Il 22 Maggio 2007, in relazione all’incarico peritale dell’8 novembre 2006, viene consegnata la relazione peritale del Tenente Colonello Luciano Garofano e dell’Appuntato Scelto Saverio Paolino, entrambi del RIS di Parma relativa al cadavere del 13 ottobre 1985.
La perizia è stata curata del Ten Col. Luciano Garofano del Reparto Carabinieri Investigazioni Scientifiche di Parma che, collaborato dall’Appuntato “S” Saverio Paolino del medesimo reparto hanno depositato una relazione, ampiamente documentata anche con riproduzioni fotografiche, concludendo come segue:
” il cadavere dell’uomo rinvenuto il 13 ottobre 1985 nelle acque antistanti la Frazione di Sant’Arcangelo di Magione (PG), nel Lago Trasimeno, secondo i calcoli e le approfondite verifiche sperimentali da noi effettuate, è risultato avere una altezza di cm 160,5 (= 6 millimetri) ed una circonferenza corporea che corrisponde all’incirca a 99 cm.”.
Nella relazione si specifica altresì la oggettiva impossibilità di ricostruire il volto del cadavere ripescato il 13.10.1985 oltre ad evidenziare un migliore approccio metodologico risultato difforme dalla perizia (16 dicembre 2002) della D.ssa CARLESI ma che avvalora come quel corpo non potesse essere, assolutamente, quello di Francesco Narducci. Vedi: Nota Carabinieri 27 giugno 2007 pag. 87
In questa consulenza tecnica i due consulenti hanno utilizzato una sofisticata tecnologia « laser scanner 3 D », il cui funzionamento è simile ad un radar e si basa sulla lettura del dato di ritorno dopo che l’onda luminosa ha colpito un corpo in grado di rifletterla, unitamente al software Cyclone della Leica Geosystems attraverso il quale hanno proceduto alla registrazione di tre « nuvole di punti » con un errore massimo di 3 mm. La base di dati ottenuta è stata trasferita nel software Z – MAP Laser della Menci Software. Attraverso successivi passaggi, i due consulenti tecnici hanno proceduto alla misurazione della lunghezza del cadavere, pari a cm. 160,5. Per una maggiore sicurezza dell’accertamento, è stata effettuata anche una sperimentazione, con l’ausilio di figuranti di diversa altezza e con diversa circonferenza addominale, sul pontile ove era stato deposto il cadavere, pontile rimasto immutato alla data dell’esperimento. È stato così accertato che il figurante lungo cm. 160,5 risultava quello che più s’avvicina al cadavere ripescato. In conclusione, secondo tale consulenza tecnica, il cadavere dell’uomo ripescato il 13 ottobre 1985 dalle acque del lago Trasimeno, è risultato di altezza pari a cm. 160,5 e con una circonferenza corporea di circa cm. 99 all’incirca. Questa misura corrisponde, grosso modo, ad una taglia « 56 ». È comunque risultato che Narducci era, invece, alto circa 182 cm. (vds. seconda consulenza tecnica del Prof. Pierucci a p. 39, dovendosi aggiungere alla lunghezza di cm. 180, indicata a p. 10, circa 1-2 centimetri, a seguito delle curve fisiologiche del rachide, come indicato a p. 38) ed aveva un fisico slanciato tanto da indossare pantaloni di taglia « 48 S », trovati integri, chiusi e con bottoni in parte persistenti (vds. seconda consulenza tecnica Pierucci a p. 9) che, per di più, erano chiusi su un « asciugamano di tela robusta » che poggiava sull’addome. A Narducci, quindi, la taglia « 48 » stava addirittura abbastanza larga. Vedi Relazione Commissione Parlamentare
Questa la relazione incompleta:
Da pag. 1 a pag. 9
Da pag. 45 a pag. 46
Da pag. 55 a pag. 61
Da pag. 64 a pag. 66
Pag. 73