Il 25 Novembre 2005 prosegue, presso il Tribunale di Perugia, l’incidente probatorio a carico di Alfredo Brizioli + 17 indicato come N. 9852/03 Reg. G.I.P. e N. 8970/02 Reg. NR.

Presso l’ufficio del Giudice per le indagini preliminari sono presenti come cancelliere la Sig.ra Daniela Barnocchi, come giudice la Dott.ssa Marina De Robertis e come pubblico Ministero Giuliano Mignini.

Nella giornata del 25 novembre 2005 vengono sentiti i seguenti testi: Antonio Colletti, Emma Magara, Pietro Fioravanti.

Questo il verbale: Incidente Probatorio 25 novembre 2005 COLLETTI, MAGARA, FIORAVANTI P.

Questi degli stralci delle deposizioni:

Questo uno stralcio delle dichiarazioni del Ten. Col. Antonio Colletti.

Ha precisato che ricorda di avere informato delle notizie pervenutegli in merito al “Mostro di Firenze” e al Narducci, nel corso del 1987, l’allora Comandante della Legione Carabinieri Col. Giuseppe Vecchio, perché era sua intenzione svolgere accertamenti.

Il Colonnello Vecchio gli rispose in questo modo: “disse che della cosa si interessava l’Arma Territoriale con una Stazione, Comandante di Compagnia… e che la cosa per ora stava nelle loro mani e sembrava…

PM (Dott. Mignini): quindi il Colonnello disse: “non se ne deve occupare lei perché se ne sta occupando l’Arma Territoriale”.

Antonio Colletti: sì. Sì.

PM (Dott. Mignini): per Arma Territoriale intendeva la Stazione Carabinieri competente…

Antonio Colletti: sì, sì, sì.

PM (Dott. Mignini): …e la Compagnia da cui dipendeva?

Antonio Colletti: la Compagnia Carabinieri di Perugia.

PM (Dott. Mignini): di Perugia, che era comandata all’epoca da?

Antonio Colletti: mi sembra dal Capitano Di Carlo.“

Non soddisfatto della risposta, il Colonnello Colletti si rivolge all’allora Procuratore Generale Dr. Marco De Marco, al quale comunica la stessa notizia e la sua disponibilità a svolgere accurate indagini. Ma il Procuratore Generale, gli rispose negli stessi termini: “mi disse che si interessava la Polizia di Stato, si interessava l’Arma dei Carabinieri Territoriale e cose, “per cui – dice – io ritengo…”… ha parlato anche mi sembra che mi disse col Colonnello Vecchio disse che non c’era bisogno di noi, del nostro intervento che già avevamo compiti investigativi qui a Perugia molto molto importanti e delicati e per cui “lasciamo stare – dice – si interessano loro”.

PM (Dott. Mignini): quindi il Procuratore Generale le disse: “le indagini – su questa vicenda Narducci – le sta facendo la Polizia di Stato”.

Antonio Colletti: sì.

PM (Dott. Mignini): quale organo della Polizia di Stato glielo disse?

Antonio Colletti: mi disse: “la Polizia di Stato” ma perché lì da lui poi veniva anche un Commissario.”

PM (Dott. Mignini): E chi è il Commissario che, insieme al Capitano Di Carlo, si occupava, meglio si dovrebbe dire, si sarebbe dovuto occupare delle indagini sul caso Narducci? “Era per caso il Commissario Dottor De Feo?:

Antonio Colletti: De Feo sì, sì, sì. Il quale veniva… naturalmente lui veniva soltanto due… un paio di volte a settimana dal Procuratore, un giorno sì e un giorno no dal Procuratore Generale, cioè quando io ero fuori dell’ufficio entrava lui, quando ero dentro io usciva lui, lui stava soltanto qualche ora così poi andava via…. sì De Feo, De Feo.

PM (Dott. Mignini): il Procuratore Generale alludeva al Dottor De Feo quando diceva che se ne stava occupando la Polizia di Stato?

Antonio Colletti: dice: “sì si sta interessando l’Arma Territoriale dei Carabinieri, la Polizia di Stato e cose…”… e poi naturalmente colloquiava col Dottor De Feo, però io non…”.

PM (Dott. Mignini): allora, l’Arma Territoriale io vorrei avere la conferma che… che cosa intendeva il Procuratore Generale per Arma Territoriale?

Antonio Colletti: Arma Territoriale… gruppo…

PM (Dott. Mignini): che cosa era per lei l’Arma Territoriale?

Antonio Colletti: era il Gruppo Carabinieri… il Comando Gruppo Carabinieri di Perugia che terminava… il Comando Gruppo tramite Compagnia e Stazione locale.

PM (Dott. Mignini): ecco, ho capito.

Antonio Colletti: e poi eventualmente i Nuclei investigativi incorporati nel Gruppo di Perugia a partire dal Nucleo di Polizia Giudiziaria nostro, mio. “

Sembrerebbe che sussista un corto circuito innescato per far si che nessuno indagasse realmente sulla morte del Narducci. Il Ten. Col. Antonio Colletti si interessa per le indagini chiedendo se deve occuparsene e riceve risposta negativa dal Colonnello Vecchio dei carabinieri il quale dice che se ne occupano territorialmente, cioè le unità sul Trasimeno agli ordini del Capitano Di Carlo (quello che era sul pontile…) ed insieme a lui il Commissario Dottor De Feo. Non convinto il Ten. Col. Antonio Colletti lo chiede anche al Procuratore Marco de Marco, ma ottiene la stessa risposta se ne occupano territorialmente. Invece sappiamo che: (vedi 7 gennaio 2002) Di Carlo non si è assolutamente interessato del caso se non per le ricerche del Narducci. Non solo non fece nulla, ma impedì al Bruni non solo di fare qualcosa, ma anche di esprimere dei dubbi sull’operato in atto (vedi 13 Ottobre 1985). Quanto al Commissario Dr. De Feo, la moglie dell’ex Presidente Mazzini ci ha raccontato quali intenzioni “investigative” avesse il funzionario. In pratica Trio e De Feo non fecero nulla e allo stesso modo Di Carlo e il Comandante della Legione dell’epoca Vecchio e cosi il Procuratore Generale Mauro de Mauri. Nel non fare nulla hanno anche impedito al Colonnello Colletti di svolgere le indagini che avrebbe voluto svolgere.

Dichiarazioni di Emma Magara. Si riporta il passo più significativo del verbale:

(..)
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): signora deve stare calma, deve parlare con calma, tranquilla.
EMMA MAGARA: sono un po’ agitata io.
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): è agitata, si deve calmare perché altrimenti è inutile, deve stare tranquilla tanto qui vede questi signori ma sono tutti del processo, non c’è genteestranea, siamo in camera di consiglio, è un’udienza a porte chiuse (..). Lei già ha detto, ha dichiarato delle cose un po’ di tempo fa, nel 2002, primo ottobre 2002 e poi anche… prima ancora… sì nel 2002 al Pubblico Ministero su delle circostanze che lei ha saputo, ha visto nei giorni della scomparsa del Professore FRANCESCO NARDUCCI. Lei conosceva la famiglia e lui.
EMMA MAGARA: eh beh.
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): perché?
EMMA MAGARA: ci lavoravo.
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): perché lavorava come governante?
EMMA MAGARA: andavo al lavoro e poi tornavo.
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): andava lì ogni giorno alla villa?
EMMA MAGARA: no, no.
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): ogni quanto tempo?
EMMA MAGARA: ogni settimana, quindici giorni, un mese secondo quando…
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): c’era bisogno.
EMMA MAGARA: …mi chiamavano.
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): quindi conosceva tutta la famiglia e seppe anche di
quando è successa la scomparsa, no?
EMMA MAGARA: sì, sì.
(..)
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): signora, stia tranquilla. Dunque, lei è la moglie di
STEFANELLI LUIGI?
EMMA MAGARA: sì.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): suo marito è morto?
EMMA MAGARA: è morto nell’88.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): nell’88, di che cosa è morto?
EMMA MAGARA: di un infarto.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): senta, lei e suo marito avete prestato servizio presso la villa di San Feliciano?
EMMA MAGARA: io sì ma lui no.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): lui no?
EMMA MAGARA: lui no.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): senta, in che periodo lei ha prestato servizio?
EMMA MAGARA: eh del ’70 manco ci ripenso.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): ascolti, tanto per capirci quando è scomparso FRANCESCO voi eravate… ogni tanto ci andavate nella villa o no? Eravate… diciamo lei dico.
EMMA MAGARA: quando mi chiamavano ci andavo quando non mi chiamavano avevo altri impegni.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): senta, ma voglio dire lei è rimasta fino all’ultimo, ogni tanto la chiamava, no?
EMMA MAGARA: sì, sì, io sono stata…
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): non che andava tutti i giorni ma ogni tanto la  chiamavano.
EMMA MAGARA: no, tutti i giorni no, no.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): senta, e fino a quando lei è andata?
EMMA MAGARA: fino al giorno che è scomparso perché andò su…
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): ho capito.
EMMA MAGARA: il Professore mi disse che doveva venire uno a portare la legna, io sono andata…
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): aspetti che andiamo per ordine. Si ricorda le vostre mansioni quali erano, cioè le sue e magari se suo marito le dava un aiuto?
EMMA MAGARA: un aiuto quando visto avevo da fare parecchio, dicevo: “vieni con me ad aiutare a dare una mano lassù per mettere a posto” e basta, ma lui lavorava.
(..)
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): se si avvicina un po’ con la sedia guardi. Senta, quindi lei che cosa faceva nella casa quando andava lì?
EMMA MAGARA: le pulizie facevo, le pulizie e poi quando avevano gente aiutavo a far da mangiare.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): quando c’era gente?
EMMA MAGARA: sì.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): senta, suo marito che attività faceva all’epoca?
EMMA MAGARA: lavorava a Isola Polvese.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): quindi era… chi aveva come responsabile, come… (..) come capo diciamo all’Isola Polvese?
EMMA MAGARA: era la Provincia.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): ma c’era una persona da cui prendeva ordini lui? Lì all’Isola Polvese.
EMMA MAGARA: io questo, se è stato il guardiano.
(..)
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): il guardiano chi era, AGABITINI?
EMMA MAGARA: eh?
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): senta, suo marito a che ora finiva il lavoro all’Isola?
EMMA MAGARA: alle quattro e mezzo, le cinque smettevano.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): quattro e mezzo, cinque, quindi tornava subito a casa?
EMMA MAGARA: embé dove andava?
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): no io lo chiedo, poteva anche andare al bar a distrarsi, scusi questo… senta, aveva un giorno di riposo suo marito?
EMMA MAGARA: il giorno che è venuto che portavano la legna aveva un giorno di riposo e dice: “EMMA vengo con te”.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): quindi scusi… no io le chiedo: aveva un giorno che era la domenica o un altro giorno?
EMMA MAGARA: un giorno da lavoro.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): un giorno lavorativo?
EMMA MAGARA: sì.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): si ricorda qual era questo giorno?
EMMA MAGARA: eh Sor Giudice…
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): senta, lei ricorda di aver visto nella villa FRANCESCO NARDUCCI?
EMMA MAGARA: no.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): non lo ha mai visto?
EMMA MAGARA: ci veniva con i genitori ma quel giorno non l’ho visto.
(..)
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): io le chiedo… quindi lo ha visto spesso?
EMMA MAGARA: beh ogni tanto veniva.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): veniva da solo o con qualcuno?
EMMA MAGARA: questo Sor Giudice non lo so perché io quando andavo a pulire…
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): cioè lei lo vedeva da solo…
EMMA MAGARA: da solo sì, sì.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): …o lo vedeva con qualcuno?
EMMA MAGARA: da solo.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): si ricorda… quindi lei ha detto che aiutava in cucina quando c’erano delle cene insomma.
EMMA MAGARA: sì.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): ecco, si ricorda diciamo le ultime a cui lei ha assistito?
EMMA MAGARA: l’ultimo giorno di domenica e dopo è successo il fatto il martedì.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): ecco, la domenica c’è stato?
EMMA MAGARA: io ho preparato il pranzo e poi sono tornata a casa.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): ma chi c’era nella villa?
EMMA MAGARA: la mamma, il babbo, i fratelli, il fratello e la moglie.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): ecco, tutta la famiglia quindi era riunita?
EMMA MAGARA: sì tutta la famiglia NARDUCCI.
(..)
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): e lei quando vide FRANCESCO l’ultima volta?
EMMA MAGARA: l’ultima volta mi sa domenica.
(..)
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): c’era anche suo marito?
EMMA MAGARA: no.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): lei quel giorno, domenica, domenica 6 ottobre se non sbaglio ’85 vide dei fogli nella casa?
EMMA MAGARA: no nessun foglio, solamente quando sono andata su…
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): aspetti, aspetti, aspetti, quella io… vada per ordine.
EMMA MAGARA: sì, sì.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): ecco, non vide fogli quel giorno.
EMMA MAGARA: niente fogli.
(..)
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): ascolti, allora ci racconti l’8 ottobre, cioè il giorno, il martedì no lei si ricorda il giorno della scomparsa di FRANCESCO.
EMMA MAGARA: sì.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): che cosa è successo? Ci racconti quello che avete fatto.
EMMA MAGARA: niente, che io mi ha detto… il Professore ha detto: “domani EMMA viene il macchiaiolo a portare la legna”.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): chi lo ha detto questo, il Professore?
EMMA MAGARA: il Professore mi disse: “deve venire, ti dispiace di venire ad aprire il cancello?”.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): quindi glielo ha detto il giorno prima.
EMMA MAGARA: due giorni prima me lo ha detto.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): due giorni prima, la domenica quindi?
EMMA MAGARA: il martedì è venuto il coso…
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): quindi quel giorno di domenica glielo ha detto?
EMMA MAGARA: sì, adesso già mi sono tutta scordata, mi sa che (..).
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): allora UGO le ha detto che veniva il legnaiolo.
EMMA MAGARA: sì, io sono andata su e ho aperto la villa, ho aspettato un po’, sono andata là ho aperto la porta della finestra… di casa ho trovato un bigliettino così e così, ma io non l’ho capita la calligrafia perché visto come…
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): scritto davanti e dietro?
EMMA MAGARA: niente saranno state… tre o quattro parole e basta c’erano scritte.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): ascolti, quindi dunque il Professor UGO domenica, la domenica se ho ben capito vi dice: “viene il legnaiolo martedì”, chi era questo legnaiolo?
EMMA MAGARA: lo devo vedere che non è arrivato.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): sì ma lei scusi, scusi tanto, lei avrà saputo… sapeva chi era che poi non è venuto?
EMMA MAGARA: io scusi, io quando arrivava mi dava…
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): ma chi era, chi era?
EMMA MAGARA: non lo so.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): non lo sa.
EMMA MAGARA: ecco.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): basta, quindi è inutile che… io le chiedo di chi era, se lo sapeva.
EMMA MAGARA: se lo sapevo glielo dicevo.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): quindi lei… però lo aveva visto altre volte?
EMMA MAGARA: non l’ho visto perché io non mi sono mai imbattuta, quella volta che è venuto ha lasciato (..) a me.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): quindi vi ha detto, vi ha detto UGO, il Professor UGO la domenica quando le ha detto che sarebbe venuto questo a portare la legna a che ora sarebbe venuto?
EMMA MAGARA: io sono andata su alla villa…
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): no che cosa le disse lui?
EMMA MAGARA: no (..) questa cosa.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): dunque, ve lo aveva detto quindi UGO che sarebbe venuto uno a portare la legna, dove l’avreste dovuta mettere, far mettere la legna?
EMMA MAGARA: non l’ho rimessa io eh.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): no dove erano gli accordi di far mettere la legna?
EMMA MAGARA: di sotto alla villa, dalla parte così…
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): sì la parte bassa.
EMMA MAGARA: sì, bassa.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): ecco, allora suo marito quel giorno… lei mi ha detto che era giorno di riposo?
EMMA MAGARA: sì.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): a che ora uscì?
EMMA MAGARA: lui è venuto con me.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): con lei, a che ora?
EMMA MAGARA: ma no lassù, su un’altra villa, lui stava picchiarando.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): stava scusi? Stava… dove stava in quale villa?
EMMA MAGARA: la villa BUINI.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): a villa BUINI, quindi lui stava dando una mano…
EMMA MAGARA: era… annaffiava.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): annaffiava nella villa BUINI…
EMMA MAGARA: mi ha detto…
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): …che si trova?
EMMA MAGARA: sotto a quella dei NARDUCCI, poco più giù.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): cioè nella pendenza si trova, quella immediatamente al di sotto della villa dei NARDUCCI?
EMMA MAGARA: no, no, più giù, più giù, più giù.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): un pochino più giù, quanto sarà distante?
EMMA MAGARA: sarà stata quanto centocinquanta metri, ma più che dico, mezzo chilometro via.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): è stato… chi è che… è suo marito che le ha detto che… che l’ha raggiunta…
EMMA MAGARA: no lui mi ha detto: “EMMA tu vai lassù, vai ad aprire il cancello così se arrivano la scaricano e poi se ne vanno”.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): ecco…
EMMA MAGARA: io sono andata su…
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): aspetti, aspetti, andiamo per ordine. E suo marito è rimasto lì?
EMMA MAGARA: mio marito è rimasto ad annaffiare.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): da BUINI.
EMMA MAGARA: uhm.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): perfetto, che ora era quando lei è andata nella villa?
EMMA MAGARA: sarà stato verso le due e mezzo.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): le due e mezzo.
EMMA MAGARA: mettiamo, perché oramai sono vent’anni.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): sì, ho capito, ho capito.
EMMA MAGARA: le cose insomma…
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): lei aveva pranzato?
EMMA MAGARA: io sì.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): a che ora pranzava a quell’epoca normalmente?
EMMA MAGARA: con mio marito… con la mia famiglia a mezzogiorno mangiavo.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): mezzogiorno, era passato un po’ di tempo oppure poco tempo?
EMMA MAGARA: poco tempo visto.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): quanto, insomma grosso modo quanto ricorda? Lei ha detto le due e mezza.
EMMA MAGARA: che ne so, ho rimesso a posto la mia casa e poi sono andata via.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): ascolti, aspetti un attimo. Dunque, la legna quindi… allora…
EMMA MAGARA: non è arrivata.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): aspetti, aspetti un attimo, aspetti ho capito, questo l’ho capito. Allora lei è arrivata nella villa, che cosa ha visto perché qui bisogna andare signora un pochino… piano piano per ordine, particolare per particolare, che cosa ha visto…
EMMA MAGARA: io ho aperto…
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): c’era qualcosa nel piazzale?
EMMA MAGARA: niente.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): ma non c’erano tracce di una… tracce come di una ruota?
EMMA MAGARA: no, no, io non ho visto niente.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): non se lo ricorda?
EMMA MAGARA: no, no.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): cerchi di ricordare perché qui ci sono dei particolari che sono un po’ in contrasto con…
EMMA MAGARA: eh oh.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): signora…
EMMA MAGARA: Sor Giudice ve l’ho detto no, sono vent’anni.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): lei è andata da sola, lei oggi dice è andata da sola mentre suo marito è rimasto da BUINI.
EMMA MAGARA: sì, ma dopo lui rimane… sono andata giù io dopo, l’ho chiamato, ha detto: “EMMA sei ritornata giù?” “Sì che non è arrivato, io sono ritornata”.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): aspetti, aspetti un attimo, lei oggi dice che è andata da sola alla villa mentre il marito stava da BUINI.
EMMA MAGARA: sì.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): poi dice che nel piazzale non ha visto tracce di… segni di qualcosa.
EMMA MAGARA: niente.

PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): le contesto che in data 1 ottobre 2002 sentita alla Sezione di Polizia Giudiziaria dei Carabinieri di Perugia lei ha detto questo, io glielo leggo: “il giorno 8 ottobre ’85 giorno della scomparsa del Professor NARDUCCI FRANCESCO io e mio marito ci siamo recati alla villa di San Feliciano del Professor NARDUCCI per rimettere la legna, ci siamo recati nella villa verso le ore 14:00 circa, ivi giunti non c’era nessuno, abbiamo notato che vi erano vistose tracce lasciate sulla breccia del piazzale di casa lasciate molto presumibilmente da una moto” oggi dice di non aver visto queste cose, allora… poi oggi dice che era sola mentre allora dice che era anche suo marito.
EMMA MAGARA: no io ho detto ero sola, veniva su anche mio marito ma io sono andata su e il legnaiolo non è venuto, sono tornata giù.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): già ma lei ha detto qui che siete andati nella villa, eravate insieme. Che cosa ricorda adesso? Ricorda meglio, quale delle due ricostruzioni ricorda meglio?
EMMA MAGARA: io mi ricordo così, di questo.
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): allora, lei è andata da sola o insieme?
EMMA MAGARA: io sono andata su mio marito è restato giù, io sono andata su direttamente alla villa del NARDUCCI.
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): prima è andata lei, poi è arrivato suo marito o no?
EMMA MAGARA: no non è arrivato mio marito.
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): no.
EMMA MAGARA: mio marito neanche è salito lassù.
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): poi ha visto se era andata prima una moto, se c’erano tracce…
EMMA MAGARA: no, no, no, non ho visto niente.
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): …lei questa cosa l’ha detta però.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): lei l’ha detta questa.
EMMA MAGARA: no questo non lo deve dire.
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): come?
EMMA MAGARA: che io…
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): no, no, questo lei lo ha dichiarato signora.
EMMA MAGARA: io ho detto che c’erano le ruote, no.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): le tracce, delle tracce come di una ruota e nel piazzale, signora in data 1 ottobre 2002 davanti ai Carabinieri…
EMMA MAGARA: di Perugia?
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): e anche davanti… Maresciallo FRINGUELLO, poi Polizia Provinciale, lei ha dichiarato questo.
EMMA MAGARA: può darsi, può darsi ma io adesso quel momento… gli ho detto sono vent’anni, tante cose…
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): può darsi allora che era vero quello che ricordava.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): che era vero quello che ha detto.
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): può darsi che era vero che ricordava che c’erano le tracce della moto?
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): e che era col marito.
EMMA MAGARA: non mi ricordo questo.
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): come?
EMMA MAGARA: non mi ricordo di questo.
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): al momento non si ricorda più questo particolare.
EMMA MAGARA: no, no.
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): che però tre anni fa ha detto, va be’ prego Pubblico Ministero.
(..)
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): allora poi arriva nella villa, da quale parte è entrata?
EMMA MAGARA: dal cancello.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): no il cancello l’ho capito, che poi è stata nel piazzale.
EMMA MAGARA: l’ho aperto.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): dov’è che è andata la parte bassa o la parte alta?
EMMA MAGARA: la parte alta appena che ho aperto il portone.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): ecco, che cosa ha visto? Ha detto di aver visto questo biglietto.
EMMA MAGARA: un bigliettino, ma l’ho detto un bigliettino così era e così.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): un bigliettino?
EMMA MAGARA: può darsi che sia… anche può darsi lasciato detto questo biglietto per chi veniva per… (..) questo non lo posso dire perché…
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): non sa perché non lo ha letto.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): scusi un attimo.
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): lei sa leggere comunque?
EMMA MAGARA: ho fatto la terza, voglio dire la terza di una volta signora…
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): legge. Prego Pubblico Ministero.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): senta, lei oggi parla di biglietto.
EMMA MAGARA: un bigliettino.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): largo quanto come un biglietto da visita?
EMMA MAGARA: piccolino, un bigliettino così e così.
DIFESA INDAGATO NARDUCCI (AVV. FALCINELLI): così come?
EMMA MAGARA: no due lettere.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): così come?
DIFESA INDAGATE CECCARELLI E VALERI (AVV. DI SANTO): ne possiamo dare atto dell’indicazione?
DIFESA INDAGATO NARDUCCI (AVV. FALCINELLI): così come?
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): così come, descriva.
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): tre quattro cinque centimetri per cinque centimetri. Va bene lo ha indicato.
EMMA MAGARA: questi blocchettini piccolini.
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): un biglietto piccolo.
EMMA MAGARA: piccolino, questi biglietti piccolini.
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): viene mostrato alla teste un foglio di carta A4 e dice:
“molto più piccolo”.
(..)
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): com’era il foglio, lei ha detto: “era un biglietto” ha fatto, ha messo le mani alludendo a una sorta di biglietto scritto solo da una parte, ecco, io le contesto che nelle dichiarazioni rese allegate al presente procedimento primo ottobre 2002 lei dice: “durante l’attesa… ci siamo accorti che sul davanzale – ci siamo accorti quindi lei e suo marito – che sul davanzale della finestra del salone vi era un foglio di carta scritto a penna” quindi foglio di carta, nelle dichiarazioni rese il 1 ottobre 2002 oggi dice: “biglietto e da sola” quindi ci sono… c’è un contrasto, io le contesto questo contrasto. Lei ricorda ora, lei ha detto che era un foglio di carta scritto a penna, che l’avete visto lei e suo marito, ora dice che era da sola e che era un biglietto, sono due cose completamente diverse, profondamente diverse salvo il contenuto, questo… che lei non ha letto comunque però foglio e biglietto sono due cose diverse, insieme con il marito o senza il marito è anche questa una cosa diversa. Che cosa ricorda?
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): allora signora deve rispondere al microfono, ha sentito?
EMMA MAGARA: mi dica.
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): sì ha sentito queste diverse… ricordi che ha, ci deve dire… se adesso, oggi non ricorda più lo dice oppure qual è il ricordo esatto.
(..)
EMMA MAGARA: non mi ricordo più.
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): adesso non ricorda più, va be’ resta la contestazione in atti.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): sì. Quindi lei o suo marito o insieme insomma, o lei soltanto avete letto che cosa c’era scritto?
EMMA MAGARA: niente, scarabocchi, io l’ho detto che non…
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): non l’ha capito.
EMMA MAGARA: non l’ho capito.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): avete capito di chi fosse questa grafia, questa scrittura?
EMMA MAGARA: non lo so Signor Giudice.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): c’era una penna nei pressi?
EMMA MAGARA: no c’era il bigliettino e basta scritto, uno scarabocchio.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): ecco, quando lei e o suo marito, qui oggi dice di non ricordare insomma, lei e o suo marito avete lasciate il foglio in quel punto, in quello stesso punto?
EMMA MAGARA: sì.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): cioè dove di preciso?
EMMA MAGARA: sul davanzale della finestra.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): sul davanzale della finestra nel pu… nella finestra che si trova di fronte all’ingresso…
EMMA MAGARA: sì apre la porta…
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): …nella parte superiore?
EMMA MAGARA: di sopra, così.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): scusi, si apre la porta nella parte superiore.
EMMA MAGARA: la porta è così, no?
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): e l’ingresso e il davanzale è di fronte.
EMMA MAGARA: di fronte la finestra.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): cioè la finestra dà sul retro della villa diciamo.
EMMA MAGARA: sì.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): perfetto. Un’altra cosa signora, c’era il telefono nella villa?
EMMA MAGARA: sì.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): durante quel periodo… lei quanto è… quanto si è… lei o anche suo marito insieme quanto siete rimasti nella villa?
EMMA MAGARA: niente, perché appena è arrivato il macchiaiolo a portare la legna noialtri abbiamo chiappato, chiuso e tornati a casa, un quarto d’ora mezz’ora manco.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): a che ora siete andati via?
EMMA MAGARA: alle tre siamo partiti da lassù.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): alle sei?
EMMA MAGARA: alle tre.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): alle tre. Com’era giorno ancora?
EMMA MAGARA: ci credo.
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): cioè sì.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): senta, ha chiamato qualcuno al telefono?
EMMA MAGARA: no.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): che cosa avete visto quando siete ripartiti?
EMMA MAGARA: niente, abbiamo chiuso.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): c’era qualcuno, è arrivato qualcuno?
EMMA MAGARA: no, non è arrivato nessuno.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): avete girato per la villa?
EMMA MAGARA: no.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): avete visto se c’era qualcosa in ordine o in disordine?
EMMA MAGARA: tutto a posto era.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): sicura?
EMMA MAGARA: sì.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): ascolti, qui… dunque sto guardando… c’era… sicuro che in cucina… è andata in cucina?
EMMA MAGARA: no, perché era sotto.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): allora, era sporco?
EMMA MAGARA: no.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): sicura che non c’è stata, che non ha visto niente in cucina?
EMMA MAGARA: no niente.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): allora le contesto che nella stessa dichiarazione lei ha detto: “abbiamo notato che in cucina vi erano ancora le posate sporche usate dalla famiglia NARDUCCI la domenica prima” lei lo ha dichiarato il primo ottobre 2002 nello stesso verbale, quindi lei oggi… io le contesto che lei ha dichiarato un’altra cosa all’epoca in cui è stata sentita, cosa si ricorda?
EMMA MAGARA: l’ho detto sono vent’anni, io già il cervello…
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): cioè non ricorda oggi esattamente quello che ha visto?
EMMA MAGARA: eh no.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): che cosa avete fatto o che cosa ha fatto lei, io non ho capito lei se era da sola o se non era, comunque lei è uscita alle tre circa e ha lasciato il biglietto al solito posto.
EMMA MAGARA: sì, non l’ho toccato.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): è uscita, dove è andata?
EMMA MAGARA: sono tornata giù, mio marito era sulla villa di BUINI mi ha detto: “EMMA sei tornata giù” dico: “Sì perché lassù non c’è nessuno, ho chiappato e ho chiuso”.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): e suo marito…
EMMA MAGARA: è venuto via con me a casa.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): è venuto con lei.
EMMA MAGARA: sì.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): quindi siete tornati a casa, che ora era?
EMMA MAGARA: saranno state le quattro.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): c’era ancora il sole?
EMMA MAGARA: eh beh d’estate penso che…
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): come ricorda lei, mi dica se c’era il sole.
EMMA MAGARA: sì era una bella giornata era sì.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): no ascolti, che era una bella giornata questo lo  sappiamo, ma il sole era in alto o era in una situazione di crepuscolo o quasi di… o insomma il sole era basso sull’orizzonte, com’era?
EMMA MAGARA: no ancora era altino era.
(..)
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): ecco, suo marito si è poi allontanato da casa quella sera?
EMMA MAGARA: no.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): è rimasto sempre con lei?
EMMA MAGARA: stava sull’orto, stava a picchiarare.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): lo ha visto sempre lei?
EMMA MAGARA: eh beh non lo so.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): si è allontanato…
EMMA MAGARA: no, no.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): …può escluderlo?
EMMA MAGARA: no, no, no, non si è allontanato no.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): suo marito non è tornato nella villa?
EMMA MAGARA: no, non c’è più tornato perché lui non è che ci stava di lì.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): quando avete saputo della scomparsa del NARDUCCI? Quando lo avete saputo?
EMMA MAGARA: la mattina dopo sono andata a fare la spesa e mi ha chiamato uno, ha detto: “oh EMMA lo sai…”…
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): suo marito era stato sempre a casa con lei la notte?
EMMA MAGARA: dove doveva andare?
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): signora io glielo domando, ma glielo domando poteva anche andar via, uscire.
EMMA MAGARA: no, no, no perché…
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): e allora?
EMMA MAGARA: allora…
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): che cosa le ha detto ha trovato al negozio…
EMMA MAGARA: sono andata al negozio a fare la spesa, al macello e mi ha detto: “oh EMMA…”…
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): chi?
EMMA MAGARA: una persona non so, mi ha chiamato, io non l’ho neanche visto, dice:
“sai che è…”…
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): si ricorda chi era?
EMMA MAGARA: no, “lo sai che è successo?”.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): lei, scusi, scusi signora, lei ha dichiarato che questa persona era… sempre in data 1 ottobre 2002 era il Signor VITTORIO CIAMPANA.
EMMA MAGARA: eh allora lo sa.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): signora me lo deve dire però adesso lei.
EMMA MAGARA: me lo dice lei me lo dice dopo (..).
(..)
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): va bene, l’invito è sempre a tenere conto del livello diciamo della signora, culturale e… deve parlare al microfono.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): allora era CIAMPANA?
EMMA MAGARA: sì.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): glielo ha detto CIAMPANA. CIAMPANA era il custode della villa?
EMMA MAGARA: sì.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): e quante volte andava il CIAMPANA nella villa?
EMMA MAGARA: lui ci andava sempre, annaffiava quando…
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): lui c’era sempre.
EMMA MAGARA: sempre.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): ma non l’avete visto, non l’avevate visto il pomeriggio precedente?
EMMA MAGARA: no, non c’era.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): non c’era e dove stava? Non ci avevate parlato?
EMMA MAGARA: no, no, la mattina addirittura mi ha chiamato e mi ha detto così e così della scomparsa…
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): cioè che cosa le ha detto?
EMMA MAGARA: della scomparsa di FRANCESCO, dopo da lì…
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): avete parlato con lui della legna?
EMMA MAGARA: no, non ci abbiamo parlato noialtri.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): ma come mai questa legna viene ordinata e non viene portata? Vi siete informati perché?
(..)
EMMA MAGARA: non è arrivato, certo che la legna non l’hanno portata.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): avete parlato con i NARDUCCI quei giorni?
EMMA MAGARA: no.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): quando è ritornato suo marito… suo marito è ritornato nella villa?
EMMA MAGARA: no, non c’è stato perché ci andava VITTORIO CIAMPANA.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): signora…
EMMA MAGARA: mi dica.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): si ricorda che suo marito non è più tornato nella villa?
EMMA MAGARA: non c’è tornato più.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): allora di nuovo le contesto che il 1 ottobre 2002 lei ha detto che… lei ha parlato, ha detto al marito che era scomparso il NARDUCCI, dice: “mio marito si recava subito alla villa per vedere se c’era qualcosa, ivi giunto non trovava nessuno comunque entrava in casa e notava che il foglio di carta che era stato da noi visto sul davanzale della finestra era scomparso, ritornava a casa e mi riferiva questo particolare”.
EMMA MAGARA: no questo non me lo ha detto.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): signora lei lo ha firmato questo, signora questa è la sua firma la riconosce?
EMMA MAGARA: sì, sì, la conosco, la conosco.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): la guardi però perché sennò non la riconosce.
EMMA MAGARA: l’ho vista.
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): allora deve dire…
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): lei lo ha dichiarato signora.
EMMA MAGARA: eh?
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): allora è vero quello che ha dichiarato due anni, tre anni fa o no?
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): o non si ricorda ora?
EMMA MAGARA: non mi ricordo, sono vent’anni.
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): non ricorda, va be’ però noi stiamo parlando di cose che non ha detto vent’anni fa, le ha dette il 1 ottobre del 2002, non è tantissimo. Suo marito era morto già il 1 ottobre del 2002?
EMMA MAGARA: mio marito?
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): suo marito.
EMMA MAGARA: è morto nell’88.
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): ah è morto… quindi lei il 1 ottobre 2002 ha detto queste cose.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): queste cose che sono diverse, ha detto una serie di cose che sono molto diverse, molto diverse… sono diverse da quelle che dice oggi, per esempio che oggi le dico, le contesto che lei ha dichiarato che suo marito ritornò nella villa il giorno dopo e quella lettera non c’era… e quel foglio, perché ha detto foglio non c’era più.
EMMA MAGARA: io non mi ricordo questo.
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): adesso non ricorda.
EMMA MAGARA: no, no.
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): resta la contestazione allora.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): allora non ricorda neppure perché avete pensato che il foglio era stato preso dai NARDUCCI?
EMMA MAGARA: io non lo posso dire questo.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): lei lo ha dichiarato anche questo.
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): perché non lo può dire?
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): perché non lo può dire?
EMMA MAGARA: non sento io, agli orecchi.
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): Signora MAGARA, lei se ha bisogno di un bicchiere d’acqua, di una cosa… qua deve rispondere però sulle domande che le vengono fatte, allora lei ha giurato di dire la verità. Allora su questo discorso del foglietto.
EMMA MAGARA: questo mi ricordo il foglietto, l’ho detto davanti al davanzale l’ho visto, l’ho guardato ma io non capivo la scrizione perché glielo ho detto ho fatto la terza e allora io l’ho lasciato a posto, non ho toccato niente, era per qualcun altro non per me.
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): poi dopo ne avete parlato di questa cosa?
EMMA MAGARA: con chi parlavo?
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): con suo marito.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): come col marito non ne parlava?
EMMA MAGARA: con mio marito ci ho parlato certo.
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): ci ha parlato, e che cosa avete detto?
EMMA MAGARA: cosa gli ho detto? Io non so manco che cosa gli dicevo perché…
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): signora…
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): cosa?
EMMA MAGARA: non so manco cosa gli dicevo a mio marito.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): del biglietto, del foglio anzi lei ha detto foglio o biglietto.
EMMA MAGARA: un bigliettino, un bigliettino (..).
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): ascolti, lei ha detto foglio io glielo ho contestato, quindi ha detto all’epoca foglio adesso biglietto.
(..) Non c’è nessuno… allora aggiungo, le contesto ancora questo: “entrambi abbiamo pensato che il foglio era stato preso dai familiari del Professor FRANCESCO anche perché le chiavi della villa per quanto mi risulta le avevamo solamente noi oltre alla famiglia NARDUCCI”, questo lei lo ha dichiarato il 1 ottobre 2002.
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): prego.
EMMA MAGARA: io ho detto… questo non l’ho detto.
(..)
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): io glielo contesto, questo è il verbale.
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): è contestato perché risulta, adesso non lo ricorda.
EMMA MAGARA: non mi ricordo.
(..)
DIFESA INDAGATE CECCARELLI E VALERI (AVV. DI SANTO): ha detto: “non l’ho detto”.
(..)
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): chi aveva le chiavi della villa?
EMMA MAGARA: io ce le avevo.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): e poi?
EMMA MAGARA: dopo non lo so ce l’hanno anche gli altri perché venivano tanta gente.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): gli altri chi?
EMMA MAGARA: non lo so mica io non andavo a vedere chi è che arrivava.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): ma scusi, scusi la famiglia Narducci ce l’aveva o no
le chiavi?
EMMA MAGARA: ce l’avrà avute sì, era la loro la villa.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): ma le sto chiedendo se oltre a lei ce le aveva qualcun altro, lei mi sta rispondendo di sì, risponda sì o no alle domande.
EMMA MAGARA: sì perché delle volte può darsi veniva… cercava… c’era un guasto veniva quello dei termosifoni, quello dell’acqua, avevano le chiavi mica venivano da me a prendere la chiave.
(..)
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): chi aveva le chiavi?
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): ha risposto, sulla famiglia NARDUCCI ha detto: “sì” oltre lei chi altri aveva le chiavi?
EMMA MAGARA: l’ho detto non lo so io perché veniva qualcuno…
(..)
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): senta, voi siete ritornati più nella villa?
EMMA MAGARA: io no.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): suo marito?
EMMA MAGARA: manco mio marito.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): sicuro, sicura?
EMMA MAGARA: sicurissima sì.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): senta, lei da chi e quando ha saputo del ritrovamento del cadavere del NARDUCCI?
EMMA MAGARA: l’ho saputo da uno di San Feliciano che mi chiama…
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): chi?
EMMA MAGARA: il mio figlio quello mezzano, mi chiamava: “mamma hanno ritrovato…”…
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): chi? Ah suo figlio.
EMMA MAGARA: “mamma hanno ritrovato il Dottor Francesco” ecco mi disse e basta.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): si ricorda quando?
EMMA MAGARA: la domenica mattina dopo, otto giorni dopo.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): ecco, l’ha visto suo figlio?
EMMA MAGARA: no.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): avete visto… siete andati a trovare la famiglia NARDUCCI, avete visto la bara nella villa?
EMMA MAGARA: sì, ci sono stata io.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): ha visto la bara?
EMMA MAGARA: sì.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): dove stava la bara?
EMMA MAGARA: di sotto.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): di sotto. Avete visto il cadavere?
EMMA MAGARA: no.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): perché?
EMMA MAGARA: no perché era chiusa.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): la bara era chiusa?
EMMA MAGARA: eh beh.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): a che ora siete stati?
EMMA MAGARA: mezz’oretta e poi sono tornata.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): quando, a che ora?
EMMA MAGARA: ma guarda l’ora non la so manco io, l’ora che era.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): era mattina?
EMMA MAGARA: no il giorno dopo pranzo, il pomeriggio.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): dopo pranzo.
EMMA MAGARA: il pomeriggio.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): era il giorno del… era domenica?
EMMA MAGARA: sì.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): era domenica. Senta, siete rimasti a vegliarlo?
EMMA MAGARA: no.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): no. Chi c’era nella villa?
EMMA MAGARA: non lo so io chi c’era scusi.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): c’era molta gente?
EMMA MAGARA: un po’ di gente c’era.
(..)
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): avete parlato con i NARDUCCI successivamente?
EMMA MAGARA: no, no.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): mai più?
EMMA MAGARA: no.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): non avete fatto le condoglianze?
EMMA MAGARA: no.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): no. Gliele avete fatte quella domenica mattina o no?
EMMA MAGARA: no neanche li abbiamo visti.
(..)
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): no. Suo marito le disse qualcosa di questa vicenda, di questa morte?
EMMA MAGARA: no.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): no. Mai?
EMMA MAGARA: questo io non lo so.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): le dette delle spiegazioni su quello che era… perché era morto secondo lui?
EMMA MAGARA: e che ne sappiamo noialtri scusi?
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): ne parlò con… non mi risponda con le domande signora, mi dica: “non ricordo, sì, no” mi dica…
EMMA MAGARA: non mi ricordo, non mi ricordo, non mi ricordo.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): non si ricorda.
EMMA MAGARA: non mi ricordo.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): sa se suo marito ne parlò con qualcuno di questa vicenda?
EMMA MAGARA: io penso di no.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): ma lei può escluderlo?
EMMA MAGARA: no io non lo escludo perché lui andava a lavorare può darsi che avesse parlato con qualcuno ma io in casa…
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): vi ha mai chiesto informazioni qualcuno su questa vicenda?
EMMA MAGARA: no.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): no. Lei è stata contattata da qualcuno signoraprima di venire qui?
EMMA MAGARA: no.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): sicuro? Non ha avuto telefonate su questa testimonianza che doveva rendere?
EMMA MAGARA: no, no, niente.
(..)
DIFESA P.O. SPAGNOLI (AVV. CRISI): su quella finestra dove lei ha riferito, sul davanzale della finestra dove lei ha riferito di aver visto…
EMMA MAGARA: ho trovato un bigliettino piccolino.
DIFESA P.O. SPAGNOLI (AVV. CRISI): va bene quello che lei ha riferito.
EMMA MAGARA: no una lettera.
(..)
DIFESA P.O. SPAGNOLI (AVV. CRISI): la contestazione è stata già fatta. Lei ricorda da quando lei aveva prestato servizio in quella casa di aver visto altri fogli su quel davanzale?
EMMA MAGARA: no, no.
DIFESA P.O. SPAGNOLI (AVV. CRISI): questa è stata l’unica occasione in cui lei ha visto un foglio?
EMMA MAGARA: e basta, sì.
DIFESA P.O. SPAGNOLI (AVV. CRISI): l’unica occasione in cui lei ha visto questo foglio o
biglietto di cui… lei ha parlato di biglietto, le è stato contestato che lei aveva detto precedentemente che trattavasi di un foglio, l’unica occasione in cui lei aveva visto questo biglietto è stato l’8 ottobre dell’85?
EMMA MAGARA: sì.
DIFESA P.O. SPAGNOLI (AVV. CRISI): senta, lei di questo biglietto ne ha più parlato con qualcuno dopo quella…
EMMA MAGARA: no, no, no.
DIFESA P.O. SPAGNOLI (AVV. CRISI): dopo quel giorno? Mai più.
EMMA MAGARA: no.
(..)
DIFESA INDAGATO NARDUCCI (AVV. FALCINELLI): signora soltanto qualche brevissima precisazione. Senta, questo bigliettino piccolo di cui lei ha parlato quante parole c’erano?
EMMA MAGARA: ho detto quattro o cinque scarabocchini, io non ho manco…
DIFESA INDAGATO NARDUCCI (AVV. FALCINELLI): quattro o cinque.
EMMA MAGARA: eh quattro o cinque, mica non è che uno… l’ho contati, ho visto lì scarabocchiati e li ho lasciati.
(..)
DIFESA INDAGATO NARDUCCI (AVV. FALCINELLI): senta, lei ricorda che colore aveva questo bigliettino piccolo di cui sta parlando?
EMMA MAGARA: un bigliettino piccolo, questi cosini piccoli, che sono…
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): che colore ha chiesto.
DIFESA INDAGATO NARDUCCI (AVV. FALCINELLI): che colore?
EMMA MAGARA: bianco.
DIFESA INDAGATO NARDUCCI (AVV. FALCINELLI): bianco, colore bianco. Senta signora, poi lei quando è tornata a casa, che ha aspettato la legna che non è arrivata e poi è tornata a casa, lei è tornata a casa da sola?
EMMA MAGARA: sì, mio marito è tornato giù con me.
DIFESA INDAGATO NARDUCCI (AVV. FALCINELLI): con il marito e dove vi siete visti con il marito?
EMMA MAGARA: col marito io andavo lassù a NARDUCCI, andavo, seguitavo e invece mio marito si è fermato a mezza strada in giù che annaffiava…
DIFESA INDAGATO NARDUCCI (AVV. FALCINELLI): quindi lei dopo poi è uscita dalla villa del Professor NARDUCCI da sola?
EMMA MAGARA: sì, sì.
DIFESA INDAGATO NARDUCCI (AVV. FALCINELLI): e ha raggiunto suo marito lungo la strada?
EMMA MAGARA: mi ha detto: “torni giù EMMA?” dico: “Sì perché – dico – lassù non viene nessuno io ho chiuso”
(..)

Vedi: Sentenza Micheli Pag. da 862 a 879

Sembra evidente che la donna ritratti ciò che aveva raccontato in sede di testimonianza lasciando presumere o che non si ricordava più nulla o che era stata fortemente influenzata a cambiare le sue dichiarazioni.

Dichiarazioni dell’Avv. Pietro Fioravanti durante l’incidente probatorio.

Il legale ha parlato, tra l’altro, della violenta aggressione subita dal figlio il 4 o 5 agosto 1994 (vds. pp. 100 e 101). Il processo Pacciani era fermo per la pausa estiva. Poi, successivamente, il legale ricevette, nella cassetta della posta del suo studio, dodici proiettili cal. 22 , serie H, dentro una busta con un biglietto dove era scritto: “bastano questi” (vds. p. 104). Il legale ha riferito che, recatosi dal Dr. Bernabei della SAM, prima di entrare, tolse un proiettile per nasconderlo e, quando è stato ricevuto dal funzionario, avrebbe sentito qualcuno bisbigliare: “ ma non erano dodici ? “ (vds. p. 105). Il legale ha anche alluso ad accessi illegali nel suo Studio (vds. p. 107) e ad aggressioni fisiche (vds. p. 111) e, infine, ad una inquietante telefonata di minaccia ricevuta il 7.10.2005, prima di essere sentito nell’incidente probatorio perugino, quando uno sconosciuto gli disse: “ Ricordati quello che è successo a tuo figlio Mirco… non mettere nei guai anche la tua famiglia”, chiara allusione a quanto accaduto al figlio nel ‘94 (vds. pp. 112 e 113). L’Avv. Fioravanti ha confermato che il suo cliente gli aveva detto che avrebbero dovuto fare le indagini sul medico morto al Lago Trasimeno, che aveva un appartamento in affitto a Vicchio o a San Casciano e che la morte del Narducci andava chiarita perché avrebbe potuto andare a suo vantaggio (vds. pp. 129 e 135). Il legale ha anche opposto il segreto professionale sulle confidenze del Pacciani (vds. pp. 193 e 194) ed ha rivelato che la cassetta registrata del suo colloquio con la Ciulli, moglie del Calamandrei, non è stata più rinvenuta (vds. p. 214).

“PACCIANI diceva” queste erano le mie frasi, “come mai FIORAVANTI io sto qui dentro al carcere a morire e sono iniziate tante indagini sui personaggi come quel medico…” … sbagliava anche a dire come era morto, perché lui sapeva queste notizie o dai giornali, non lo so come le sapesse “quel medico morto sul Lago Trasimeno con una corda al collo, che era da un motoscafo dove gli avevano preso… gli avevano tolto la benzina, l’avevano mandata…”… la nafta, insomma. Questa era la frase “come mai tutti gli altri personaggi di cui si faceva nome in dei procedimenti, no procedimenti, delle indagini iniziate si sono zittiti, interrotti e io sto qui dentro a morire?” (..) ..PACCIANI rimproverava l’Avvocato FIORAVANTI, anzi i suoi Avvocati, di non aver fatto indagine su questi fatti di cui le indagini si erano fermate, come mai, chi deve essere protetto, questo.
(..) Il finale dice: “voi non avete fatto quello che vi ho detto – voi Avvocati – dovevate fare indagini sul medico morto con una pietra al collo sul Lago Trasimeno” inizialmente non faceva il nome, poi logicamente risvegliato il caso sui giornali lui avrà letto sicuramente, io non gli ho mai chiesto a PACCIANI nell’85 mese di ottobre se aveva saputo che… della morte di NARDUCCI, non glielo ho mai chiesto questo, lui parlava del medico e degli altri tralasciati come indagini scrivendolo nei memoriali e dicendo: “voi non avete proseguito quello che avete iniziato a fare” “PACCIANI ma guarda che non abbiamo iniziato a fare niente, queste indagini le staranno facendo, le riprenderanno”
“no, le hanno interrotte e io muoio dentro il carcere perché accusano solo me perché ho ucciso nel ’51 e perché ho violentato le figlie”, ecco questo.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): senta, prima di andare avanti, oltre al NARDUCCI a chi si riferiva PACCIANI?
PIETRO FIORAVANTI: PACCIANI si riferiva a tutti quelli che erano già morti perché poi dopo il 1993 è morto anche Vinci e VARGIU, agosto ’93 bruciato, è morta l’amante insieme al proprio figlio MIRCO, quello piccolino di tre anni, bruciata dentro una macchina.
Tutti bruciati morivano, ecco tutti questi che sono morti PACCIANI diceva che tutti potevano essere immessi nelle indagini di queste mostruosità e ci sono pagine anche tenerissime nei memoriali di rievocazione dei genitori di questi poveri ragazzi morti che Pacciani scriveva soprattutto negli ultimi memoriali, quello di sessantotto pagine dove riassume tutto questo.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): senta, io mi riferisco al momento iniziale, dunque lei si ricorda se avendo un atto del processo che riguardava il NARDUCCI chiese a PACCIANI se lo conoscesse e si ricorda la sua risposta?
PIETRO FIORAVANTI: un atto… aspetti faccio mente locale su questo atto.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): cioè nelle dichiarazioni che lei ha reso al GIDES lei… sembra che sia stato lei a chiederlo al PACCIANI se questo medico di Perugia si chiamasse NARDUCCI.
PIETRO FIORAVANTI: sì, gli ho detto io: “ma di chi parli, di NARDUCCI?” ecco lì lui mi ha detto…
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): e perché lei…
PIETRO FIORAVANTI: “il medico morto ah si chiamava NARDUCCI” questo.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): ecco, ma perché lei… lei come faceva a sapere del Narducci?
PIETRO FIORAVANTI: (..) come facevo a sapere di NARDUCCI, ma il 1985 quando è morto NARDUCCI si è letto qualche cosa.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): qualche cosa, ma…
PIETRO FIORAVANTI: sì, no, logicamente quello che è venuto fuori poi.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): e lui rispose in questo modo, rispose…
PIETRO FIORAVANTI: lui mi ha risposto così, al che mi ha meravigliato un po’ quando ha messo NARDUCCI, l’ex farmacista, VINCI, VINCI FRANCESCO, VINCI… l’altra…
(..)
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): senta, e che cosa le diceva poi PACCIANI del NARDUCCI? Quali particolari della sua vita e della sua morte aggiungeva nel corso degli anni?
PIETRO FIORAVANTI: guardi PACCIANI io ritengo che in quel tempo ci fu anche… ci fosse stato anche penso nell’84 l’omicidio di un Conte a Firenze, PACCIANI in un memoriale parla che quello che ha sparato al Conte…
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): Conte Corsini?
PIETRO FIORAVANTI: …e dice il nome, Conte CORSINI, lo scrive nel memoriale non è che me lo invento io, io non lo conoscevo proprio, abita nel Mugello, abitava nel Mugello ma aveva degli affari anche nella zona di San Casciano e lui ha lavorato per le vigne del Conte CORSINI, quando dice: “ho lavorato sia per Villa Verde sia… – nello stesso memoriale aggiunge – e per il Conte CORSINI nelle vigne” che sono tra Mercatale e San Casciano, lo scrive lui questo.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): sì.
PIETRO FIORAVANTI: e lì dice: “ma quello che aveva dato in affitto delle stanze a un medico di Perugia” ecco, lì lo dice PACCIANI ma io non ho mai sentito chiedermi da PACCIANI, “indaga sì – dice – su questo medico, su VINCI, sul farmacista, dovete indagare perché io solo sto qui dentro” ma non è che PACCIANI mi dice: “questo aveva delle stanze nella villa di…”… lo scrive.
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): …deve essere riformulata la domanda, se ricorda che PACCIANI gli riferì che aveva conosciuto personalmente questa persona di cui si parlava e cioè NARDUCCI.
PIETRO FIORAVANTI: assolutamente questo né l’ho detto né lo dico ora.
G.I.P. (DOTT.SSA DE ROBERTIS): no.
PIETRO FIORAVANTI: non mi ha mai riferito che conosceva quella… io non ho avuto nessuna impressione che PACCIANI… cioè ho dubitato che PACCIANI sapesse qualcosa di più e che avesse scritto delle cose… per scrivere la SPAGNOLI, ginecologo, che poi ginecologo non penso che sia…
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): va be’.
PIETRO FIORAVANTI: per scrivere queste cose qualcosa potesse sapere ma è un dubbio mio, però…
(..) …mi ricordo che cosa disse sulla morte del NARDUCCI, “è morto affogato con una pietra al collo e su un gommone dove gli avevano messo la benzina per l’andata e non per il ritorno” questo è quello che scrive PACCIANI e me lo ripeteva anche (..) ..lo scrive nei memoriali e me lo ha detto, anche a me, però corrisponde a quello che è scritto nei memoriali.
(..)
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): senta, quante volte lui le ha parlato di questa vicenda, di questa cosa?
PIETRO FIORAVANTI: ma lui lo ripete in tre o quattro, cinque memoriali questo qui perché si dimentica magari di averlo detto, può darsi che a me me lo abbia detto parecchie volte questo, quando lui si voleva difendere e faceva le sue tesi difensive, delle cose dovevamo sfrondarle e discutevamo su questi punti, dico: “PACCIANI ma scusa, ma perché hai scritto qui a questo memoriale così, ma lo vedi che è controproducente verso di te, che cosa vuoi chiarire con questo” e allora mi diceva che io non capivo niente perché non avevo proseguito le indagini.
(..) PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): lei ha svolto accertamenti, dopo aver parlato con il PACCIANI ha fatto degli accertamenti per conto suo, cioè ha in qualche modo seguito l’esortazione di PACCIANI?
PIETRO FIORAVANTI: sì, io ho fatto accertamenti di quelli che potevano fare un avvocato prima della legge sulle indagini del difensore.
(..) PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): senta, in questi accertamenti poi… ci deve riferire poi la fonte, ha avuto indicazioni a conferma di quello che le diceva il PACCIANI relativamente al medico perugino NARDUCCI FRANCESCO?
PIETRO FIORAVANTI: io…
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): e al Conte CORSINI per esempio.
PIETRO FIORAVANTI: ma del Conte CORSIN io sono stato compagno, mi sono fratturato un femore ero vicino di letto al signore che ha sparato e ha ucciso il Conte CORSINI ed è stato condannato a sei anni, a sei anni, per omicidio prete… disgrazia, disgrazia, sei anni di condanna.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): chi era questa persona?
PIETRO FIORAVANTI: era un giovane, io non ricordo il cognome, era un giovane che stava vicino di… al mio letto di ospedale al C.T.O. di Firenze nel 1992 io mi sono fratturato il femore nel mese di gennaio portando le borse sopra la neve davanti a casa sono caduto e secco, quindi sono stato ricoverato, andavo con le grucce ma ero ricoverato vicino a questo signore difeso dall’Avvocato ESPOSITO di Firenze, UBALDO ESPOSITO ed ha avuto una condanna di sei anni, era quello che diceva: “per disgrazia andando a caccia aveva sparato e preso sul volto il Conte CORSINI che è morto” ecco, queste sono le cose che io conosco e questo è quello che mi ripeteva PACCIANI, sia verbalmente sia scrivendolo poi.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): quindi lei ha avuto conferme di quello che le diceva il PACCIANI in questi accertamenti?
PIETRO FIORAVANTI: ho avuto alcune conferme sì, però non ho potuto estendere molto perché io non sono…
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): nei limiti certo.
PIETRO FIORAVANTI: …un detective oppure…
(..)
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): lei ricorda quali giornali leggeva il PACCIANI quando stava in carcere?
PIETRO FIORAVANTI: il giornale che leggeva PACCIANI era “La Nazione”.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): “La Nazione”. Ecco, leggeva… il PACCIANI leggeva quotidiani stampati a Perugia come il “Corriere dell’Umbria” o comunque giornali diffusi anche a Perugia come “La Nazione” cronaca di Perugia?
PIETRO FIORAVANTI: ma guardi lui mi portava a volte tanti ritagli di giornali incollati su della carta dove mi di metteva… “guarda, vedi qui che succede, tu devi provvedere ad indagare ancora di più” dico: “PACCIANI ma che giornale è questo?” c’era il giorno ma non c’era il giornale… io non lo so se leggeva i giornali con la cronaca dell’Umbria.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): Avvocato scusi, ma in questi articoli si parlava di Narducci, quelli che glieli faceva vedere PACCIANI?
PIETRO FIORAVANTI: io questo non me lo ricordo se si parlava di NARDUCCI, quelli che mi faceva vedere PACCIANI.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): della sua morte.
PIETRO FIORAVANTI: ecco, come facevo però io…
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): se si ricorda.
PIETRO FIORAVANTI: …la morte di NARDUCCI…
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): se si ricorda.
PIETRO FIORAVANTI: no, no, perché quando è morto NARDUCCI nell’85 può darsi che qualche articolo sul giornale ci fosse stato…
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): ma qui siamo molto più in là.
PIETRO FIORAVANTI: …ma poi il silenzio fino al 2000… al 1993, ’94 quando uscì fuori anche dalle indagini che c’era questa morte poco dopo l’ultimo delitto degli Scopeti ma era una notizia così.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): una notizia isolata su quale giornale apparsa?
PIETRO FIORAVANTI: ma questo non lo so perché l’Umbria scrive molto anche su Firenze, cioè io ho visto stamattina il giornale “La Nazione” che è quasi tutto uguale ad eccezione di un trafiletto che a Firenze è riportato trafiletto qui è per esteso.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): senta, ma si ricorda se questi giornali quotidiani letti a Firenze sino a quando lei ha avuto contatti con il PACCIANI parlassero del NARDUCCI, del fatto che fosse stato ucciso con una pietra al collo, delle sue frequentazioni a San Casciano e nel Mugello, dei suoi rapporti col Calamandrei e il CORSINI? PIETRO FIORAVANTI: no.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): e del suo… questo… quindi i giornali…
PIETRO FIORAVANTI: no, no.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): …non ne parlavano.
PIETRO FIORAVANTI: non so se ne avessero parlato ma io non ho fatto attenzione, non me lo ricordo questo.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): sì.
PIETRO FIORAVANTI: questo non me lo ricordo, so che PACCIANI ha scritto: “questa pietra al collo, la moglie si chiamava SPAGNOLI” tutte queste cose…
(..)
PUBBLICO MINISTERO (DOTT. MIGNINI): no, no, lui ha avuto un colloquio, io parlo di colloqui, colloqui al carcere eccetera. Allora, lei sa se il PACCIANI possa essersi confidato sul NARDUCCI anche con altre persone in quel periodo?
PIETRO FIORAVANTI: non lo so.
(..)
DIFESA P.O. SPAGNOLI (AVV. CRISI): ma almeno una volta, almeno una volta PACCIANI le riferì da dove aveva appreso quelle circostanze che riferiva circa il NARDUCCI, almeno una volta tra tutte quelle cose che lei ha riferito all’ufficio del Pubblico Ministero.
PIETRO FIORAVANTI: non me lo ha detto mai e non lo so individuare il motivo o meglio la circostanza da cui ha appreso questo.
DIFESA P.O. SPAGNOLI (AVV. CRISI): quindi non le disse mai da dove aveva appreso quelle situazioni…
PIETRO FIORAVANTI: no.
(..)
DIFESA P.O. SPAGNOLI (AVV. CRISI): …in uno di questi colloqui che si sono protratti nel periodo che lei ha riferito, le disse di aver appreso anche qualche informazione dai giornali?
PIETRO FIORAVANTI: sì questo sì, lui: “eh ma l’ho letto – mi diceva sempre – l’ho letto su “Visto”, l’ho letto su… – addirittura uno mi disse – l’ho letto su “Cronaca Vera” che io un giornale che…
DIFESA P.O. SPAGNOLI (AVV. CRISI): ma in relazione…
PIETRO FIORAVANTI: …non conosco.
DIFESA P.O. SPAGNOLI (AVV. CRISI): …al NARDUCCI anche?
PIETRO FIORAVANTI: su “Visto” mi sembra di sì, però io non…
DIFESA P.O. SPAGNOLI (AVV. CRISI): e su quali circostanze se lei lo ricorda in particolare?
PIETRO FIORAVANTI: quando lui scriveva, scopiazzava anche e quando parlava con me commentava quello che…
(..)
DIFESA P.O. SPAGNOLI (AVV. CRISI): io non le ho chiesto… il periodo l’ho chiesto prima. Tra le varie circostanze relative al NARDUCCI che lei oggi ha riferito all’ufficio del Pubblico Ministero quali di queste PACCIANI le disse di averle apprese da un giornale?
PIETRO FIORAVANTI: no PACCIANI non mi disse di averle apprese da un giornale, di averle apprese dalla stampa, dai giornali, no da un giornale.
DIFESA P.O. SPAGNOLI (AVV. CRISI): ecco, e in quali di queste circostanze, riferite al NARDUCCI, PACCIANI le disse di averle apprese da giornali, quindi da fonti di stampa?
PIETRO FIORAVANTI: non me lo ricordo.
..mi faceva il nome di… del medico sul Lago Trasimeno, perché mi faceva il nome della Spagnoli, io l’ho visto scritto, glielo ho chiesto, gli ho chiesto dico: “ma tu lo hai saputo…”… “sì l’ho letto, lo riporta ‘Visto’” queste le risposte, le trovate proprio in quello che ho depositato, però io direttamente gli ho detto: “ma PACCIANI, tu lo hai visto mai sulle palle degli… sugli occhi questo medico, l’hai visto mai?” questo non glielo ho mai chiesto perché mi interessava il processo PACCIANI non quello sul Lago Trasimeno, io quando è uscita fuori la storia del Lago Trasimeno avevo finito il processo PACCIANI da cinque anni.
DIFESA INDAGATI (AVV. DI MARIO): l’ultima domanda per riepilogare, quindi queste informazioni le riversava alla sua conoscenza comunicandole di averle apprese da dicerie in paese.
PIETRO FIORAVANTI: da dicerie in paese, da giornali che leggeva e dall’ambiente carcerario, questo. Vedi: Sentenza Micheli Pag. 129/130/131/132/133/134/135

Queste le date degli incidenti probatori Brizioli +17:

4 novembre 2005 18 novembre 2005 25 novembre 2005 2 dicembre 2005 16 dicembre 2005 20 gennaio 2006 3 febbraio 2006 17 febbraio 2006

 

25 Novembre 2005 Incidente probatorio a carico di Alfredo Brizioli +17

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