Il 28 Novembre 2005 rilascia testimonianza Mario del Gamba, alle ore 9.50 un primo verbale e alle 12.40 un secondo verbale.
Questo è il verbale delle 9.50: DEL GAMBA Mario testimonianza 28.11.05
Questo è il verbale delle 12.40: DEL GAMBA Mario testimonianza sul sopralluogo al Lago da parte di Canessa 28.11.05
Questo è uno stralcio del verbale delle 9.50: Domanda:
Lei è stato giornalista a “La Nazione “ di Firenze?
Risposta: “Sono stato a “La Nazione” per una quarantina d’anni dal 1955 circa fino al mio pensionamento avvenuto il 1° febbraio 1997. Poiché me lo chiede, mi sono occupato prevalentemente di cronaca giudiziaria.”
Domanda: “Lei ha scritto un articolo sul quotidiano “La Nazione” in data 12.4.1987, di cui le viene data ora lettura. Si ricorda a chi alludeva quando si è riferito alle indagini svolte dalla Procura fiorentina sui “suicidi di alcuni personaggi che, per certi episodi della loro vita o per qualche segnalazione, poteva avere analogie con la personalità del maniaco omicida <disegnata> dai criminologi. In particolare si erano esaminati i casi di un uomo suicidatosi mesi fa nel lago Trasimeno e di un altro che si è tolto la vita a Montecatini.” Si ricorda di questo articolo e ricorda in particolare chi erano questi due casi di “suicidio”?”
Risposta: “Premetto di aver scritto moltissimo sulla vicenda del “Mostro”, in pratica lungo tutto l’arco dei delitti che all’epoca furono ascritti al cosidetto “Mostro”, cioè dal 1974 al 1997. Ho seguito infatti tutte le istruttorie e i processi a carico di Pacciani e mi sono interessato anche del coinvolgimento dei cosidetti “compagni di merende”, dell’appuntato Toscano e dell’imprenditore Foggi (probabilmente si riferiva a Faggi) L’uomo suicidatosi nel lago Trasimeno non è altri che il medico perugino Francesco Narducci. Quello di Montecatini era invece un macellaio di Monsummano Terme che purtroppo fu accusato ingiustamente di essere il “Mostro”. Io non ricordo se, quando scrissi l’articolo, fossi a conoscenza del nome dell’uomo suicidatosi nel lago Trasimeno. Seppi poi trattarsi del medico perugino Francesco Narducci. In relazione a questo medico, posso dire che questo nome tornava periodicamente ad affacciarsi nelle indagini fiorentine sul “mostro”. Ricordo di averne parlato più volte con il dott. Canessa, il quale, come al solito, era abbottonatissimo. A differenza del macellaio di Monsummano, di cui se ne parlò solo per un brevissimo arco di tempo, ma comunque sufficiente a portarlo al suicidio, del medico Narducci si parlava con più frequenza e ho avuto sempre l’impressione che su questo personaggio si glissasse.”
Domanda: ” La stampa fiorentina, negli anni successivi, fino alla morte di Pacciani, ne parlò del Narducci?”
Risposta: “La stampa fiorentina tornò a parlare del Narducci durante il dibattimento del processo a Pacciani, ma non escludo che ne parlò anche durante la fase delle indagini. Per quello che ricordo, quando si parlava del Narducci, se ne parlava sempre di sfuggita e non si avevano appigli precisi. Lei mi chiede se ho letto che il Narducci si sarebbe ucciso con una pietra al collo ed io le rispondo che mi pare di averlo letto da qualche parte, ma non ricordo quando. E’ strano questo fatto: del Narducci si parlava periodicamente ma sempre di sfuggita. In ogni caso questo nome tornava sempre ad intervalli periodici, ma se ne parlava sempre molto vagamente. Aggiungo anche anche all’epoca vi era anche il “Gazzettino Toscano” che parlava molto spesso del “Mostro” e che ci costringeva comunque a inseguire la notizia. Poiché me lo chiede, le dico che non ricordo se del Narducci parlarono anche i giornali “Cronaca Vera” e “Visto””.
Domanda: ” Si ricorda se qualche pubblicazione parlò del Narducci come del marito di una Spagnoli o del Narducci come ginecologo anziché gastroenterologo?”
Risposta: “Ho sentito parlare del Narducci come del marito di una Spagnoli, ma non ricordo quando. Ho invece sentito parlare del Narducci come medico ma non come ginecologo e del fatto che fosse gastroenterologo l’ho saputo recentemente. Di giornalisti che si occupavano, oltre a me, della vicenda, c’ erano Giorgio Sgherri de “L’Unità”, morto il 25 di questo mese, Pino Rea dell’ ANSA, Emmanuela Righini, sempre dell’ ANSA e Franca Selvatici, della redazione fiorentina de “La Repubblica”. Più di tutti se ne occupava, però, Mario Spezi. Nel quotidiano “La Nazione” se ne occupava anche Marco Pratellesi, ora al “Corriere della Sera”.“
Questo uno stralcio del verbale delle 12.40:
Domanda: “Lei ricorda se il Dr. Paolo Canessa fece accertamenti al lago Trasimeno in merito alla vicenda Narducci?”
Risposta: “Mi pare proprio di si. Credo abbia fatto un sopralluogo, non so se a Passignano o dintorni. Non so con precisione in quale epoca sia successo, ma mi pare proprio che avvenne verso la fine del 1987. Credo che con lui fosse presente qualcuno della SAM che lo seguiva sempre nelle indagini in quel periodo.”