Il 24 Marzo 2016 il Reparto Investigazioni Scientifiche di Roma produce le sue conclusioni (comunicazione n. 4308/7 di prot. I.T. 2014) in merito al proiettile ritrovata nel cuscino presente nella tenda dei francesi e recuperato in data 21 dicembre 2015.

Queste le conclusioni: “L’esame metrico e ponderale del proiettile in piombo consegnato il 2 aprile 2015 dal personale della Sezione Anticrimine del ROS Carabinieri di Firenze ha consentito di riferirlo al calibro .22 LR. Tale proiettile, repertato all’interno di uno dei due cuscini rinvenuti nella tenda ove il 9 settembre 1985 erano rimasti vittime due giovani turisti francesi, è caratterizzato da un profilo pressoché integro e sulla superficie cilindrica sono presenti n. 6 (sei) rigature destrorse, mediamente ampie 0,5-0,6 mm, impresse dalla canna dell’arma da fuoco che lo ha sparato. Tali canoniche caratteristiche di classe sono compatibili con quelle dei proiettili esaminati nella perizia balistica ARCESE-IADEVITO depositata il 6 febbraio 1984 presso il Tribunale di Firenze e, alla luce dei più recenti database d’identificazione balistica menzionati nella presente relazione, risultano coerenti con quelle delle pistole semiautomatiche, calibro .22 LR, marca “BERETTA” appartenenti ai modelli della serie 70. In considerazione dei quesiti posti si è effettuata una ricerca tre le pistole semiautomatiche, calibro 22 LR, marca “HIGH STANDARD”, che riunissero caratteristiche di classe come quelle del proiettile in reperto e/o degli elementi di cartuccia esaminati sia nella citata perizia ARCESEIADEVITO sia nella consulenza balistica CASTIGLIONE-SPAMPINATO del settembre 1982 (NdR: 30 ottobre 1982). Con riferimento alle caratteristiche di classe dei proiettili solo i modelli della serie HB e B delle citate pistole “HIGH STANDAR”, potrebbero esibire una labile compatibilità, in quanto sono caratterizzate da canne aventi sei rigature destrorse ampie rispettivamente 0,60-0,80 mm e 0,65-0,80 mm (dati ricavati dal database “Firetyde” descritto in atti). Tale panorama, però, si restringe ulteriormente se si prendono in considerazione le caratteristiche di classe dei bossoli esplosi. Infatti, osservando tutti quelli documentati nelle citate relazioni balistiche dell’82 e dell’84, essi esibiscono un’impronta di percussione anulare dalla forma pressoché rettangolare. Questa peculiarità consente di escludere i modelli della serie B delle citate pistole “HIGH STANDARD”, poiché la forma della percussione anulare è di tipo circolare cosi come mostrato nelle due foto sottostanti, le quali ritraggono rispettivamente il fondello di uno dei bossoli calibro .22 LR, marca “Winchester” esaminati nella perizia ARCESE-IADEVITO ed il fondello di un bossolo di pari calibro estrapolato dal database “Firetyde”. Utilizzando il medesimo database sono state estrapolate anche le immagini di un paio di fondelli di bossoli esplosi da pistole semiautomatiche, calibro .22 LR, marca “BERETTA”, della serie 70, da cui si evince la tipica forma rettangolare dell’impronta di percussione pienamente compatibile con quella visibile nei bossoli in reperto trattati nelle citate relazioni balistiche dell’82 e 84. Inoltre, l’analisi relativa all’angolo di torsione delle rigature sui proiettili (parametro contemplato nei moderni database per l’identificazione delle armi da fuoco) ha consentito di misurare un valore compreso tra 2,4°-2,8° per il proiettile in reperto. A questo punto tale misura è risultata solo marginalmente sovrapponibile con quella dei proiettili delle citata pistole “HIGH STANDARD” appartenenti ai modelli della serie HB che è compresa tra 2,2°-2,5°, mentre è risultata altamente compatibile con quella delle citate pistole “BERETTA” appartenente ai modelli della serie 70 che è compresa tra 2,5°-2,8°. Pertanto ed in conclusione si ritiene che il proiettile in reperto giunto il 2 aprile 2015, analogamente agli altri elementi di cartuccia narrati nelle citate relazioni balistiche dell’82 e dell’84 (esaminati soltanto dallo studio degli atti resi disponibili), sia stato esploso da una pistola semiautomatica, calibro .22 LR, marca “BERETTA” appartenente ad uno dei modelli della serie 70. Tale conclusione è supportata non solo dalla coincidenza delle caratteristiche di classe canonicamente previste per i proiettili (numero, andamento ed ampiezza delle rigature) ma anche dalla misura, secondo le nuove tecniche d’indagine balistica, dell’angolo di torsione sul proiettile in reperto, nonché dalla forma dell’impronta di percussione sui bossoli esplosi in reperto”. Vedi: 17 Maggio 2024 Ordinanza di archiviazione del procedimento accertamento “cartuccia orto Pacciani”

 

24 Marzo 2016 Perizia Reparto Investigazioni Scientifiche di Roma sul proiettile rinvenuto nel cuscino
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