Il 13 Ottobre 2005 rilascia testimonianza il Procuratore Dr. Nicolò Restivo.
Questo uno stralcio della sua testimonianza:
“….Premetto che dirigevo un ufficio oberato di impegni, specie in relazione alle indagini ex art. 11 c.p.p. riguardanti magistarti romani. Mi occupavo, inoltre, della D.D.A. e gli interventi d’urgenza in occasione di rinvenimenti di cadavere o altro, venivano svolti dal P.M. di turno che si occupava poi dell’eventuale istruttoria, per assegnazione automatica. Non mi sono, quindi, occupato personalmente della vicenda Narducci di cui si è invece occupato il Sost. Procuratore dr. Federico Centrone. I turni duravano una settimana e l’elenco degli stessi veniva trasmesso di settimana in settimana agli organi di P.G. Gli altri magitrati dell’ufficio erano il dr. Wladimiro De Nunzio, il dr. Giacomo Fumu, il dr. Giuseppe Severini e non ricordo altri. Io conoscevo il prof. Ugo Narducci perché era stato il ginecologo di mia moglie durante il suo primo parto. La P.G. informò direttamente il dr. Centrone, che, a sua volta, informò me dopo aver fatto le prime indagini ed era stato, credo, sul posto, ma non ne sono sicuro. Non so neppure se abbia svolto personalmente le indagini. Allora apparve come una vicenda di routine. Ricordo che si parlava di fatto accidentale e che non risultavano ipotesi di reato. Solo successivamente, ma non ricordo con precisione quando, qualcuno cominciò ad avanzare l’ipotesi del suicidio. In relazione a questa, non veniva mai fornita spiegazione sulle cause e la cosa mi colpì molto, perché non riuscivo a capire come mai potesse arrivare a suicidarsi una persona come il prof. Francesco Narducci. Poichè me lo chiede, le dico che non conoscevo neppure la di lui moglie, Francesca Spagnoli né la sua famiglia. A quanto ricordo, il rinvenimento avvenne in un giorno lavorativo e il collega Federico Centrone si recò sul posto, ma non se sono sicuro.” Domanda: ” Lei non si è recato unitamente al dr. Alfredo Arioti nei pressi del pontile di Sant’Arcangelo il giorno del rinvenimento del cadavere?” Risposta: “Non so neanche dove si trovi il pontile di Sant’Arcangelo, con precisione né dove si trovasse il cadavere ed escludo di essermi recato, insieme al collega Arioti, in quel posto. Non so neppure dove si trovasse la villa dei Narducci al Lago. Escludo pure di averne parlato con lo stesso collega Alfredo Arioti che allora era in servizio alla Procura Generale. “Domanda: “Si ricorda se uscirono articoli di stampa che collegavano il defunto Francesco Narducci, alla vicenda del cosiddetto “Mostro di Firenze?” Risposta: “Ricordo che ciò avvenne qualche anno dopo, ma al mio ufficio non pervenne alcuna notizia ufficiale da parte di organi di Polizia Giudiziaria e il magistrato che si occupava della vicenda, dr. Centrone, non assunse alcuna iniziativa, a quanto mi risulta. Poiché me lo chiede, le faccio presente che avevo mai sentito parlare di indagini sul Narducci, compiute dalla Squadra Mobile di Perugia o dal Nucleo di PG dei Carabinieri di Perugia”….” Vedi: Nota Carabinieri 27 giugno 2007 pag. 271/272
Ha collocato il rinvenimento del Narducci in un giorno lavorativo e, cosa ancora più importante, ha escluso di essere mai stato informato delle indagini della Squadra Mobile e del Nucleo di PG.