Il 16 Marzo 2020 esce il libro Il caso Pacciani: storia di un processo mass-mediatico di Raffaele Ganzerli, edizioni Youcanprint. 103 pag.
Per la prima volta un grande processo legato a fatti di cronaca viene interamente seguito dalle televisioni. Quella di Pietro Pacciani non è solo una omerica vicenda giudiziaria ma anche uno dei primi grandi processi ad essere dato in pasto all’opinione pubblica. Tutto questo grazie alla onnipresenza in aula e fuori del grande fratello elettronico e ad una nuova dimensione del rapporto media e società iniziata con il crollo del Muro di Berlino nell’89 e con le concessioni televisive a Mediaset volute dalla legge Mammì. È il nuovo fenomeno del “processo mediatico” (apparso per la prima volta in Italia con la vicenda Mani Pulite) ovvero una sorta di para-processo che si svolge al di fuori delle aule giudiziarie e dei manuali giuridici ma che è in grado di incidere sulla condotta dei protagonisti dell’aula. La strategia dell’accusa sarà quella di creare un’equazione tra la figura del contadino di Mercatale e quella del Mostro,al contrario la difesa si prodigherà nel dimostrare l’assoluta incompatibilità del loro assistito con il profilo criminologico del serial killer. È un processo indiziario, con poche prove, molti sospetti in gran parte ricavati da un poco invidiabile curriculum di reati che gravano sull’imputato. Il confronto in aula verterà sulla capacità di persuasione, e sulla leva dell’ emotività: tutti elementi che i media sapranno cogliere e rilanciare…