Film & Mostro Contatti a rischio
Perugia, 7 gennaio 2011 – Dopo la notizia del film di George Clooney ci si aspetta una rilettura inedita sui delitti seriali del Mostro di Firenze. Già tempo fa, però, un regista non venne ritenuto da alcuni legali rispettoso degli sviluppi processuali, vale a dire della sentenza di non luogo a procedere disposta dal giudice Paolo Micheli (foto piccola a sinistra).
E così la serie sul Mostro andata in onda su Fox Crime non fu la stessa riprodotta da Canale 5 dopo la decisione di fine aprile con la quale vennero esclusi coinvolgimenti da parte dei venti indagati sui presunti depistaggi riguardanti il delitto del medico perugino Francesco Narducci. In particolare fu l’ultima puntata della fiction quella contestata dagli avvocati Francesco Falcinelli e Pietro Pomanti, legali della famiglia Narducci:
“Abbiamo sempre preteso il rispetto del diritto di cronaca — ha detto Falcinelli — quindi non andava tenuto conto soltanto delle ipotesi investigative ma anche della ricostruzione della difesa e delle argomentazioni scientifiche”. L’ultimo episodio della serie parlava del ritrovamento del cadavere al pontile del lago Trasimeno e del coinvolgimento di alcuni familiari del gastroenterologo (presunti fatti di cui sarebbero, secondo l’accusa, venuti a conoscenza).
“Il giudice per l’udienza preliminare ha ritenuto l’insussistenza della messa in scena, così dopo le nostre richieste alle emittenti televisive sono state apportate significative variazioni con argomentazioni difensive che sono state valorizzate. Ci interessava che i telespettatori venissero informati del fatto che l’ipotesi investigativa aveva trovato nel provvedimento di Micheli una qualifica di insussistenza di accuse — ha aggiunto il legale perugino — la nostra richiesta di rettifica ovviamente riguardava non l’intera vicenda ma solamente la puntata nella quale si parlava di Narducci, dati processuali alla mano”.
Il pubblico ministero Giuliano Mignini sostenne che nell’ottobre del 1985 un gruppo di persone (tra cui i parenti) si accordarono per nascondere la morte per omicidio di Francesco Narducci, dando vita all’operazione del cosiddetto ‘doppio cadavere’. Il reato principale di associazione per delinquere, nell’ottica accusatoria, non si è sciolto 25 anni fa ma è rimasto in silenzio per tornare a operare quando la riapertura dell’indagine iniziò a minacciare quel segreto inconfessabile. E cioè che Narducci fu ucciso perché legato all’ambiente in cui maturarono i delitti del ‘mostro’ di Firenze. Procura e legali sono comunque in attesa di conoscere le motivazioni del provvedimento del giudice.
Intanto è iniziata a circolare la notizia secondo la quale George Clooney sarà il protagonista di The Monster of Florence, sulla storia del più famoso killer seriale italiano. Prodotto da Fox 2000 e scritto da Christopher McQuarrie e Nathan Alexander, il film sarà tratto dal libro-inchiesta Dolci colline di sangue di Douglas Preston e Mario Spezi, che hanno ricostruito la lunga scia di omicidi che funestarono Firenze a partire dagli anni Sessanta. La loro analisi è una sorta di alternativa alla ricostruzione parzialmente accertata dalle indagini della polizia, che porta ad una diversa conclusione sull’identità dell’assassino delle coppie.
https://www.lanazione.it/firenze/cronaca/2011/01/07/438913-film_mostro.shtml