Il 28 aprile 2011 il ten. col. Massimo Giraudo, riferiva al PM di Brescia di altre conversazioni telefoniche sempre cronometrate al secondo intercorse, il 26 ed il 27 aprile, tra lui ed il Alfredo Virgillito il quale gli aveva riferito quanto segue:
– il padre Carmelo sarebbe stato in grado di far identificare un certo “Mario”, un agente americano implicata nell’operazione Vinci, ma non era più disposto a farlo rendendo dichiarazioni alla Procura di Milano, bensì solo via skype al ten. col. Giraudo;
– egli stesso, cioeè Alfredo Virgillito, non intendeva più rendere dichiarazioni alla Procura di Milano (ma solo al ten. col. Giraudo), rendendosi canto di non essere creduto dall’fficio milanese; qualcuno della segreteria della dr.ssa Pradella, di fronte al suo tentativo di mettersi in contatto con il magistrato, gli avrebbe fatto capire di “non rompere i coglioni” e che “quell’Ufficio non era un bar” (circostanza, naturalmente, del tutto falsa: ndr);
– aveva intanto appreso di un piano di omicidio imminente di un magistrato donna americana e che voleva riferire “ad un ufficiale fotocopia” del ten. col. Giraudo stesso (ndr.: non si comprende, a dire il vero, perche Virgillito Alfredo, anzichè rivelarlo all’ufficiale appena citato, pretendesse di parlarne ad una sua “fotocopia”);
– non era disposto a contattare direttamente il Consolate americano visti i suoi precedenti non buoni rapporti con quelle Autorità;
– svelava successivamente al Giraudo quanta a sua conoscenza sull’attentato in preparazione in danno di un magistrato americano, Barbara Silano, che indagava sulla Mafia della California e del Nevada, ad opera di clan calabresi operanti in Liguria. Lui ne aveva appreso da alcune persone che non sapevano che lui aveva collaborato con l’FBI nell’operazione Iron Tower;
– Virgillito stesso aveva conosciuto la Silano la quale gli aveva rifiutato la Green Card tanto che il Virgillito stesso, in un momento di rabbia, aveva profferito minacce di morte nei suoi confronti, davanti a persone che, per tale ragione, avevano ritenuto di volersi fidare di lui.· … ..;
– sempre il Virgillito si dichiarava co-autore di un attentato al Bar di Piazza Diaz avvenuto nel 1978 (ndr: dunque, quando egli, nato il 30 giugno 1960, era minorenne o da poco maggiorenne) che, in realtà, tendeva a colpire la vicina Discoteca Nepentha ritenuta luogo di spacciatori dell’estrema destra. All’epoca, lo spaccio di eroina a Milano era sotto il controllo di Ignazio La Russa e dei suoi tirapiedi;
– non mostrava “gradimento” circa la possibilità di riferire quanta sopra al PM dr. Spataro.
Vedi 24 aprile 2012 Richiesta archiviazione strage piazza Fontana pag: 44/45