II PM di Brescia dr. Piantoni, in seguito all’informativa del 28 Aprile 2011 del ten. col. Massimo Giraudo, invitava quest’ultimo a prendere contatto con il magistrato dr. Gianfranco Donadio della Direzione Nazionale Antimafia.
La Procura milanese interpellava formalmente il dr. Donadio, con nota dell’11 gennaio 2012.
Il Donadio riferiva che Alfredo Virgillito si era proposto anche alla D.N.A. (cui aveva inviato un fax il 27 aprile 2011) come depositario di segreti e come persona a conoscenza di piani criminali di ogni genere: in un colloquio investigativo avvenuto successivamente a Milano, affermava di avere appreso nel 1994, da due criminali italiani, dell’esistenza di un piano di omicidio in danno di un magistrato statunitense, il “Procuratore Solano“. Tale piano gli era stato confermato quattordici anni dopo telefonicamente, da tale Vito Bianco prima e da un trafficante messicano di
cocaina. Virgillito, a sostegno della sua credibilità, rappresentava alla DNA di essere stato in passato collaboratore di “uffici inquirenti di San Francisco”, nonchè della DEA, dei CUSTOMS e di altri organismi investigativi. Concludeva dichiarandosi ancora una volta in pericolo di vita a causa delle dichiarazioni rese a quest’ufficio, in particolare alla dr.ssa Pradella.
Ancora una volta, dunque, ci si trova di fronte a dichiarazioni prive di qualsiasi credibilità e riscontro, tanto che la DNA affermava che “Non esistono agli atti ulteriori acquisizioni, dichiarative o- documentali, utili a delineare il profilo del dichiarante o a valutare il grado di intrinseca attendibilità delle dichiarazioni raccolte”.
Vedi 24 aprile 2012 Richiesta archiviazione strage piazza Fontana pag: 45/46