“Io testimone dei riti della setta del mostro di Firenze”, una giovane donna riapre un filone d’indagine
Le rivelazioni al settimanale “Giallo”, ma la ragazza era già stata sentita a Perugia, poi il fascicolo tolto al pm Mignini e finito archiviato
“C’era una setta segreta dietro ai delitti e io ne facevo parte. Era coinvolto anche Narducci, il medico perugino sospettato di essere il vero mostro”. Sono le dichiarazioni choc di una giovane perugina, rilasciate alla rivista “Giallo”.
Una vicenda che ha sfiorato l’indagine sul medico scomparso, quella su Luigi Chiatti e i suoi delitti, salvo poi finire archiviata dalla Procura di Perugia. La giovane ha raccontato di quando era bambina e, tramite uno zio, avrebbe partecipato ad alcuni riti sessuali a sfondo satanico da parte di un gruppo di persone facoltose di Perugia e provincia.
“Un fascicolo che era finito sul mio tavolo, collegato a quello su Francesco Narducci e le indagini sul mostro di Firenze – ricorda il sostituto procuratore Giuliano Mignini – Poi mi fu tolto dal procuratore capo. Le indagini furono svolte, ma poi il fascicolo finì archiviato. Un procedimento distinto, ma gli atti non confluirono nel filone principale”.
La giovane ha raccontato al settimanale “Giallo” di un mondo di misteri e riti particolari, di come lo zio le raccontava di un certo medico, di Firenze, di poteri occulti. Ipotesi confermate dal magistrato che aveva iniziato ad indagare, prima della revoca del fascicolo.
“Gli omicidi del mostro di Firenze e le vicende collegate costituiscono ancora in caso aperto – conclude il magistrato Mignini – Leggendo attentamente la sentenza Calamandrei si comprende che ci sono piste inesplorate, come il filone perugino. Poi c’è da chiarire la posizione di Vigilanti e adesso anche quella di Izzo, il 9 luglio a Perugia. Non mi stupisce, quindi, che sia riemerso questo vecchio filone, sempre in Umbria”.