Il 01 Ottobre 2005 rilascia testimonianza Roberto Giovannoni, Carabiniere in servizio presso la Stazione di Firenze “Legnaia” con alloggio presso la caserma di S. Casciano in quanto addetto al servizio di protezione e vigilanza della principessa Beatrice d’Olanda e della sua famiglia. La Principessa aveva una villa a San Casciano Val di Pesa. Dichiarazioni riferibili all’agosto del 1977.
Questa la testimonianza: GIOVANNONI Roberto testimonianza 01.10.2005
Questo uno stralcio della testimonianza:
“Notai quella mattina, proprio tra la farmacia e la caserma, un’Alfetta bianca, nuova fiammante, targata Perugia. Mi pare proprio che fosse un’Alfetta. Non so perché, ma quell’autoveicolo mi incuriosì e mi preoccupò, forse per un sesto senso che avevo. Quella macchina attirò la mia attenzione. Ero armato di tutto punto e in divisa e mi avvicinai circospetto a quell’autovettura che aveva sul parabrezza, sul lato destro, quello del passeggero, lo stemma dei medici. A quattro – cinque metri dalla macchina, dietro di me, c’era Mario Vanni, il postino…. Sarà rimasto vicino a quella macchina per un quarto d’ora o venti minuti, da solo e non escludo che vi sia rimasto anche dopo che io mi allontanai dal posto. Era come se dovesse custodire quella macchina. Io chiesi a Vanni: “Ha visto deve è andato chi ha parcheggiato questa macchina?”. Lui mi ha risposto frettolosamente e come in imbarazzo: “E’ in farmacia”. Mi sono recato allora nella farmacia, dove vi erano un paio di clienti…. Chiesi con voce perentoria di chi fosse la macchina parcheggiata nella piazza e, dal retrobottega della farmacia, che si trovava dietro al bancone e di fronte all’ingresso, si precipitarono fuori, quasi cadendo per terra dalla fretta, il farmacista Calamandrei e il medico Francesco Narducci, che riconobbi perfettamente…. Come ho detto il Narducci ed il Calamandrei sono usciti trafelati dal retrobottega, quando hanno sentito che c’era un militare dell’Arma che, in tono perentorio, chiedeva di chi fosse quella macchina targata PG. Ricordo che il Narducci si piazzò di fronte a me, dietro il bancone, mentre il Calamandrei si mise alla destra del Narducci…Io chiesi al Narducci di chi fosse quella macchina targata PG e il Narducci mi rispose che era la sua. Gli chiesi poi chi fosse e da dove venisse e lui mi rispose di chiamarsi Narducci e che veniva da Foligno…Gli chiesi anche perché si trovasse a San Casciano e mi disse che era rappresentante di una ditta farmaceutica di Prato. Continuando la conversazione, io osservai che da Foligno a Firenze ce n’era di strada. A questa osservazione, il Narducci replicò, sempre affabilmente, dicendo che lui, comunque, aveva una casa all’uscita di Firenze Certosa.”