Nuovi rinvii a giudizio nel caso della scomparsa di Narducci
Perugia, 16 luglio 2008 – E’ stato chiesto oggi dal pm di Perugia, Giuliano Mignini (nella foto), il rinvio a giudizio per una ventina di persone accusate, a vario titolo, di aver preso parte a un tentativo di depistaggio delle indagini sulla morte del medico perugino Francesco Narducci, scomparso in circostanze misteriose l’8 ottobre del 1985 e il cui cadavere venne trovato nelle acque del Lago Trasimeno cinque giorni dopo.
Stando alla ricostruzione accusatoria, il medico sarebbe stato ucciso perchè coinvolto nelle vicende del mostro di Firenze e poi, con uno scambio di cadavere, il delitto sarebbe stato mascherato da incidente o suicidio. La parte centrale dell’inchiesta sui presunti depistaggi riguarda quella che gli inquirenti considerano una associazione per delinquere della quale sarebbe stato promotore e organizzatore anche Ugo Narducci, padre del gastroenterologo.
Tra le persone coinvolte nell’inchiesta ci sono familiari del medico, pubblici ufficiali e appartenenti alle forze dell’ordine ai quali sono stati contestati, a vario titolo, diversi reati tra cui quelli di falso, omissione d’atti d’ufficio e occultamento di cadavere. Tutti gli indagati hanno sempre rivendicato la correttezza del loro operato, negando qualsiasi addebito.
L’inchiesta costituisce uno stralcio di quella principale relativa all’omicidio di Francesco Narducci e per la quale il pubblico ministero aveva già chiesto l’archiviazione.
https://www.lanazione.it/perugia/2008/07/16/105061-nuovi_rinvii_giudizio_caso.shtml