Il 25 Settembre 2006 rilascia testimonianza di Alide Bellan.
Vedova di Giuseppe Ragugini.
Rilascia testimonianza ai Carabinieri del R.O.N.O. in quanto moglie del sensitivo interpellato dai familiari del Narducci e identificato in Giuseppe Ragugini, morto il 5 maggio 2000. La vedova Ragugini viene ascoltata in relazione alla testimonianza di Gianfranco Tibidò del 22 settembre 2006, nel tentativo di identificare il sensitivo/veggente a cui si era rivolta la famiglia Narducci per ritrovare Francesco Narducci.
La Signora Bellan, immediatamente, e precisamente subito dopo la domanda se avesse conosciuto il Prof. Alberto Ceccarelli, riferiva di aver capito il motivo per cui era stata convocata.
Nell’immediatezza, iniziava a raccontare la vicenda che vedeva suo marito protagonista, quale sensitivo. Infatti, riferiva che il suo defunto marito aveva ricevuto presso la loro abitazione di Monte Tezio i familiari di Francesco Narducci, i quali si erano a lui rivolti per avere notizie circa le ricerche del familiare scomparso nella acque del Trasimeno.
La signora, nel narrare questo, poneva in evidenza il fatto che il marito si fosse limitato a riferire solo ed esclusivamente che lo scomparso fosse ancora in vita e che probabilmente poteva trovarsi nella zona del Lago Trasimeno.
Infatti, la stessa dichiara:
“….mio marito, RAGUGINI Giuseppe, deceduto nel maggio del 2000, già geometra del Comune di Perugia, era un sensitivo e si dilettava ad effettuare ricerche di vario genere usando un pendolo. Nel 1985, il Prof. CECCARELLI Alberto, che, come detto, era pediatra dei miei figli, essendo a conoscenza dei poteri che aveva mio marito, gli chiese se potesse aiutarlo nella ricerca del corpo di Francesco NARDUCCI, fratello di suo genero, che era scomparso nelle acque del Lago Trasimeno. Mi sembra di ricordare che una prima volta venne il Prof. CECCARERLLI a casa e mio marito lo accolse dicendogli che per aiutarlo aveva bisogno di un indumento, indossato dalla persona scomparsa. Uno o due giorni dopo mi sembra che tornarono a casa mia in due, credo CECCARELLI Alberto ed un altro familiare, ma non saprei ricordare se fosse il fratello o il padre dello scomparso. Mio marito mi disse che riferì loro che Francesco NARDUCCI era ancora vivo e che poteva trovarsi nella zona del Lago Trasimeno. Non mi disse nulla di più preciso. Voglio precisare che sono certa che mio marito disse loro che Francesco NARDUCCI era ancora vivo…..”” “”…..Poiché me lo chiedete, vi dico che non ricordo se mio marito mi riferì altri particolari della vicenda, ma mi sembra proprio di no. Posso escludere che abbia parlato della vicenda con altre persone all’infuori di me, stante la delicatezza dell’argomento. Escludo assolutamente a priori che mio marito possa aver riferito loro dove avrebbero potuto ritrovare la persona o il corpo senza vita e soprattutto quando. L’unica cosa che poteva aver previsto era riferita esclusivamente alla possibilità che il NARDUCCI fosse ancora in vita o meno e con una possibilità di errore del 50%….”
Ad una domanda più incisiva dei verbalizzanti circa la possibilità che il marito possa aver rivelato ai familiari del NARDUCCI il luogo e la data del probabile ritrovamento, la vedova RAGUGINI rispondeva:
“….Conoscevo le “possibilità” che mio marito aveva con questo suo “hobby” e non ho mai sentito dire da lui che poteva avere poteri tali da prevedere circostanze con tale precisione. Voglio ribadire con forza che mio marito mi avrebbe riferito circostanze così particolareggiate, poiché riferite a vicenda molto nota e soprattutto perché sollecitata dal pediatra dei nostri figli, Prof. Alberto CECCARELLI….” Vedi: Nota Carabinieri 27 giugno 2007 pag. 77/78
Ho conosciuto il Prof. CECCARELLI poiché è stato pediatra dei miei figli dal 1976 per circa 9 – 10 anni. Poiché mi chiede del Prof. CECCARELLI ho ora capito il motivo per cui sono stata da voi chiamata e credo che il tutto si riconduca alla vicenda della morte del Prof. FRANCESCO NARDUCCI. Infatti, mio marito, RAGUGINI GIUSEPPE, deceduto nel maggio del 2000, già geometra del Comune di Perugia, era un sensitivo e si dilettava ad effettuare ricerche di vario genere usando un pendolo. Nel 1985, il Prof. CECCARELLI ALBERTO, che, come detto, era pediatra dei miei figli, essendo a conoscenza dei poteri che aveva mio marito, gli chiese se potesse aiutarlo nella ricerca del corpo di FRANCESCO NARDUCCI, fratello di suo genero, che era scomparso nelle acque del Lago Trasimeno. Mi sembra di ricordare che una prima volta venne il Prof. CECCARELLI a casa e mio marito lo accolse dicendogli che per aiutarlo aveva bisogno di un indumento, indossato dalla persona scomparsa.
Uno o due giorni dopo mi sembra che tornarono a casa mia in due, credo CECCARELLI ALBERTO ed un altro familiare, ma non saprei ricordare se fosse il fratello o il padre dello scomparso. Mio marito mi disse che riferì loro che FRANCESCO NARDUCCI era ancora vivo e che poteva trovarsi nella zona del Lago Trasimeno. Non mi disse nulla di più preciso.
Voglio precisare che sono certa che mio marito disse loro che FRANCESCO NARDUCCI era ancora vivo. Poiché me lo chiedete, vi dico che non ricordo se mio marito mi riferì altri particolari della vicenda, ma mi sembra proprio di no. Posso escludere che abbia parlato della vicenda con altre persone all’infuori di me, stante la delicatezza dell’argomento. Escludo assolutamente a priori che mio marito possa aver riferito loro dove avrebbero potuto ritrovare la persona o il corpo senza vita e soprattutto quando. L’unica cosa che poteva aver previsto era riferita esclusivamente
alla possibilità che il NARDUCCI fosse ancora in vita o meno e con una possibilità di errore del 50%.
DOMANDA: Signora BELLAN, lei ha precisato di escludere che suo marito possa aver previsto il luogo e la data del rinvenimento del NARDUCCI. Ne è certa? (..) Assolutamente sì. Conoscevo le “possibilità” che mio marito aveva con questo suo “hobby” e non ho mai sentito dire da lui che poteva avere poteri tali da prevedere circostanze con tale precisione. Voglio ribadire con forza che mio marito mi avrebbe riferito circostanze così particolareggiate, poiché riferite a vicenda molto nota e soprattutto perché sollecitata dal pediatra dei nostri figli, Prof. ALBERTO CECCARELLI.
DOMANDA: Signora, può precisare se lei fosse presente nelle circostanze in cui il Prof. CECCARELLI venne a casa sua per conferire con suo marito?
(..) Sono certa di non essere stata presente in quelle circostanze, e, comunque, anche se fossi stata presente certamente non ho presenziato al colloquio perché non mi sono mai intromessa negli incontri che mio marito aveva con le persone che si rivolgevano a lui.
DOMANDA: Signora, conosce il Dr. FERRUCCIO FARRONI? (..) No, non lo conosco e non l’ho mai sentito nominare, nemmeno da mio marito. Conoscevo, come detto, il Prof. CECCARELLI, ed il Prof. UGO NARDUCCI al quale mi sono rivolta per alcune visite ginecologiche. Escludo che mio marito mi abbia riferito che UGO NARDUCCI sia venuto a casa nostra con il Prof. CECCARELLI. Vedi: Sentenza Micheli Pag. 64/65