Il 6 Settembre 2008 arriva una lettre alla Procura (NdR: forse quella di Perugia) di Gabriella Pasquale Carlizzi.
La missiva presenta allegate alcune pagine di un libro introvabile “La leggenda del Vampa” di GIUSEPPE ALESSANDRI (..).
A p. 390 del libro, l’autore scrive: “Il solo MARIO SPEZI, come al solito, non si perde in ciance, e nell’articolo “Ha firmato col piombo un’atroce verità. Quattordici giovani vite, sedici anni di indagini inutili: forse l’errore è nel lontano 1968” torna a puntare il proprio indice accusatore contro la validità della “pista sarda”.
E le pagine successive sono una spietata “requisitoria” contro quest’ultima (vds. pp. 391 sino a p. 399), liquidata “definitivamente” dallo SPEZI con considerazioni del tutto plausibili e razionali proprio, se non sbaglio, nell’ultima pagina del libro. Vedi: Sentenza Micheli Pag. 893
(NdR: Probabilmente la lettera si riferisce alla contraddizione dello Spezi rispetto alla pista sarda, demolita nel suo libro, per poi essere proprio lui a volerla riportare alle cronache con l’episodio di villa Bibbiani (Vedi 21 dicembre 2005))