“Serie tv su Spezi, ma la Cassazione diede ragione a me”
Il pubblico ministero Giuliano Mignini ricorda l’arresto del giornalista
Firenze, 1 luglio 2021 – Dottor Giuliano Mignini, è nell’ambito di una sua indagine che il giornalista Mario Spezi, autore del libro sui delitti del mostro su cui è stata annunciata una fiction televisiva in America, finì in carcere.
“Ma la ricostruzione giudiziaria non è quella che ho letto: la Cassazione non lo scagionò completamente. Anzi. Sono anni che sento questa ricostruzione e l’ho sempre smentita. Posso sintetizzarla?”
Prego.
“Lo Spezi è stato indagato anche per i delitti del mostro ma non è mai stata richiesta la misura per questo reato, anzi sono stato io che ho chiesto l’archiviazione e lui si oppose, perché non concordava con quella forma di archiviazione proposta dalla procura”.
E sull’arresto?
“Chiesi la misura per calunnia formale e tentata calunnia reale: Spezi, assieme ad altri soggetti, era accusato di aver denunciato il nipote di Francesco Vinci, e poi c’era in corso una complessa operazione per far ritrovare degli oggetti riconducibili ai delitti nella villa Bibbiani di Capraia. Il rinvenimento venne da noi anticipato, e per una nostra perquisizione saltò”.
E dopo l’arresto?
“La misura cautelare è stata impugnata al Riesame, che ha annullato l’arresto ma non con le motivazioni indicate. Nel merito, il procedimento è andato davanti al gup Paolo Micheli che ha prosciolto tutti. Ho fatto ricorso per Cassazione per tutti i reati, la Cassazione mi ha dato ragione e ha annullato con rinvio ad altro gup. Solo che i tempi del deposito della prima sentenza erano stati lunghissimi e davanti al secondo gup, la dottoressa Giangamboni, i reati si sono prescritti e Spezi non rinunciò alla prescrizione. La Cassazione diede ragione a me, e sottolineò che il gup Micheli non aveva tenuto conto di un’intercettazione dalla quale emergeva la consapevolezza da parte di Spezi dell’innocenza dell’incolpato”.
Stando a quanto trapelato rispetto alla trama della fiction, in cui l’attore Banderas interpreterà il giornalista de La Nazione, l’identificazione del ’mostro’ secondo Spezi e il giallista Preston, avrebbe fatto infuriare il ’prosecutor’, il procuratore, cioè lei…
“Non solo non mi infuriai, ma mi ha fatto ridere che fosse stato individuato. E’ inverosimile che una persona nata nel 1959 potesse essere l’autore di omicidi iniziati nel 1968. Non c’era niente contro di lui. Tanto che non è stato mai indagato neanche dalla procura di Firenze”.