Il 9 Marzo 2006 viene registrata un’intercettazione telefonica (vds tel. nr. 17586 del 9.3.2006 ore 18.42) tra Mario Spezi e il giornalista del Corriere della Sera Mario Porqueddu.
La loro conversazione era imperniata sulle vicende giudiziarie che coinvolgevano lo Spezi e lo scrittore americano Douglas Preston. Il Porqueddu, faceva una breve premessa, sostenendo che, dopo aver ricevuto tutta la documentazione inviata dal suo interlocutore, avrebbe voluto scrivere un articolo “sull’autore americano che è caduto nelle grinfie dei P.M. e degli investigatori”:
Questa la trascrizione dell’intercettazione:
P: Invece scusami tutto questo sopralluogo che avete fatto alla villa di cui racconta anche Douglas…
S: Infatti ne parlo… te lo racconto in questo articolo… nel senso…
P: Ah… ecco perché quello è interessante!
S: E’ interessante nel senso che il nostro libro abbiamo ripercorso un po’ tutta la storia eccetera… e via dicendo ed arriviamo a conclusioni… completamente diverse insomma… senza arrivare al mostro per carità… insomma…forse vicino…non lo so comunque..
P: Ma lui dice anche per la verità che eh… avete… un sospetto..
S: Va be’ avevo un sospetto… siamo arrivati…
P: (inc.)… nella periferia fiorentina..
S: Siamo… siamo arrivati… lo abbiamo anche intervistato… lo abbiamo eh… e con quella intervista che è piuttosto sorprendente finiamo il libro!!
P: Che in teoria lui avrebbe dovuto pubblicare sul New Yorkers a suo tempo…
S: Io e lui assieme…
P: Se non fosse che…(inc.)..
S: Eh.. te la racconto tutta la storia… esatto… esatto.. te la racconto tutta la storia in questo pezzo che ti mando! Eh.. niente poi recentemente a libro finito… ora… alla fine di gennaio.. no.. casualmente ero su un altro pezzo… conosco uno.. un pregiudicato eccetera… toscano comunque… e si chiacchiera con altra gente… figurati c’era anche un ex poliziotto… insomma una cosa così… e questo qui mi dice “eh… ma lo sai che io sapevo che questa gente negli anni ottanta usava un… casolare vicino a quella villa…
P: Per nasconderci della roba..
S: Sì… ci nascondevano le armi… ci tenevano i latitanti…… sai si parla…… allora c’erano i sequestri di persona questa roba qui…… ah… dico… interessante!… sì… sì… dicevano… quelli… sai… anche conoscevano quelli legati al delitto del… primo delitto quello del ’68… ah… si dice ancora che uno di loro che lit… che ce l’ha insomma questa cosa… ah… dico… te informa… adesso si informa e mi dice (inc.) che dice… non più di un mese fa c’hanno visto un paio di armi dentro tra cui una Beretta 22… cacchio!!… allora a quel punto ti dico anche da bischeri la tentazione di andare noi con il fotografo… no sai di queste cose però ha detto calma… qui già siamo nella… scusa il termine… nella merda…
P: Eh…be’…
S: Facciamo una cosa… andiamo uhm alla Questura e raccontiamo tutto poi… poi può essere che non ci sia nulla… può essere che ci sia una Beretta 22 qualsiasi oppure non si sa mai no?… ecco tutto questo essendo io iper-intercettato da tutte le parti l’hanno… son venuto a sapere e invece di andare a vedere lì sono venuti a cercare le armi da me come se io… Douglas Preston… l’ex poliziotto eccetera avessimo montato questa storia insomma…
P: Ma senti… ma invece quello che voi siete andati a pizzicare… questo… questo… questa persona alla quale siete finalmente arrivati e siete riusciti a intervistare dice delle cose rivelanti? Tu dici chiude in maniera un po’ sorprendente di..(inc.)… tanto per… per… cioè quello che si può dire…
S: Sì… provoca… Te sei stato molto vicino… troppo vicino a quella pistola usata nel… ’68… uhm… uhm… uhm… e ce lo dice… capito? Eh… ma non ti sto mica dicendo che è lui per carità!…
P: Mi sa che tu sei riuscito a verificare…
S: Sì… sì… sì… ma che gli andrebbero contro di lui… diciamo come circostanze… hai capito?…. Non che siano sufficienti per una… per carità…
P: Però che lo mettano in una luce…
S: Io… io… gli facemmo un’intervista guarda… io sono molto… non coraggioso… ma incosciente… nel lavoro per cui gli si fece… io gli chiesi se era lui ecco… eh… lui mi risponde “mi dispiace questo scoop non te lo posso far fare… però ti faccio fare uno scoop” e mi da queste cose qui… hai capito?… eh… son cose relative alle armi…
P: Senti…
S: Poi se si è divertito… può essere per carità… io ti dico così… io ragiono un po’… un po’ eh… da anglosassone io non lo so… nel senso che non ho le prove… poi se tu mi chiedi le sensazioni… ma quelle sai sono…”
Vedi Nota Finale Gides 4 aprile 2007 Pag. 133/134/135/136