Inchiesta mostro, dalle carte 4 telefonate al Forteto
Una fonte ha consegnato a Lady Radio i tabulati di alcune telefonate minatorie prese in esame dalla procura di Perugia durante l’inchiesta bis sul mostro di Firenze, tabulati in cui sono presenti alcune chiamate alla cooperativa il Forteto. I tabulati, estrapolati nell’ambito di un’inchiesta per minacce ad un’estetista di Foligno, erano spariti dalle carte del procedimento 9144/01/21, come verificato dall’avvocato Giovanni Marchese, legale dell’Associazione Vittime del Forteto. Il materiale consegnato alla nostra redazione è tuttavia incompleto: una parte dei file sono danneggiati e per gran parte delle telefonate non è indicato il destinatario. In base alle informazioni disponibili, non è possibile affermare le chiamate effettuate al Forteto siano qualcosa di più di un fatto casuale. Ma riepiloghiamo la vicenda.
LE TELEFONATE, LE MINACCE, IL MOSTRO
Tra il 2000 e il 2005 un’estetista di Foligno inizia a ricevere una serie di chiamate anonime. Due voci inquietanti, una maschile ed una femminile, minacciano di rapirle il figlio. Si presentano come adoratori del demonio e fanno riferimenti al Mugello, ai delitti del mostro e alla morte di Francesco Narducci, recuperato cadavere nel lago Trasimeno, che secondo i due anonimi sarebbe stato ucciso perché traditore, così come non sarebbe una morte naturale quella di Pacciani. Durante le indagini si analizzano i tabulati delle cabine telefoniche usate per le chiamate di minacce. Il pm Giuliano Mignini, nella richiesta di archiviazione di uno dei due filoni delle indagini perugine del mostro, riporta quanto emerge dai tabulati telefonici: subito prima o subito dopo alcune chiamate di minacce all’estetista, sono state contattate utenze fiorentine tra cui quelle della cooperativa Il Forteto. Il nome della comunità mugellana è stato fatto a Mignini anche da un investigatore privato, Domenico Maria Rizzuto, che nel 2005 aveva denunciato un coinvolgimento del Forteto nei delitti del mostro: le sue affermazioni si sono però rivelate infondate.
I due procedimenti sul mostro della procura di Perugia finiscono entrambi archiviati. Il procedimento per le minacce all’estetista termina con un patteggiamento e l’assoluzione di tre imputati. Uno di quei casi in cui la verità accertata in sede processuale cozza con i fatti: a minacciare l’estetista erano almeno due persone, un uomo e una donna, ma il colpevole individuato è uno solo. Sulla vicenda restano altri dubbi e misteri: tabulati telefonici spesso incompleti, chiamate da numeri risultati inesistenti, telefonate minatorie che partono non solo dalle cabine, ma persino dal commissariato di polizia di Foligno.
IL MATERIALE CONSEGNATO A LADY RADIO
Da un dvd abbiamo recuperato 23 file, alcuni dei quali sono rielaborazioni o estrazioni parziali di altri. I file risultano modificati l’ultima volta nel 2002.
In tutto sono riportati i tabulati di 149 schede telefoniche, impiegate per effettuare quasi 1300 chiamate. Per tutte le chiamate è specificato il numero identificativo della cabina da cui parte la telefonata, ma solo in una minoranza dei casi è specificato il destinatario. Le chiamate all’estetista sono appena 44. Le altre telefonate sono indirizzate a cellulari e a numeri di varie zone d’Italia e anche ad utenze estere. Tra le schede, alcune sono utilizzate anche dalla provincia di Firenze, e ci sono pure chiamate indirizzate a utenze fiorentine: oltre a quelle al Forteto, ci sono telefonate a privati cittadini, ad una scuola privata nell’Oltrarno, ad una comunità di recupero di San Casciano, ai centralini delle cooperative di taxi di Firenze.
Altri file dovrebbero essere contenuti in tre vecchi floppy disk, che sono danneggiati e illeggibili. Dvd e flppy ci sono stati consegnati da una fonte attendibile che ha chiesto di rimanere anonima.
LA SCHEDA CON LE CHIAMATE AL FORTETO
Dai file leggibili, le telefonate al Forteto emergono nel tabulato di una sola scheda telefonica. La scheda in questione viene usata per 29 chiamate, la prima il 2 aprile 2001 e l’ultima il 22 maggio 2001. Le chiamate vengono fatte da 7 cabine telefoniche, tutte della provincia di Firenze, tranne la seconda telefonata che viene fatta da una cabina del perugino. Le chiamate di cui si conosce il destinatario sono solo 8. Di queste, 4 sono telefonate su due utenze intestate al Forteto. La cooperativa viene contattata il 26 aprile 2001 alle 10.09, alle 13.30 e alle 17.31, poi di nuovo il giorno seguente dalle 13.07. Le quattro chiamate provengono da due diverse cabine telefoniche. Le conversazioni sono tutte molto brevi, durano dagli 8 ai 52 secondi. Fra le altre 4 telefonate con destinatario noto, tre sono indirizzate ad altrettante utenze private di Borgo San Lorenzo, un’altra è verso una parrocchia della zona.
L’ANALISI, I DUBBI
Il materiale che ci è stato consegnato ci consente un’unica conferma: nei tabulati ci sono veramente chiamate effettuate al Forteto. Tuttavia non è chiaro il nesso di queste telefonate con la vicenda delle minacce. Dal tabulato della scheda telefonica non si capisce molto: tra i destinatari, in gran parte non indicati, non c’è l’estetista minacciata. E comunque subito prima o subito dopo le quattro telefonate al Forteto non compaiono telefonate ad altre utenze fatte dalla stessa cabina telefonica. Neppure con altre schede telefoniche, a quanto risulta dai tabulati parziali in nostro possesso.
Non si sa se le chiamate al Forteto con questa scheda sono le sole rintracciate dagli investigatori, o se ve ne siano altre, tra i destinatari anonimi oppure nei file dei tre floppy disk danneggiati.
Fra tutte le cabine telefoniche in cui è stata usata questa scheda, l’unica che compare in altri tabulati è quella della provincia di Perugia. Da questa cabina la scheda in questione è stata utilizzata il 13 aprile 2001 alle 10 del mattino. Allo stesso orario nella stessa cabina sono state fatte chiamate con altre schede telefoniche, ma di nessuna di queste chiamate si conosce il destinatario, per cui nuovamente non emerge nessun legame con le minacce telefoniche all’estetista di Foligno.
In sintesi: le chiamate al Forteto ci sono, ma non si capisce che attinenza abbiano con le indagini e perché la scheda telefonica usata per contattare la cooperativa mugellana sia stata presa in considerazione.
PERPLESSITA’ SUI TABULATI
Dopo l’analisi del materiale, quella parte che abbiamo potuto recuperare, restano alcune perplessità. Perché nella maggior parte delle chiamate dei tabulati non è indicato il destinatario? Per alcune schede telefoniche non compare il destinatario di nessuna chiamata: in base a quale criterio allora sono state selezionate dagli investigatori? Molte chiamate hanno durata pari a zero: sono chiamate senza risposta, o telefonate in cui il chiamante ha sùbito riagganciato dopo la risposta? Perché alcune telefonate durano zero secondi ma consumano parecchi scatti della scheda telefonica? E soprattutto: come è possibile che di quasi 1300 chiamate appena 44 siano quelle indirizzate all’estetista?
L’ASSOCIAZIONE VITTIME FARA’ UN ESPOSTO
“Faremo sicuramente un esposto alla Procura della Repubblica per vedere se può fare qualcosa”, ha spiegato a Lady Radio l’avvocato Giovanni Marchese, legale dell’Associazione Vittime. “Potrebbero però anche dire che da questo materiale non possiamo ricavare nulla, o forse hanno già indagato”.