«Izzo? È un pazzo che dice la verità L’intreccio con Firenze non è nuovo»

BELLUNO
«Izzo è un pazzo che dice la verità». Ne è certo Roberto Fiasconaro, giornalista veneziano free lance già firma, tra gli altri, di Visto e Stop e oggi in pensione. Nei primi anni Duemila si occupò del caso Corazzin, che già a quell’epoca si intrecciò per qualche tempo con il caso del Mostro di Firenze. A quel mistero venne legato il medico umbro, Francesco Narducci (poi scagionato), citato nella confessione choc di Angelo Izzo, come il presunto componente del gruppo di 11 che avrebbe sacrificato violentato e ucciso Rossella.
LE VACANZE
«È risaputo – spiega Fiasconaro – che Narducci andasse fin da giovanissimo in vacanza a Cortina. Era nella Perla delle Dolomiti anche il giorno prima di morire (venne trovato cadavere nel lago Trasimeno il 13 ottobre 1985 ndr)». A questo dato di fatto nel 2003 il lavoro di Roberto Fiasconaro aveva aggiunto una serie di ipotesi. «Emerse a quel tempo – spiega – che Rossella Corazzin era seguita, molestata da un ragazzo in motorino che diceva di chiamarsi Gianni. Si spacciava per fotografo e avrebbe raccontato di essere uno studente universitario. La stessa cosa la faceva quel medico di Perugia».
IL MISTERO
Il dottore perugino potrebbe essere il bel ragazzo che più volte si sarebbe fermato a parlare con Rossella? Forse parlavano proprio di fotografia? La ragazza il giorno che sparì era uscita con una macchina Kodak Istamatic dicendo al padre che andava a fare delle fotografie. Doveva incontrare Gianni? Ma le coincidenze e i terribili intrecci con i mostri non finiscono qui. Un fotografo Gianni di Prato compare anche in alcune testimonianze raccolte per le indagini del mostro di Firenze. Sarebbe stata la copertura di Francesco Narducci, ipotesi però poi smentita dalla sentenza di assoluzione.
IL COPIONE
Gli articoli di Fiasconaro potrebbero essere stati letti da Angelo Izzo? La Procura di Perugia archiviò la prima inchiesta, dopo gli accertamenti che rilevarono come tutti i dettagli raccontati dal mostro del Circeo, nella sua confessione sulla Corazzin, fossero contenuti nella scheda sul caso pubblicata dalla trasmissione televisiva Chi l’ha visto?. Anche gli articoli di Fiasconaro potrebbero essere stati utilizzati come copione per il suo racconto dell’orrore? Ma Fiasconaro crede a Izzo. Le ipotesi del giornalista veneziano sono finite anche nel corposo fascicolo delle indagini sul caso Corazzin, riaperto nel 2003 dall’allora sostituto procuratore di Belluno, Raffaele Massaro. Quattro faldoni di tutto quello che venne fatto in quel periodo non lasciando nulla di intestato. «È emerso – scriveva in un fax all’epoca Fiasconaro – che un medico di Perugia e un medico di Firenze erano in vacanza Cortina e Tai di Cadore proprio in quel periodo. Il vice capo della Mobile di Perugia questa primavera (del 2003 ndr) stava per salire in Cadore». Ma quel sopralluogo non si fece mai.

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11 luglio 2018 Stampa: Il Gazzettino – «Izzo? È un pazzo che dice la verità L’intreccio con Firenze non è nuovo»
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