Mostro di Firenze. Sopralluogo della scientifica a Scopeti per la fiction tv
Il docufilm si avvale delle più avanzate e sofisticate tecnologie di indagine che consentiranno esattamente di ricostruire i luoghi dell’ultimo duplice omicidio del mostro di Firenze Tweet 14 SETTEMBRE 2021 Questa mattina specialisti della polizia scientifica hanno effettuato un sopralluogo nella frazione di Scopeti, nel comune di San Casciano in Val di Pesa, dove, trentasei anni fa, il “mostro di Firenze” compì l’ultimo dei duplici omicidi avvenuti tra il 1968 e il 1985. I corpi delle vittime furono ritrovati il 9 settembre 1985 da un cercatore di funghi. Erano due giovani francesi, Jean-Michel Kraveichvili di 25 anni e Nadine Mauriot di 36. Lo scopo dell’ispezione, concordata con la procura fiorentina, è ottenere una ricostruzione dei luoghi topografici e forestali per stabilire l’esatta disposizione della vegetazione nel luogo in cui avvenne il delitto per un docufilm, prodotto dalla Rai sull’omicidio dei fidanzati francesi. In quel caso, secondo quanto emerse dalle indagini, la coppia fu aggredita quando si trovava in una tenda. L’assassino utilizzò un coltello per recidere il telo della tenda, spostandosi verso l’ingresso per sparare. La donna morì subito, il compagno ferito riuscì a scappare verso il bosco ma venne raggiunto e accoltellato a morte. Il corpo fu nascosto tra alcuni rifiuti. L’aggressore compì delle mutilazioni al pube e al seno sinistro della donna, nascondendone in parte anche il corpo. I risultati della ricostruzione in 3D, saranno inviati alla procura di Firenze, per eventuali valutazioni. Il docufilm si avvale delle più avanzate e sofisticate tecnologie di indagine, proprio grazie alla collaborazione della polizia scientifica, che consentiranno esattamente di ricostruire i luoghi secondo la topografia di 36 anni fa. per le riprese è stato utilizzato anche un drone della polizia scientifica che ha sorvolato accuratamente la piazzola dell’ultimo delitto del Mostro. Tra le modifiche visibili nel terreno, anche gli effetti di incendi boschivi ed eventi meteorologici. Secondo quanto appreso anche lo stradello di bosco dove fu ritrovato il cadavere di Jean Michel Kraveichvili tentò di scappare, a distanza dalla tenda dove dentro era rimasta uccisa la fidanzata, nel tempo si è molto modificato fino a sparire sotto la vegetazione. In tutto, sono sette gli omicidi attribuiti a Pietro Pacciani e ai suoi ‘compagni di merende’, Mario Vanni e Giancarlo Lotti. Esiste poi un altro caso sospetto, l’omicidio di Antonio Lo Bianco e Barbara Locci del 21 agosto 1968, che potrebbe aumentare il periodo di attività criminale, dalla fine degli anni Sessanta a metà degli ani Ottanta. Pacciani, condannato in primo grado a più ergastoli per 7 degli 8 duplici omicidi e successivamente assolto in appello, morì prima di essere sottoposto a un nuovo processo di appello, che si sarebbe dovuto celebrare a seguito dell’annullamento nel 1996 della sentenza di assoluzione da parte della Cassazione. Mario Vanni e Giancarlo Lotti, anche loro ormai morti, vennero successivamente condannati in via definitiva per quattro degli otto duplici omicidi.