Se si hanno dubbi sul fatto che Natalino fu accompagnato leggere questo punto del verbale di Ferrero è fondamentale.
Riportiamo l’estratto: “…la strada percorsa “col suo babbo” e si raggiungeva un ponticello intersecante con una strada rotabile comunale in terra battuta che dai colli Bassi di Signa porta a S. Angelo a Lecore. In quel punto il Mele Natale indicava di essere ivi stato deposto dal suo babbo e che il suo babbo era tornato indietro – che non sapeva per quale strada il suo babbo era tornata indietro e cioè se la prima o la seconda ivi intersecata, e che lui da quel punto, da solo, aveva raggiunto la casa bianca che si intravedeva illuminata sulla strada statale a S. Angelo a Lecore.“
Effettivamente sulla strada sterrata che costeggia il Vingone, sulla destra, sussiste un ponte di epoca romana chiamato ponte alle Palle che da il nome alla via al davanti del ponte stesso. La strada sterrata carrabile oltre questo ponte raggiunge effettivamente Sant’Angelo a Lecore ma dopo un giro panoramico sulla collina davvero notevole. Se però si prosegue oltre, giungendo sulla via del Ponte alle Palle si incontrano altri due ponticelli ambedue sulla sinistra e ambedue presenti nel 1968 come da cartina dell’epoca sulla destra.
Il luogo in cui Natalino indica essere stato deposto potrebbe non essere il ponte alle Palle, ma il secondo ponte sulla sinistra che è ad una distanza di 798 metri da casa del De Felice. Questo ponte effettivamente prosegue in una strada carrabile in terra battuta che si dirige, parallelamente a via del Ponte alle Palle, a Sant’Angelo a Lecore. Ricordiamo che Natalino ad un certo punto afferma che è stato accompagnato a cavalluccio dal padre sino al ponticello, anzi lo definisce secondo ponte. Il padre, Stefano Mele, (o Salvatore Vinci in alternativa) sarebbe poi tornato indietro.
Il secondo ponte su via del Ponte alle Palle da accesso ad una casa privata. Inoltre dal verbale il carabiniere dice che dal posto dove viene deposto Natalino si vede la casa bianca illuminata in fondo alla strada, cosa possibile e reale considerando questo secondo ponticello, ma di una difficoltà notevole da vedere dal ponte alle Palle soprattutto per indicarla ad un bambino di 6 anni.
Deposto a terra dal padre in questa sede Natalino ha da percorrere una strada diritta con la luce ben visibile alla sua fine e con una distanza da percorrere di soli 800 metri. Inoltre si potrebbe spiegare il dubbio che esprimevamo QUI sui tempi di percorrenza di Natalino dal luogo dell’omicidio sino a casa del de Felice. In quella posizione il padre di Natalino potrebbe aver perso i 20/30 minuti per dare il tempo ad altri di allontanarsi e contemporaneamente per spiegare a Natalino cosa doveva dire e quale casa raggiungere. Ricordiamo che c’è un gruppo di abitazioni prima di arrivare alla casa del de Felice, abitazioni che Natalino salta senza pensarci, o meglio salta chi lo sta accompagnando.
Fra l’altro, lasciando Natalino al secondo ponte, si ha una distanza per cui la persona che lo ha accompagnato può seguire con lo sguardo il bambino pur rimanendo occultato.
Citiamo dalla Sentenza Rotella 13 dicembre 1989 Pag 37: “Il racconto, a distanza di anni, ha trovato parziali conferme presso lo stesso Natale Mele nel 1985 (loc. cit.), durante un sopralluogo, allorché ha ricordato di essere stato accompagnato a piedi da taluno, forse suo padre, che gli raccomandava di dire che il babbo era malato a letto e lasciato proprio nei pressi del ponticino, dal quale si scorge le casa del De Felice.”
Può essere il Ponte alle Palle il ponticino da cui si scorge la casa del De’ felice? Evidentemente no dato che dei tre ponticini presenti sul percorso il Ponte alle Palle è il più distante e alla vista si interpongono delle abitazioni.
Infine due parole sui piedi di Natalino che vengono indicati senza tagli e graffi. Se il tratto di strada che Natalino percorre è asfaltato, e non un sentiero impervio, ha senso che Natalino non sia ferito ai piedi, ma ha senso anche che presenti calzini sporchi e rovinati.
Qui sotto la mappa con rappresentati i punti testé descritti.
Questo ciò che Natalino disse al Magistrato Antonino Caponnetto una volta rientrati in caserma, fornisce una versione leggermente diversa: “Il bambino riferisce più volte che, quando si svegliò in macchina, vide suo padre seduto vicino a lui sul lato sinistro del sedile posteriore… suo padre lo fece uscire dalla macchina dallo sportello posteriore destro e poi lo prese per mano, accompagnandolo fin presso la casa dove poi da solo il bimbo suonò… per buona parte della strada lo portò a cavalluccio…” 1968 08 24 – Interrogatorio Natalino – Caponnetto solo pag. 1
Questa interpretazione deriva anche dalla ricostruzione sul posto avvenuta il 19 giugno 1985 e dal riassunto che ne viene fatto nel rapporto Torrisi del 22 aprile 1986.
Ricostruzione di Jacopo Cioni 18 gennaio 2021.