Il 26 giugno 2018 viene pubblicato il libro Al tempo del mostro, di Rino Casazza, edito da Amazon Fulfillment, 145 pag.
La saga del serial killer soprannominato “Mostro di Firenze” si è consumata tra il 7 giugno 1981 (delitto di Mosciano di Scandicci) e l’8 settembre 1985 (delitto di via degli Scopeti).
In quei cinquantuno mesi l’assassino ha concentrato sei dei suoi otto omicidi di giovani coppie, assalite mentre amoreggiavano in automobile dopo l’imbrunire in luoghi solitari della campagna fiorentina.
Anche i due restanti duplici omicidi, commessi nel 1968 e 1974, furono collegati per la prima volta alla “serie nera” rispettivamente nell’autunno del 1982, e a inizio estate del 1981.
Ecco perché quei quattro anni e una manciata di mesi vanno considerati il “tempo del Mostro”.
L’opinione pubblica stava col fiato sospeso, aspettando da un momento all’altro notizia della cattura del folle criminale, o quella di un nuovo delitto.
Quanti all’epoca avevano vent’anni, e rientravano tra i potenziali bersagli dell’ “assassino delle coppiette”, vissero con forti emozioni la tragica sequenza di uccisioni: stupore e orrore ma soprattutto un angoscioso senso d’impotenza, per la capacità del serial killer di colpire indisturbato e impunito.
Questo romanzo è ambientato al “tempo del Mostro”, e ne racconta i delitti dal punto di vista di due ventenni dal nome che sembra un destino: Nicolò Macchiavelli e Lorenzo Medici.
La loro reazione non è passiva, ma li spinge a cercare di contrastare, ed anzi a tentare di interrompere, quella strage di loro coetanei all’apparenza inarrestabile.
Il primo, cronista locale di belle speranze, porta avanti una personale inchiesta basata sulla matrice “esoterica” dei delitti; il secondo, promettente scienziato, applica ai risultati ancora incerti dell’indagine un modello matematico che, anticipando le mosse del “Mostro” dovrebbe condurre a scoprirne l’identità.
Riuscirà la storia del Mostro ad essere riscritta, plausibilmente, dai loro tentativi?
In quei cinquantuno mesi l’assassino ha concentrato sei dei suoi otto omicidi di giovani coppie, assalite mentre amoreggiavano in automobile dopo l’imbrunire in luoghi solitari della campagna fiorentina.
Anche i due restanti duplici omicidi, commessi nel 1968 e 1974, furono collegati per la prima volta alla “serie nera” rispettivamente nell’autunno del 1982, e a inizio estate del 1981.
Ecco perché quei quattro anni e una manciata di mesi vanno considerati il “tempo del Mostro”.
L’opinione pubblica stava col fiato sospeso, aspettando da un momento all’altro notizia della cattura del folle criminale, o quella di un nuovo delitto.
Quanti all’epoca avevano vent’anni, e rientravano tra i potenziali bersagli dell’ “assassino delle coppiette”, vissero con forti emozioni la tragica sequenza di uccisioni: stupore e orrore ma soprattutto un angoscioso senso d’impotenza, per la capacità del serial killer di colpire indisturbato e impunito.
Questo romanzo è ambientato al “tempo del Mostro”, e ne racconta i delitti dal punto di vista di due ventenni dal nome che sembra un destino: Nicolò Macchiavelli e Lorenzo Medici.
La loro reazione non è passiva, ma li spinge a cercare di contrastare, ed anzi a tentare di interrompere, quella strage di loro coetanei all’apparenza inarrestabile.
Il primo, cronista locale di belle speranze, porta avanti una personale inchiesta basata sulla matrice “esoterica” dei delitti; il secondo, promettente scienziato, applica ai risultati ancora incerti dell’indagine un modello matematico che, anticipando le mosse del “Mostro” dovrebbe condurre a scoprirne l’identità.
Riuscirà la storia del Mostro ad essere riscritta, plausibilmente, dai loro tentativi?
26 giugno 2018 Al tempo del mostro di Rino Casazza