Il 4 luglio 2006 si svolse l’udienza per Ines Pietrasanta presieduta dal Giudice Anna Favi la quale dispose il non luogo a procedere nei confronti di Ines Pietrasanta per non aver commesso il fatto. Fu invece condannata alla confisca dei due fucili trovati presso la sua abitazione e mai denunciati.
Le motivazioni della sentenza si basano sia sulle due perizie di riconoscimento, quelle disposte il 4 ottobre 2005, ma che si sono svolte prive del teste principale, Angiolina Manni, che ne frattempo era deceduta il 23 novembre 2005. Inoltre il test del DNA aveva confermato che il pelo apparteneva alla Manni e che il biglietto con l’annotazione “mercata val di pesa” era una scrittura che non corrispondeva a quella della Pietrasanta.