Il 7 Ottobre 2005 rilascia testimonianza la giornalista Francesca Bene in relazione al comportamento che tenne con lei Emma Magara il giorno di una delle udienze dell’incidente probatorio, vedi 25 novembre 2005.
Questo uno stralcio della testimonianza:
“La signora mi ha risposto che si chiamava Magara Emma. Io le chiesi se fosse lei quella che avesse visto la lettera del Narducci. Le chiesi ancora se fosse riuscita a leggerne il contenuto. La signora, che aveva con sé il figlio, poco distante, mi rispose tranquilla che si trattava di un foglio piegato in quattro e che la scrittura era illeggibile. Io mi sono allora spostata per seguire la vicenda. L’udienza è iniziata ma, dopo un po’, è stata interrotta per delle eccezioni. La signora Magara che era entrata in aula poco dopo aver parlato con me, si è seduta nel locale antistante l’aula d’udienza n. 2, vicina al distributore di merende. Con lei vi erano un altro teste, Baldassarri Giordana e, forse, ma non ne sono sicura, la Sig.ra Miriano. Mi sono avvicinata allora di nuovo alla sig.ra Magara per approfondire il discorso della lettera e in quel momento è sopraggiunta alle mie spalle Giovanna Ceccarelli, la moglie di Pier Luca Narducci. La Magara allora si è alzata e ha abbracciato commossa la Giovanna Ceccarelli, dicendole: < Ecco la mia cocca!> A quel punto la signora si è seduta e io ho ripreso a farle qualche domanda, ma la stessa mi appariva turbata e imbarazzata. Sono tornata al discorse della lettera e lei ha cercato di minimizzare. Mi ha detto, sempre più imbarazzata:” Ma era solo un bigliettino, dove c’era scritto di rimettere a posto la legna”. A questo punto io ho capito che non aveva voglia di parlare e me ne sono andata “. Riassunto nella Nota Finale Gides 4 aprile 2007 Pag. 19/20 e Vedi: Sentenza Micheli Pag. 852/853