Il 9 dicembre 2005 rilascia la sua testimonianza Sebastiano Pilurzi, all’epoca autista ed addetto ai carbolubrificanti presso il Comando Gruppo Carabinieri di Perugia.
Questo uno stralcio della sua testimonianza:
“Qualche volta accadeva che sostituivo l’autista del Sig. Comandante del Gruppo, quando questi era assente per licenza o altri motivi… Sì accompagnai l’allora Capitano Francesco Di Carlo che era il Comandante della Compagnia Carabinieri di Perugia… Se non ricordo male partimmo da Perugia alle ore 09,30 circa e l’allora Capitano mi disse di dirigermi in Questura, dove arrivammo poco dopo. Ivi giunti notammo il Questore che ci attendeva fuori dalla Questura… Appena saliti in macchina il Questore Trio ed il Capitano, chiesi loro dove dovessi dirigermi e il Capitano mi disse che dovevamo andare a Sant’Arcangelo senza aggiungere altro“
Vedi Nota Finale Gides 4 aprile 2007 Pag. 49
“….Si, accompagnai l’allora Capitano Francesco Di Carlo che era il Comandante della Compagnia Carabinieri di Perugia. Ricordo che era un giorno festivo, perchè io non svolgevo le mansioni di autista del Capitano, poichè ero autista a disposizione di tutto il Gruppo. Se non ricordo male partimmo da Perugia alle ore 09,30 circa e l’allora Capitano mi disse di dirigermi in Questura, dove arrivammo poco dopo. Ivi giunti notammo il Questore che ci attendeva fuori della Questura ed allora il Capitano Di Carlo, scese dall’autovettura salendo sul sedile posteriore, facendo accomodare il Questore sul posto anteriore dell’autovettura Fiat Ritmo di colore blu con targa militare che io conducevo. Appena saliti in macchina il Questore Trio e il Capitano, chiesi loro dove dovessi dirigermi e il Capitano mi disse che dovevamo andare a Sant’Arcangelo senza aggiungere altro. Aggiungo, spontaneamente, che ricordo perfettamente che ne il Questore ne il Capitano Di Carlo parlarono del caso NARDUCCI. Parlavano di altre cose, ma non di questo. Io del fatto che il cadavere ripescato fosse del NARDUCCI, lo seppi qualche giorno dopo. Appena arrivati al pontile feci scendere i due occupanti e parcheggiai la macchina con la parte anteriore in direzione del ritorno. Voglio aggiungere che sul posto già vi era altra gente che non conoscevo assolutamente. Riuscii a vedere la motovedetta dei Carabinieri che era ormeggiata quasi alla fine del pontile. In quel momento scorsi anche una cosa posizionata in terra, avvolta da un cellophane e ricordo che il Questore e il Capitano erano quasi per raggiungere quella cosa, considerata la lunghezza del pontile. Ricordo anche che in quel mentre, o dopo poco, si ferrmò nel parcheggio una Mercedes scura dalla quale scesero tre persone molto distinte e vestite bene, delle quali una era una donna. Queste persone si avviarono verso il pontile raggiungendo quella cosa avvolta nel cellophane. Continuo dicendo che attesi in quel luogo, vicino alla macchina, circa un ora e mezza, forse due e riaccompagnai il Sig. Capitano di Carlo in caserma e ricordo perfettamente di non aver parlato del fatto accaduto o di quello che era successo sul pontile. Ricordo con precisione che il Questore rimase sul posto e forse ritornò con l’auto della Questura, perchè non ricordo di averlo riportato indietro. Faccio presente che quella mattina svolgevo il turno di autista a disposizione, dalle 07,00 alle 13,00.
L’ufficio dà atto che alle ore 17,22 il Luogotenente Laurizi Vincenzo si allontana dall’ufficio.
Visto che me lo chiedete rispondo che quando arrivammo sotto la Questura, il Questore Trio era sotto ad attenderci, da solo. Appena fermata la macchina il capitano fece accomodare, come ho già detto, il Questore al sedile anteriore. Ripresi la marcia e dopo un pò chiesi dove dovessi recarmi e il capitano mi disse che dovevamo andare al pontile di San Arcangelo di Magione, luogo che già conoscevo, poichè portavo mio figlio quando era una bella giornata. Il Capitano ed il Questore in macchina iniziarono a parlare di cose qualunque, anche inerenti il servizio, ma la cosa che ho notato è che ogni tanto hanno interrotto il dialogo ad alta voce, forse anche perchè finiva il discorso e il capitano si portava all’orecchio del Questore parlandogli a bassissima voce e ricordo che anche il Questore faceva altrettanto quando gli rispondeva. Non sono riuscito a percepire alcuna parola fuoriuscita dalla bocca dei due. Ricordo perfettamente che durante l’intero tragitto spesse volte è accaduto che i due si sono parlati vicendevolmente a bassissima voce. Quello che posso dire e che non riesco a ricordarmi l’orario di partenza. Quello di cui sono certo è che quella mattina giunsi intorno alle sette meno dieci per espletare il mio servizio.
Adesso mi viene in mente di avere visto il Maresciallo Bruni presente sul pontile. Purtroppo non riesco a ricordare altro e non ricordo nemmeno se sul pontile ci fosse il Brigadiere Piga Aurelio.
Si da atto che al Brigadiere Pilurzi Sebastiano vengono fatte vedere nr. tre fotocopie, in bianco e nero, di alcune fotografie contrassegnate dai nrr. 7/A-8; 8/A-9 e 9/A-10 nelle quali lo stesso Brigadiere si riconosce soltanto in quella contrassegnata dal numero 7/A-8…..”
Vedi: Nota Carabinieri 27 giugno 2007 pag. 96/97