Il 21 Dicembre 2005 viene registrata un’intercettazione telefonica tra Mario Spezi e l’ex ispettore di Polizia Ferdinando Zaccaria, tel. nr. 15780.
Mario Spezi diceva svariate espressioni offensive verso gli inquirenti (Perugini e del G.I.De.S.) poi continua: “l’unica cosa che bisogna fare… lo sai che cosa?.. muoversi su quell’altra cosa che ti ho detto… quella risolverebbe tutto… e di molto bene!”.
Vedi Nota Finale Gides 4 aprile 2007 Pag. 123 e Nota GIDES 27 febbraio 2006 nr 111/06 pag 4
Questo uno stralcio della telefonata:
Ferdinando Zaccaria: pronto
Mario Spezi: ciao carissimo presidente
Ferdinando Zaccaria: ciao come stai?
Mario Spezi: raffreddatissimo
Ferdinando Zaccaria: come mai?
Mario Spezi: me so preso ‘na frescata sai noi che andiamo in campagna la notte, lo dico per il nostro amico GIUTTARI (..)
Ferdinando Zaccaria: senti come stai?
Mario Spezi: mah a parte il raffreddore, no ma piuttosto male co’ sta storia
Ferdinando Zaccaria: sì?
Mario Spezi: mi dà parecchio fastidio
Ferdinando Zaccaria: addirittura?
Mario Spezi: psicologicamente eh
Ferdinando Zaccaria: nooo! Ascolta ascolta ascolta, se tu te la prendi
Mario Spezi: no ma
Ferdinando Zaccaria: sì lo so ti dà fastidio perché è una cosa
Mario Spezi: assurda
Ferdinando Zaccaria: (..)
Mario Spezi: capito? No mi dà fastidio che soprattutto questi continueranno a rompere i coglioni perché si son messi in testa di rompere i coglioni capito? Per cui non so quello che gli passa per la testa a ’sti matti
Ferdinando Zaccaria: embè?, tu però non devi non puoi sta’ dietro non puoi sta’ dietro a.. a, lasciali ma..
Mario Spezi: no no, e chi fa niente
Ferdinando Zaccaria: per ora lasciali sfogare
Mario Spezi: va beh, ho capito
Ferdinando Zaccaria: e poi Dio santo tu mi insegni dopo tutte, insomma le cronache ne hai viste tante; bene o male poi la verità, le bugie c’hanno le gambe corte poi la verità qualcuno si diverte a fare lo stronzo
Mario Spezi: appunto
Ferdinando Zaccaria: perché può darsi pure, e poi hai visto quanti pentiti e poi alla fine s’è arrivato che
Mario Spezi: e anche questa è una storia così sai
Ferdinando Zaccaria: io ora non so se c’è qualche pentito
Mario Spezi: sì sì, ho scoperto tutto.
Ferdinando Zaccaria: si!
Mario Spezi: questi stronzi mettono, se uno.. basta un po’ cliccare a destra e sinistra, trovi tutto. Da, una cosa folle, una cosa, guarda..
Ferdinando Zaccaria: va bè ma basta vedere
Mario Spezi: di una scemenza che, e questo dimostra la loro mala fede capito? Perché se tu lo leggi (..)
Ferdinando Zaccaria: ma c’hai qualcosa?
Mario Spezi: sì sì
Ferdinando Zaccaria: eh cazzo fammi legge
Mario Spezi: eh quando ci si vede
(..)
Ferdinando Zaccaria: Questi so’ pazzi so’ folli ma qui veramente stiamo veramente andando nel ridicolo, nella pazzia pura
Mario Spezi: Capito? e nessuno li ferma questi che sono veramente dei delinquenti, dei delinquenti sono
Ferdinando Zaccaria: non hanno mai fatto, non sono mai andati.. sai cosa rovina tutto? Io vieterei a volte dice vabbè però la libertà, insomma i giornalisti, eh ma certe di cose le vieterei io a questi
Mario Spezi: sì sì infatti
Ferdinando Zaccaria: a questi magistrati
Mario Spezi: sì sì
Ferdinando Zaccaria: perché a volte guarda ci so’ tanti sfonfano la testa, proprio li verdi che (..) … di uscire continuamente
Mario Spezi: va beh, e quello scemo di Perugia è uno di questi messo su da quest’altro psicopatico di Firenze hai capito, che accoppiata tra tutti e due
Ferdinando Zaccaria: O Signore mio!…ma vedi che cazzo di fantasia c’hanno questi!
Mario Spezi: hai capito?
Ferdinando Zaccaria: Madonna! E allora
Mario Spezi: ti volevo dì ‘na cosa
Ferdinando Zaccaria: sì
Mario Spezi: bisogna procedere su quell’altra strada
Ferdinando Zaccaria: sì, sì
Mario Spezi: io i dati del mio amico, m’hai capito..
Ferdinando Zaccaria: sì
Mario Spezi: ti dò l’indirizzo
Ferdinando Zaccaria: o sì, boh, come vuoi. O vieni
Mario Spezi: sarà meglio và. Prendiamoci un caffeino
Ferdinando Zaccaria: sì sì vai, chiamami ascolta, domani chiamami domani ti dico se domani sono
Mario Spezi: domani in mattinata ti chiamo
Ferdinando Zaccaria: mi chiami sì poi ti dico dove sono
Mario Spezi: ok d’accordo
Ferdinando Zaccaria: senti, la moglie tutto bene?
Mario Spezi: tutto bene
Ferdinando Zaccaria: io mi immagino
Mario Spezi: insomma
Ferdinando Zaccaria: beh più che altro son loro poverine, è la famiglia che soffre
Mario Spezi: poi a lei gli prendono le paure, questa mattina t’arresta capito?
Ferdinando Zaccaria: oh Madonna mia, ma non hai fatto mica nulla voglio dire che cazzo ?
Mario Spezi: non lo so
Ferdinando Zaccaria: oh signore mio
Mario Spezi: si ma gli prendono queste paure hai capito per cui alla paura c’è poco da fa’ eh
Ferdinando Zaccaria: no ma tu (..) ci parlo io questa io lo so (..) ragazzi
Mario Spezi: e poi rompe i coglioni perché devi sta attento a parlà al telefono mica perché dice, non c’è nulla da dire ma questi anche se dici ciao ti dicono eh ha detto ciao ma voleva dire (..)
Ferdinando Zaccaria: io per 30 anni ma quante volte pure a me quello mi sembrava colpevole, ma quante volte quante volte poi alla fine ci siamo resi conto di aver fatto una stronzata eh perché tanti dicono le battute per telefono e tanti fanno si pigliano per il culo e tanti parlano e te sei di là e tu c’hai la mente presa dalla.. dalla capito, dall’euforia
Mario Spezi: sì
Ferdinando Zaccaria: di trovare ah ho trovato ecco! ma poi nel 2005 ancora, ma io le intercettazioni non le farei neanche più
Mario Spezi: no
Ferdinando Zaccaria: l’intercettazioni serve per dare che cosa?. Un orientamento sulla personalità
Mario Spezi: ti ti ti (..)
Ferdinando Zaccaria: (..) un po’ il personaggio
Mario Spezi: il fatto che ti ho detto prendiamoci un caffè questo è molto sospetto capito?
Vedi: Sentenza Micheli Pag. 901/902/903