L’addio all’avvocato Rosario Bevacqua, uno degli storici legali di Pietro Pacciani

Un altro attore principale della “saga” del mostro di Firenze se ne va. Ecco le sue ultime parole sulla vicenda

FIRENZE – E’ mancato all’età di 83 anni l’avvocato Rosario Bevacqua, uno dei legali storici di Pietro Pacciani. Lo aveva difeso dall’accusa di essere il mostro di Firenze.

Bevacqua era nato a Messina il 20 luglio 1933. Entrato a far parte dell’Arma dei carabinieri era arrivato al grado di ufficiale e nel 1954 viene destinato a Firenze, dove quattro anni più tardi lascerà la divisa per intraprendere la carriera forense presso lo studio dell’avvocato Dante Ricci.

E’ stato difensore nel processo contro i “Celestini“ di Prato e nella fase istruttoria del processo di Cogne. Quale patron di parte civile ha partecipato al processo contro Frank Coppola, detto “tre dita”, ha assistito la Baronessa Cordopatri nel processo d’appello contro il clan dei Mammoliti ed ha difeso i parenti dei militari vittime dei terroristi altoatesini nella strage di Cima Vallona, oltre a tanti altri casi.

Un uomo impeccabile, corretto e rispettoso. Nel pieno dei fatti che videro San Cascianocoinvolto nelle vicende del mostro di Firenze l’avvocato Bevaqua, assieme al collega Pietro Fioravanti, fece pure la diretta di “Porta a Porta” da un bar del paese, affermando una volta di più l’innocenza di Pietro Pacciani.

Le  ultime volte che lo abbiamo incontrato è stato nel novembre 2014, in occasione della presentazione di tre libri inerenti al mostro di Firenze (tra questi il suo, “Diario di una difesa ovvero l’innocenza del mostro” editore Ibiskos-Ulvieri) organizzata da La Camera dei Poeti.

In quell’occasione Rosario Bevacqua tornò a ribadire l’innocenza di Pietro Pacciani dicendo tra l’altro che “Pacciani che aveva delle caratteristiche personali particolari, non poteva essere e non era l’assassino delle coppie”.

Ne tracciò anche l’identitkit: “L’assassino era sicuramente un folle, probabilmente di buona famiglia, giovane, un malato con cadenze particolari, con una forza brutale che gli derivava dal suo delirio al momento di uccidere. Non tanto su l’uomo ma sul sesso femminile, da dove nasce la vita, oltre alla mammella dove il bambino continua a vivere”.

“Solo una volta – aveva ricordato – non riesce nel suo intento folle: è nel duplice omicidio di  Baccaiano nel giugno 1982, dove il ragazzo riesce a scappare, ma sfortunatamente una volta sulla strada l’auto finisce in una cunetta. Probabilmente l’assassino è costretto a fuggire non prima di avere sparato ancora  sulla coppia. In quel caso all’interno dell’auto verrà ritrovato un preservativo legato con all’interno lo sperma (mai analizzato)”.

“Ed è certo – aveva detto ancora – che la coppia non aveva iniziato a fare l’amore. Inoltre viene trovato sempre in prossimità della macchina una bustina di un medicinale che serviva per patologie mentali. Ho insistito molto su questi ritrovamenti, anche perché i tre medici legali di Modena e Bologna, molto bravi, avevano ipotizzato che l’assassino della coppia doveva essere un uomo di alta statura e di grande forza fisica, come rivelato dalle poche tracce  lasciate dopo il delitto di Vicchio. Ed era sicuramente un malato di una patologia che riguardava il sesso. Questo non volle entrare nella mente dei signori della Corte d’Assisi”.

L’ultima volta in cui abbiamo parlato con l’avvocato Bevacqua è stato nell’ottobre 2014 in occasione di una scritta vergata sul muro prima dell’ingresso del cimitero Il Pino fra Bagno a Ripoli e Firenze.

Scritta che attribuiva all’avvocato Roasario Bevacqua il ruolo di… mandante dei delitti del mostro di Firenze: “Che le devo dire – ci aveva risposto con la consueta cortesia – mi dispiace perché lì in quel camposanto c’è sepolto un mio familiare, vedrò se sia il caso di sporgere una denuncia, ma ormai non mi meraviglio più di niente”.

Il funerale si è tenuto a Firenze nel pomeriggio di lunedì 18 gennaio, alla presenza dei figli, colleghi e amici.

di Antonio Taddei

L’addio all’avvocato Rosario Bevacqua, uno degli storici legali di Pietro Pacciani

19 Gennaio 2016 Stampa: Gazzettino del Chianti – L’addio all’avvocato Rosario Bevacqua
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