L’8 Ottobre 2006 rilascia testimonianza Marco Menconi, all’epoca fidanzato di una delle figlie del Trovati.
Questo uno stralcio della testimonianza:
“Verso le ore 18,00 – 18,30 e comunque quando era l’imbrunire, giungemmo a San Feliciano. Lasciai in piazza nel paese mio padre e mi recai da TROVATI perché volevo vedere la mia fidanzata. Nella darsena trovai una situazione quasi normale e vidi GIUSEPPINO che si agitava come suo costume perché un suo cliente, Francesco Narducci che io conoscevo di vista, non era ancora tornato. PEPPINO, sfogandosi ad
alta voce per l’atteggiamento del NARDUCCI che, ritardando, continuava ad impegnarlo, mostrava la moto del medico rimasta parcheggiata alla sinistra entrando nella darsena, così almeno ricordo. Non ricordo se PEPPINO chiamò Autorità o familiari.
Nella darsena, in quel momento, vi erano persone che abitualmente lo frequentavano.
Ricordo che il lago, in quel momento, era liscio come l’olio e si portavano ancora gli abiti estivi, così almeno ricordo. Verso le 19,00 circa, salimmo in casa e consumammo una cena frugale, sempre nell’attesa che rientrasse il NARDUCCI.
In casa c’era PEPPINO TROVATI, la moglie, le due figlie FABRIZIA e FEDERICA e la suocera.
Siamo stati a casa fin verso le 21,00 circa e non ricordo se andai in paese ad avvertire mio padre che facevo tardi. Poco dopo le 21,00, utilizzando lo scafo che a PEPPINO sembrava più idoneo e che era lungo circa 5 metri e mezzo – 6 metri, aperto con un prendisole a prua, non ricordo di che colore, con una consolle di guida di plexiglas aperta con un faro montato, io e PEPPINO ci siamo diretti verso l’Isola Maggiore perché le guardie della Provincia avevano diviso i settori della ricerca. Poiché me lo chiede, non vidi quella sera Ugo Mancinelli che comunque non partì dalla darsena di PEPPINO. Non passammo davanti al castello dell’Isola Polvese ma piegammo verso nord nord-ovest, cioè dirigendoci verso l’Isola Maggiore. Siamo passati attorno a quest’isola ma non abbiamo visto nulla. Non ricordo dopo quanto tempo, ma ricordo che eravamo infreddoliti perché faceva un po’ fresco ed eravamo vestiti con abiti estivi, qualcuno chiamò alla radio ricetrasmittente di GIUSEPPE per dirgli che era stata appena ritrovata la barca del NARDUCCI. Siamo così tornati alla darsena dove, nel frattempo, erano arrivate altre persone estranee, credo parenti dello scomparso. Non mi ricordo di aver visto donne estranee nella darsena. Noi non vedemmo neppure la barca del NARDUCCI e non so chi potesse averla trainata. Posso solo dire che, nel frattempo, era arrivato mio padre.
Pertanto, io salutai tutti e me ne tornai a casa con quest’ultimo. Poiché me lo chiede, le rispondo che non ricordo di aver visto gommoni. Saremo tornati a casa verso mezzanotte o giù di lì. ” Vedi: Sentenza Micheli Pag. 195/196