mai stato interrogato”.
Alla domanda “Le dice nulla il nome Falciani?”, l’uomo rispondeva: “So che è una località da cui credo si diparta una scorciatoia che attraverso la località di Albergaccio vicino a Villa Machiavelli raggiunge San Casciano. Ricordo che andando verso Siena vi è una deviazione sulla destra che porta credo rapidamente a San Casciano”.
Lo Jommi rispondeva di non ricordare dove e con chi fosse stato l’otto settembre 1985, continuando a negare di aver conosciuto Francesco Narducci e di aver messo piedi su un’autovettura Citroen. Vedi Nota Finale Gides 4 aprile 2007 Pag. 120/121
“Lo studio Rocchi era lo studio di cui si serviva la società Menarini. Cessata la professione da parte del Rocchi, ho continuato io i rapporti professionale, che si sono rotti all’incirca nel 1994“
Conferma altresì di avere avuto incidenti stradali, anche con conseguenze gravi, negando invece di aver mai posseduto armi; conferma di aver frequentato luoghi e ristoranti indicati dalla ex amante, come pure di aver assunto alcuni farmaci menzionati da lei; segnala che l’appartamento sito in Via Benedetto Marcello n. 45, presso cui abitava la famiglia di SUSANNA CAMBI (una delle vittime del “mostro”), era in effetti di proprietà della moglie; precisa di avere avuto incarichi professionali a Perugia, assistendo due signore di Siena la cui controparte era un certo ing. STOPPINI, confermando poi che uno dei soggetti da lui assistiti era appunto la sorella di costui; ammette di avere avuto due contravvenzioni per guida in stato di ebbrezza diversi anni prima; ritiene di escludere di aver mai guidato una “Citroen”, in ipotesi prestatagli da amici, precisando anzi di non aver mai messo piede dentro un’auto di tale marca;
sostiene di non ricordare cosa avesse fatto la sera dell’8 settembre 1985; nega di aver mai conosciuto il Calamandrei, lo Spezi e il NARDUCCI. Vedi: Sentenza Micheli Pag. 376
Vi è l’interruzione del verbale e la formale contestazione del reato di cui all’art. 371-bis c.p., sia in relazione al colloquio avvenuto la sera dell’8 settembre 1985 tra lo stesso JOMMI e ALVES JORGE EMILIA MARIA, sia in ordine alla conoscenza e alla frequentazione con FRANCESCO NARDUCCI (poiché quanto negato dallo JOMMI è viceversa puntualmente affermato dalla stessa ALVES con circostanziate dichiarazioni). Vedi: Sentenza Micheli Pag. 376