Il 29 Maggio 2006 rilascia testimonianza il Prof. Gian Aristide Norelli, esperto in medicina legale.
Questo uno stralcio della testimonianza:
“Premetto che, all’epoca, il direttore dell’istituto era il prof. Franco Fabroni. Io ero associato e la dott.ssa Francesca Barone era assistente. Ricordo che rimanemmo molto colpiti dal fatto che era affiorato un cadavere dal lago Trasimeno che era stato riconosciuto come quello del Narducci e noi non eravamo stati chiamati come accadeva regolarmente nei casi di sospetto di annegamento. In questi casi, infatti veniva di norma e correttamente effettuata l’autopsia, anche perché, per accertare o escludere l’annegamento, è indispensabile l’esame autoptico, nonché gli esami di laboratorio ed istologici. Non ricordo chi fosse il medico legale di turno, ma comunque escludo che qualcuno di noi fosse stato avvertito del rinvenimento. ” Domanda: “Si ricorda di episodi di cattivo finzionamento o guasti dell’impianto di condizionamento della cella frigorifera dell’obitorio? Risposta: “Noi utilizzavamo le celle frigorifere dell’Istituto di Anatomia patologica che aveva ed ha la giurisdizione sull’obitorio, almeno così credo per il presente. Poiché me lo chiede, non ricordo se il direttore dell’Anatomia Patologica fosse il prof. SEVERI o il prof. BIANCIFIORI o il prof. BUCCIARELLI. All’epoca, vi era anche il Prof. Bolis che, prima del mio arrivo, era in Medicina Legale. Nel 1983 era dislocato, come incarico, a Terni, sempre in Anatomia Patologica. Le celle frigorifere erano sotto il controllo di personale tecnico e ricordo il nome di un tale Bruno. Non ho mai sentito parlare comunque di guasti alle celle frigofere dell’obitorio. All’epoca, comunque, vi erano probabilmente in zona altri ospedali che disponevano di celle frigorifero. Ribadisco che non ho mai sentito parlare di inconvenienti che potessero interferire col nostro lavoro. Nessuno, comunque, ci riferì di incidenti di questo tipo anche per il passato. ” Domanda: “All’ospedale di Careggi vi è materiale legato ai noti duplici omicidi del cd. Mostro di Firenze?” Risposta: “Ho ricevuto una richiesta in questo senso dalla polizia giudiziaria per indagini di codesta Procura, ma ho accertato che i reperti sono tuttora a disposizione della Procura fiorentina e si tratta di due scatoloni e di una scatola più piccola, aperti, contenenti una tenda e vestiti e scarpe appartenenti a Salvatore Vinci. Vi è un foglio con scritto che gli oggetti sono a disposizione della magistratura e vi è il nome del Prof. Maurri. Nell’istituto vi sono anche nove vetrini istologici e tre inclusi in paraffina, appartenenti all’ultima vittima, Nadine Mauriot….”
Vedi: Nota Carabinieri 27 giugno 2007 pag. 130/131