Il 30 Agosto 2005 rilascia testimonianza Ugo Bracco di professione medico ginecologo.

Questa la testimonianza: BRACCO Ugo testimonianza 30.08.05

Questa la trascrizione:

Il giorno 30, il mese di agosto, dell’anno 2005, alle ore 12.40, in Perugia, c/o Procura, in Via Fiorenzo di Lorenzo n. 22/24, dinanzi al Pubblico Ministero Dr. Giuliano Mignini sost. (ufficio sito al terzo piano del palazzo), assistito, per la redazione del presente verbale, dall’Ufficiale di P.G. M.O. ROSCINI Lucio della Guardia di Finanza, , a norma dell’art. 373, sesto comma c.p.p., presente/, per esigenze investigative, è comparso il Sig. BRACCO Ugo, il quale, richiesto delle generalità, risponde: ” Sono e mi chiamo BRACCO Ugo, nato a Bagnasco (CN) il 05.09.1932, residente in Foligno (PG), via Brenta nr. 16, di professione ginecologo in pensione”.

Il Pubblico Ministero, visti gli artt. 197, 197 bis, 198, 199, 200, 201, 202 e 203 c.p.p., richiamati dall’art. 362 c.p.p. e ritenuto che non sussistono le ipotesi di cui agli artt. 197, 197 bis, 199, 200, 201, 202 e 203 c.p.p., ricorda alla persona informata sui fatti che ha l’obbligo di rispondere secondo verità alle domande che le saranno rivolte e di non tacere circostanze conosciute e la informa che le false informazioni al Pubblico Ministero sono punite a norma dell’art. 371 bis c.p..

Il Pubblico Ministero procede, quindi, a esaminare la persona informata sui fatti in ordine alle circostanze per cui è procedimento, già collegato, ex art. 371 c.p.p., con quello n. 1277/03 R.G.N.R Mod. 21 della. Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze. 

 Domanda: “Da quanto tempo è ginecologo e dove opera?”
 Risposta: “Sono stato ginecologo all’ospedale di Foligno dal 01.01.1960 al 01.10.1999, quando sono andato in pensione”
 Domanda: “Chi c’era come primario ?”
 Risposta: “All’inizio il Prof. Ugo NARDUCCI, poi il Prof. Mario Tonelli e successivamente Giancarlo CUCCHIA”
 Domanda: ” Qual era il suo orario di lavoro ?”
 Risposta: ” Dal 1970 non svolgevo più il servizio di notte e mi limitavo alla reperibilità di 24 ore e per i casi di urgenza.”
 Domanda: “Che orario svolgeva il Prof. Ugo NARDUCCI ?”
 Risposta: “Solitamente arrivava in ospedale, la mattina alle ore 08.00 circa e si tratteneva fino alla cessazione delle necessità, nel senso che se fosse stato occupato in sala operatoria, si tratteneva fino alla cessazione della seduta. Normalmente, invece, cessava il servizio alle ore 13.30 – 14,00, ma talvolta riprendeva anche di pomeriggio” 
 Domanda: “Con quale medico il Prof. NARDUCCI era più a contatto?”
 Risposta: “Da un punto di vista professionale, con il sottoscritto, altrimenti era molto a contatto con il suo collaboratore più stretto Prof. TONELLI. Poiché me lo chiede, successivamente è arrivato il Dott. Gianni BALSOTTI, con il quale il Prof. NARDUCCI aveva dei rapporti di conoscenza e di frequentazione che andavano oltre il rapporto professionale.”
 Domanda: “Lei conosceva i figli del Prof. Ugo NARDUCCI ?”
 Risposta: “Li conoscevo tutti e tre e ho visto nascere Elisabetta nel nostro reparto, mentre i due figli maschi li ho conosciuti quando sono arrivato all’ospedale di Foligno e loro erano piccoli. Ancora oggi conosco Pier Luca, come collega e posso dire che questi mi vede ancora come il vecchio medico di famiglia. Elisabetta non l’ho più vista. Poiché me lo chiede, posso dire che Francesco non ricordo di averlo visto mai in ospedale a Foligno. Ricordo, però, di averlo visitato da piccolo, insieme ai suoi fratelli, in quanto ero specializzato anche in pediatria.”
 Domanda: “Che cosa ricorda di Francesco?”
 Risposta: “Premetto che Francesco, quando divenne giovanotto, praticava il motocross, unitamente a mio figlio Gianluca, che attualmente è ginecologo a Careggi, a Firenze.
Anche l’altro mio figlio Pierluigi è ginecologo ed è primario a Sanremo. Poiché me lo chiede, le dico che mio figlio Gianluca è stato ed è l’allievo del Prof. SCARSELLI di Firenze, direttore della clinica ostetrico-ginecologica dell’Università di Firenze e che credo sia di origine aretina. Mio figlio si trova a Careggi con il prof. SCARSELLI da molti anni, ma non ricordo da quanto tempo. Prima di essere a Careggi, mio figlio era sempre con lo stesso Prof. Scarselli a Trieste. Tornando a Francesco NARDUCCI, ricordo che fino a quando è rimasto a Foligno, non ha mai avuto problemi di salute, a quanto mi risulta; preciso che per circa quattro anni l’ho sporadicamente visitato come pediatra. Ricordo che era un ragazzo molto intelligente, affabile e molto attaccato a me. Successivamente alla partenza della famiglia NARDUCCI per Perugia, ho rivisto Francesco qualche volta durante i congressi. Aggiungo anche, che, quando Francesco era già ordinario, mi telefonò chiedendo un appuntamento. Ricordo che Francesco venne nel mio studio di Foligno all’incirca alle ore 19.00, in compagnia di una ragazza. Poiché me lo chiede, ricordo che era una ragazza di bell’aspetto ed aveva meno di 25 anni. Francesco, presentandomela come amica, mi disse che aveva bisogno di una visita ginecologica e dopo, con molta discrezione, si allontanò. Io visitati la ragazza, che era affetta da una banale infiammazione e null’altro ricordo, se non che la ragazza mi sembrò di Perugia e non di Foligno. Finita la visita, Francesco si ripresentò a me e mi salutò e non notai nulla di particolare nel suo atteggiamento. Ci trattenemmo a parlare del più e del meno, in particolare della sua nomina a ordinario della quale appariva orgoglioso e mi diede dei bigliettini da visita, che conservo. Poiché me lo chiede, le dico che conoscevo la moglie di Francesco, Francesca SPAGNOLI, che non era, però, la ragazza che ho visitato. Ripensando a questo fatto, non riesco a capire perché Francesco non si fosse rivolto quanto meno al padre”
 Domanda: “Cosa ricorda dei giorni della scomparsa di Francesco NARDUCCI?
 Risposta: “Non me lo ricordo bene. Mi sembra che la notizia della scomparsa l’ho appresa in ospedale, mi pare di sera e mi sembra che in quei giorni ci recammo con i colleghi del reparto presso la famiglia NARDUCCI. In merito, ho una grande confusione. Mi pare che una volta mi recai con i colleghi in via San Bonaventura e successivamente mi sembra di essermi recato anche nella villa al lago Trasimeno ove c’era la bara. Mi sembra che in quell’occasione fosse presente l’anotomo- patologa dell’ospedale di Foligno Prof.ssa BARBIERI (da sposata), moglie del Prof. BARBIERI, direttore del laboratorio analisi dell’ospedale di quella città. Alla stessa, non ricordo se in quella occasione o successivamente, chiedemmo se fosse stata fatta l’autopsia a Francesco, ma la Prof.ssa BARBIERI rispose di no. Aggiungo anche, che mentre mi stavo recando, in compagnia di altri colleghi, nella chiesa per il funerale di Francesco NARDUCCI, più avanti, rispetto alla mia posizione e, in discesa, un personaggio un po’ stravagante di Foligno, tale Bruno BORDIGHINI, marito della capo-sala del reparto della sala operatoria di ostetricia dell’ospedale di Foligno, si avvicinò, vociando, a un gruppo di persone portando un mazzo di rose rosse. Mi è stato poi riferito, non ricordo da chi, che il BORDIGHINI aveva consegnato il mazzo di rose rosse ad Ugo NARDUCCI e gli avrebbe detto “Tu l’hai ucciso”. In quel momento, intorno a me, c’erano il Dott. PANELLA, il Dott. Gianni BALSOTTI e i Dottori PIATTI E TONELLI e altri e ci chiedemmo il perché di quell’atteggiamento. Ancora oggi non riesco a capire quel comportamento del BORDIGHINI. Da allora non ho più parlato di questa storia e di Francesco con il Prof. Ugo NARDUCCI. Poiché me lo chiede, a quanto mi risulta, mio figlio Gianluca non ha più avuto rapporti con Francesco NARDUCCI da quando ha lasciato il motocross, cioè da quando aveva circa 22 anni. Mio figlio Gianluca è nato nel 1959″

Si dà atto che il presente verbale è stato redatto in forma riassuntiva, a norma dell’art. 140 c.p.p. e chiuso alle ore 14,20. Copia dello stesso viene allegata al fascicolo n. 8970/2002 R.G.N.R Mod. 21, stante la sua rilevanza in ordine a tale procedimento.
L.C.S.
IL PUBBLICO MINISTERO
(Dr. Giuliano Mignini sost.)
Il M.llo M.O. GDF
(Lucio Roscini)

30 Agosto 2005 Testimonianza di Ugo Bracco

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