Il 4 Marzo 2006 rilascia testimonianza Amadore Agostini Ganucci Cancellieri.
Questa la testimonianza: AGOSTINI Amadore testimonianza 4.03.06
Questa la trascrizione della testimonianza:
Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia
(Perugia, Via Fiorenzo di Lorenzo n. 22/24, tel. n. 075/54491)
VERBALE DI ASSUNZIONE DI INFORMAZIONI (art. 362 c.p.p.)
Il giorno 04, il mese di marzo, dell’anno 2006 alle ore 10,46, in Perugia, c/o Procura, in Via Fiorenzo di Lorenzo n. 22/24, dinanzi al Pubblico Ministero Dr. Giuliano Mignini sost. (ufficio sito al terzo piano del palazzo), assistito, per la redazione del presente verbale, dal Maresciallo Aiutante G. di F. Stefano Iori, presenti l’uditore giudiziario dr. Paolo Abbritti e per esigenze investigative dal Cap. Antonio Morra del R.O.N.O. Carabinieri di Perugia, è comparso il sig. AGOSTINI GANUCCI CANCELLIERI Amadore il quale, richiesto delle generalità, risponde: ” Sono e mi chiamo AGOSTINI GANUCCI CANCELLIERI Amadore nato il 15.09.1955 a Firenze e residente a S. Casciano Val di Pesa (FI) via Caserotta n. 9 : “
Il Pubblico Ministero, visti gli artt. 197, 197 bis, 198, 199, 200, 201, 202 e 203 c.p.p., richiamati dall’art. 362 c.p.p. e ritenuto che non sussistono le ipotesi di cui agli artt. 197, 197 bis, 199, 200, 201, 202 e 203 c.p.p., ricorda alla persona informata sui fatti che ha l’obbligo di rispondere secondo verità alle domande che le saranno rivolte e di non tacere circostanze conosciute e la informa che le false informazioni al Pubblico Ministero sono punite a norma dell’art. 371 bis c.p.
Il Pubblico Ministero procede, quindi, a esaminare la persona informata sui fatti in ordine alle circostanze per cui è procedimento, già collegato, ex art. 371 c.p.p., con quello n. 1277/03 R.G.N.R Mod. 21 della. Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze.
Domanda: ” Lei è stato già sentito da questo Ufficio il 22.02.2002. Conferma le precedenti dichiarazioni e si ricorda in particolare da chi ha saputo che il Narducci avrebbe avuto un pied a terre a Firenze, dove sarebbero stati rinvenuti reperti umani sotto formalina?
Risposta: ” confermo le precedenbti dichiarazioni di cui ho avuto lettura. Aggiungo che io ho sentito dire da ambienti investigativi, all’epoca, che il Narducci aveva un appartamento in via dei Serragli (NdR. Ricordiamo le indagini di Luigi Napoleoni e i suoi appunti) o quantomeno in zona Porta Romana di Firenze. Altri, sempre dello stesso ambiente e nella stessa epoca, cioè negli anni ’80 – ’90, mi hanno parlato di un appartamento del Narducci in Scandicci. Si è trattato sicuramente di appartenenti alle Forze dell’Ordine che indagavano ma ora non ricordo con precisione chi fossero quelli che me l’hanno detto. Successivamente ho sentito parlare di un appartamento a Fiesole ma, all’epoca, cioè negli anni ’80 – ’90, gli unici riferimenti che sentì fare erano quelli di via dei Serragli e di Scandicci. Mi pare che ciò avvenne in occasione di anonimi e in un periodo in cui ne pervennero molti. Aggiungo che, prima dell’inizio dell’indagine perugina, durante le indagini sui compagni di merende e nell’imminenza del processo di appello a Pacciani, avendo scoperto l’identità del teste “gamma” e, incuriosito del fatto che questa convivesse con un nappista, mi recai in Via Tripoli, a casa di Gabriella Ghiribelli, con cui parlai a lungo altre 3 o 4 volte. Ricordo che mi aveva preso in simpatia e il fotografo de “La Nazione” scattò alcune foto di nascosto, in occasione del primo incontro sul lungarno, di fronte alla Bibloteca Nazionale. La Ghiribelli non voleva, infatti, parlare in casa e uscì. Mi parlò di molte cose ma ricordo ora che mi parlò anche di una moto e di una CX Pallas verde, che io memorizzai perché mio padre ne aveva una simile, di colore grigio. Questi
particolari li ho collegati a notizie apprese di recente, secondo ciui il Narducci aveva una CX Pallas verdolina. Gabriella ne parlò in relazione alla vicenda del mostro, perché questo era l’argomento dei nostri incontri, ma non ricordo in quale contesto di questo argomento lei collocasse questa autovettura perché parlava a ruota libera e io non la fermavo e non potevo prendere appunti né registrare.
Domanda del Cap. Morra: “ Lei poco fa ha fatto riferimento ad una Citroen CX Pallas di colore verde. Lei è assolutamente sicuro che di questa macchina la signora Ghiribelli gliene ha parlato prima che prendesse avvio l’indagine di Perugia?”
Risposta: “Sono assolutamente certo che la signora Ghiribelli mi parlò di questa moto e di questa CX verde prima dell’indagine perugina e colloco temporalmente questi colloqui che ho avuto con lei da poco prima della sentenza d’appello di Pacciani ad un anno dopo la stessa. Lei, Capitano, mi chiede se di questa CX ne abbia avuto notizia tramite gli organi di informazione (stampa e TV) ed io le rispondo che sono assolutamente certo che ho sentito parlare di questa CX, mi sembra proprio dalla Ghiribelli, molti anni prima dell’inizio delle indagini perugine, tanto che ricordai questo episodio quando lessi sui giornali di questa CX che sarebbe stata del Narducci. Della moto, invece, la Ghiribelli me ne parlò in riferimento ad un posto di controllo dei Carabinieri. Lei mi chiede ancora, Capitano, in quale contesto la donna, e cioè la Ghiribelli, mi abbia parlato della macchina ed io le rispondo di non ricordare affatto gli aspetti caratterizzanti quel discorso, anche se comunque parlavamo dei delitti del Mostro. Della moto mi sono ricordato perché il Pacciani aveva una moto. Non approfondii all’epoca perché l’accenno alla macchina non mi sembrava affatto influente, almeno a mio parere, anche perché, rispetto a tutte le altre cose che mi stava raccontando la donna, la cosa non mi sembrava, all’epoca, rilevante perché quella macchina non sembrava appartenere allora a nessuno dei personaggi interessanti e pensavo fosse di un passante.
Domanda: ” Lei è da molto tempo a “La Nazione” di Firenze? Ha conosciuto il giornalista Mario Spezi? Sa se lo stesso lavori ancora a “La Nazione” ? Con quali giornalisti è stato o è in più stretti rapporti ? Sa se conosca Rosario Poma? Sa in che rapporti si trovi con l’attuale direttore? Sa se lo Spezi parli di sue disavventure giudiziarie e in che termini? Sa se Spezi conosca l’Isp. Ferdinando Zaccaria? Lei conosce quest’ultimo? “
Alle ore 12,10 si allontana l’uditore giudiziario Dr. Paolo Abbritti.
Risposta: ” Io lavoro a “La Nazione” dal 1985 ma la frequesto dal 1982 e mi sono occupato di cronaca nera e giudiziaria. All’inizio, sono stato a Massa poi ad Arezzo dove mi trovavo nel 1987 e, dal giugno 1988, ho lavorato per la cronaca di Firenze con Mario Spezi, per circa 6 o 7 mesi, dopodiché lo Spezi è stato trasferito nel settore Cultura e spettacolo, prima che decidesse di lasciare il giornale per svolgere un lavoro autonomo di rappresentante di camicie di marca. Lo Spezi era un ottimo giornalista con ottime fonti di informazione. E’ stato per me un vero maestro e sono stato in ottimi rapporti con lui. Ricordo che lo Spezi era molto amico di Rosario Poma con cui aveva condiviso la cronaca nera e giudiziaria per anni prima del mio arrivo. Con il Poma ho avuto, qualche anno fa, un diverbio, nel 2003 se ben ricordo, perché lo sorpresi, per l’ennesima volta, mentre frugava nel materiale di cronaca. Io gli chiesi di smetterla e lui, per tutta risposta, mi disse, di fronte a testimoni, che, essendo siciliano, mi avrebbe fatto sparare alle gambe. In seguito a ciò lo denunciai e vi è tuttora un prcedimento dinanzi al Giudice di Pace nonostante che il Direttore Francesco Carrassi ed altri avessero tentato un’opera di mediazione. Per quanto riguarda il direttore de “La Nazione”, Francesco Carrassi è stato nominato nell’aprile del 2002. So che è in buoni rapporti con Mario Spezi. Per quanto riguarda i problemi giudiziari di quest’ultimo, so che è indagato per favoreggiamento e che ha subito di recente una perquisizione ma, per quanto ne so, non ha mai fatto leggere a nessuno del giornale il decreto di perquisizione. Ha subito anche in passato una perquisizione e di quella ci ha, invece, fatto leggere il decreto. Ricordo di averla avuta in mano anch’io. L’Isp. Zaccaria, conosciuto da tutti come “Nando”, ha lavorato per la Squadra Mobile e per lo S.C.O. e, a quanto mi risulta, aveva contatti con il SISDE. So che conosce sicuramente Mario Spezi. Aggiungo che lo Spezi era in ottimi rapporti con il Magg. Torrisi e con il Col. Dell’Amico e ricordo che fu lo Spezi a parlarmi del Mar. Fiore (NdR Francesco Fiori) del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Borgo Ognissanti, proprio in relazione alle indagini sul Mostro sul quale ho scritto molti articoli.
Domanda: “Si ricorda di articoli de “La Nazione”, relativi alla perquisizione dell’Ospedale di Bagno a Ripoli? ”
Risposta: ” Sì mi ricordo di questi articoli e rammento anche che sentii parlare di più proiettili trovati nel parcheggio dell’Ospedale e di una serie di documenti acquisiti, rinvenuti all’interno di uno stipetto abbandonato dell’Ospedale. Lo stipetto in sostanza era privo di indicazione come se non fosse in uso a nessuno in particolare. Ho sentito dire con certezza, nell’ambiente investigativo probabilmente dai Carabinieri, che vi erano diversi documenti con nomi di medici, tra cui il ginecologo Zucconi. Mi colpì questo nome perché in S. Casciano già si parlava dello Zucconi, quantomeno come un personaggio strano che qualcuno aveva sospettato dei delitti. Ricordo, in proposito, che nel 2000 o 2001 giunse agli investigatori, probabilmente ai Carabinieri, un anonimo in cui si diceva che la pistola dei delitti del Mostro o parti di essa si trovavano all’interno della bara dove era stato sepolto lo Zucconi. Io attesi invano che venissero fatti accertamenti in proposito ma non è mai successo nulla. Aggiungo che, a quanto ne so, nell’Istituto di Medicina Legale dell’Ospedale Careggi di Firenze, vi è ancora molto materiale acquisito in ordine alle indagini sul Mostro di Firenze e addirittura materiale che non sarebbe stato neppure consegnato, come parti di perizie del Prof. Maurri. Persone che frequentano l’Istituto mi hanno confidato che vi è molto materiale non esaminato.”
Domanda: ” Lei ha conosciuto Pietro Pacciani ? Si ricorda se gli abbia mai parlato del medico perugino morto al Lago Trasimeno? ”
Risposta: ” Il Pacciani parlò, in un suo memoriale, di un medico morto in un lago in circostanze strane. Credo di avere questo memoriale. Quando provai a chiedere al Pacciani chi fosse questo medico, lui rispose soltanto che era un dottore e fu molto evasivo. Non mi ricordo quando gli feci questa domanda. Quando io gli chiesi del dottore, pensavo al dr. Lotti, ex medico condotto di Mercatale o S. Casciano. Io cercai di capire dal Pacciani chi fosse questo medico ma lui non volle dirlo. Il colloquio avvenne lungo lo sdrucciolo di casa Pacciani. Come ripeto, non ricordo l’epoca del colloquio avuto con il Pacciani. “
Domanda: ” Lei conosce la cooperativa Il Forteto ?”
Risposta: “Debbo dire di avere redatto un dossier per motivi giornalistici sull’ambiente del Forteto e su accuse di pedofilia che lo riguardavano, ma debbo dire che è un ambiente molto protetto e che ricevevo nel giornale forti pressioni a non scrivere alcunchè su questo ambiente. Ho conservato il dossier e mi riservo di consegnarlo. Non ricordo in che epoca ho redatto questo dossier. Ricordo anche che vi è una bella inchiesta della Sezione minori della Squadra Mobile di Firenze sul Forteto. Poiché me lo chiede, ho sentito parlare di Domenico Rizzuto ma non ricordo in quale occasione. Ho conosciuto per motivi giornalistici anche i fratelli Cavallaro e Stefano e Salvatore Cavataio, il cui padre fu ucciso in Sicilia e che stanno a Campi. Credo che anche Spòezi li conosca, avendo fatto la cronaca nera. “
Domanda: ” Nelle sue indagini giornalistiche sul Mostro di Firenze, si è imbattuto sugli Hare Krishna ? “
Risposta: “Io conosco sin da quegli anni uno dei capi degli Hare Krishna, tale Giorgio Cerquetti, residente a Tavarnelle Val di Pesa. Mi recavo spesso in quell’ambiente, soprattutto dopo l’ultimo delitto che è stato commesso a poche centinaia di metri in linea d’aria dalla sede di questo gruppo che si trova poco oltre la piazzola degli Scopeti, sulla sinistra, venendo da Firenze. “
Si dà, altresì, atto che il presente verbale è stato redatto in forma riassuntiva, a norma dell’art. 140 c.p.p. e chiuso alle ore 13,45. Copia dello stesso p. v. viene allegata al fascicolo n. 8970/2002 R.G.N.R Mod. 21, stante la sua rilevanza in ordine a tale procedimento.
Il Pubblico Ministero, rilevata l’esigenza che quanto riferito dalla persona informata non trapeli all’esterno, stante la delicatezza dell’indagine e la necessità di evitare che la divulgazione delle circostanze riferite dalla persona stessa pregiudichi le indagini;
PQM
Visto l’art. 391 quinquies c.p.p. e l’art. 329, comma terzo, lett. a) c.p.p.;
VIETA
alla persona esaminata di comunicare i fatti e le circostanze oggetto dell’indagine, di cui hanno conoscenza, per la durata di legge (mesi due).
AVVERTE
conseguentemente che la persona stessa che la divulgazione delle notizie riferite è penalmente sanzionata dall’art. 379 bis c.p., inserito dall’art. 21 della l. n. 397/2000.
L.C.S.
IL PUBBLICO MINISTERO
(Dr. Giuliano Mignini sost.)
IL M.llo A. GDF Iori Stefano
Il Capitano CC. Antonio Mor
“Sentii parlare di più proiettili trovati nel parcheggio dell’Ospedale (Ponte a Niccheri) e di una serie di documenti acquisiti, rinvenuti all’interno di uno stipetto abbandonato dell’ospedale. Lo stipetto in sostanza era privo di indicazione come se non fosse in uso a nessuno in particolare. Ho sentito dire con certezza, nell’ambiente investigativo, probabilmente dai carabinieri, che vi erano diversi documenti con nomi di medici, tra cui il ginecologo Zucconi. Mi colpì questo nome perché in S. Casciano già si parlava dello Zucconi, quantomeno come un personaggio strano che qualcuno aveva sospettato dei delitti. Ricordo, in proposito, che nel 2000 o 2001 giunse agli investigatori, probabilmente ai carabinieri, un anonimo in cui si diceva che la pistola dei delitti del Mostro o parti di essa si trovavano all’interno della bara dove era stato sepolto lo Zucconi. Io attesi invano che venissero fatti accertamenti in proposito, ma non è mai successo nulla. Aggiungo che, a quanto ne so, nell’Istituto di Medicina Legale dell’Ospedale Careggi di Firenze, vi è ancora molto materiale acquisito in ordine alle indagini sul Mostro di Firenze e addirittura materiale che non sarebbe stato neppure consegnato, come parti di perizie del Prof. Maurri. Persone che frequentano l’Istituto mi hanno confidato che vi è molto materiale non esaminato”.
Vedi Nota Finale Gides 4 aprile 2007 Pag. 166/167