Il 15 Settembre 2005 rilascia testimonianza Valerio Marini addetto all’ufficio statistica e di Polizia giudiziaria del Comando VV.FF. di Perugia.
Questo uno stralcio della sua testimonianza:
“Il Geom. Pennetti PENNELLA, un paio di anni fa, forse all’inizio del 2003, mi chiamò telefonicamente nell’ufficio e mi ordinò di salire subito da lui. Quando entrai nel suo ufficio, lo vidi scuro e rosso in volto e, con un tono autoritario e preoccupato insieme e molto serio, leggendo un foglio che era intestato “Procura” o “Questura di Firenze” ma che io lessi a rovescio, dalla parte opposta della scrivania, mi disse: “Marini, portami subito il fascicolo del 1985 del Narducci che lo vuole subito il Comandante!“. Io gli feci presente che doveva darmi almeno il tempo di scendere e prenderlo, ma lui insistette: “Subito, subito! Perché lo vuole il Comandante!”. La documentazione era nel mio ufficio e si trovava insieme ad altri faldoni particolari e delicati…. Tutti questi fascicoli erano contenuti in un armadio di cui solo io avevo le chiavi. Ricordo che il fascicolo del NARDUCCI era contenuto in una cartellina o rosa o bianca del Comando di Perugia, formato A4 e conteneva tutta la documentazione del Comando di Perugia, tra cui le segnalazioni telefoniche, fax del Nucleo Elicotteristi di Arezzo che era intervenuto per le ricerche, le chiamate di tutte le squadre. Era spesso un centimetro e mezzo circa, tanto che non lo si poteva spillare facilmente come era successo quando era venuta la Polizia…. In quell’occasione, per tenere insieme le copie, dovetti spillare fronte-retro 4 o 6 volte. Tornai su col fascicolo che consegnai al PENNELLA e lui, immediatamente, si precipitò nell’ufficio dell’allora Comandante Ing. SIMONETTI e chiuse la porta alle sue spalle. Nello stesso giorno o, tutt’al più, il giorno dopo, io, preoccupato della conservazione della documentazione, richiesi all’Ing. SIMONETTI di poter riavere il fascicolo NARDUCCI, ma lui mi disse che lo teneva lui e mi indicò un mobile chiuso a chiave, dietro o a fianco della scrivania, ove lo aveva riposto. Aggiungo anche che, quando io avvertii il Geom. PENNELLA che ero stato convocato in Procura da lei (Sostituto Giuliano Mignini), lui mi disse al telefono che non mi dovevo sbilanciare più di tanto. Poiché me lo chiede, io non so spiegarmi con certezza il motivo di tale comportamento che non mi è mai capitato di vedere in altre occasioni nella mia vita professionale. Posso solo dire che, nel mondo dei Vigili del Fuoco, si è sempre parlato di una forte influenza di ambienti massonici nel Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Perugia e, tra i colleghi, era ed è voce comune che a questi ambienti fosse vicino, soprattutto, il Geom. PENNELLA e anche l’allora Comandante EUGENI. Ho sentito anche dire che entrambi frequentavano “L’Accademia dei Filedoni” dove giocavano a carte. Vedi: Sentenza Micheli Pag. 330/331 e Vedi: Sentenza Micheli Pag. 704
Vengono mostrati al Marini gli atti relativi alle ricerche del Francesco Narducci trasmessi, nel corso delle indagini, alla Procura di Perugia, Martini ha osservato:
“Sono sorpreso e scandalizzato perché non sono i documenti che ho fornito io alla Questura che portavano il timbro rotondo del Comando, l’autentica che potevo sottoscrivere anch’io. Io riconosco solamente le mie lettere a protocollo 15727 del 21.11.01 e 14502 del 30.10.2001 ed il tagliandino di trasmissione a mano alla Procura del 23.11.2001, con la dicitura in alto a sinistra “Urgente – Marini”. Inoltre gli atti che io consegnai ai poliziotti in copia e in originale poi al PENNELLA, su sua richiesta pressante, non comprendevano le schede di intervento dei Vigili del Fuoco di Grosseto. Io consegnai solo le copie originali del nostro Comando; vi erano invece dei fogli di color rosa, come quelli che vedo agli atti; vi erano fonogrammi in partenza e non due soli come quelli che vedo; vi erano i foglietti bianchi che venivano usati dalla Sala Operativa, ma non vedo gli allegati verdi che comprendevano i dati relativi alle chiamate. Quanto alla scheda di intervento di cui al verbale 5505 dell’8 ottobre 1985, io rimango stupito perché non si tratta dei rapporti che io ho visto allegato agli atti, anche perché io non ho fornito gli originali ma solo copie autenticate. Più li guardo e più mi rendo conto che, per lo più, non sono gli atti che io ho fornito e che ho poi consegnato al PENNELLA. Soprattutto mancano i rapporti del Comando Provinciale di Perugia, salvo uno e tutta la documentazione di colore verde dalla quale si poteva risalire alla persona che aveva chiamato. Il fascicolo che io consegnai al PENNELLA era molto più spesso di quello che mi viene mostrato. Ad esempio, dovevano esservi, come minimo, più di cinque rapporti del Comando Provinciale di Perugia. Non corrispondono neppure le spillature dei documenti “. Vedi: Sentenza Micheli Pag. 704/705
Ho denunziato il Comando per falsità in atti pubblici, in mio danno, commessi nel 1986 (..). Sono sempre stato in rapporti conflittuali con il Comando, a causa delle vertenze di servizio da me proposte dal 1986 e ai difficili rapporti con il Comando e anche con qualche collega. Venivo da loro considerato un po’ il “pierino” o “il matto” della situazione. Oggi mi trovo molto bene con gli attuali Comandante e Vice Comandante Provinciali che hanno subito instaurato un ottimo rapporto con me. Mi trovo molto bene anche coi colleghi. Vedi: Sentenza Micheli Pag. 708