IL LUTTO
Morto Ruggero Perugini, l’investigatore che lanciò la sfida al mostro di Firenze in diretta tv
Dal 1986 al 1992 ha diretto la squadra antimostro di Firenze e proprio nel 1992 fece un appello in tv: «Sei lo schiavo di un incubo che ti domina, sai dove sono, ti aspetterò». Trovò il bossolo che incriminava Pacciani
È morto a 75 anni Ruggero Perugini, il capo della squadra mobile antimostro di Firenze, famoso soprattutto per la sfida lanciata al «mostro» in diretta televisiva.
Nel febbraio 1992 la trasmissione televisiva «Detto tra noi», in diretta da Vicchio, trasmise un appello di Perugini al mostro di Firenze: «Io non so perché, ma ho la sensazione che tu in questo momento mi stia guardando e allora ascolta. La gente qui ti chiama mostro, maniaco, belva ma in questi anni credo di aver imparato a conoscerti, forse anche a capirti e so che tu sei soltanto il povero schiavo in realtà di un incubo di tanti anni fa che ti domina, ma tu non sei pazzo come la gente dice, la tua fantasia, i tuoi sogni ti hanno preso la mano e governano il tuo agire. So anche che in questo momento probabilmente ogni tanto cerchi di combatterli, vorremmo che tu credessi che noi vogliamo aiutarti a farlo. Io so che il passato ti ha insegnato il sospetto, la diffidenza, ma in questo momento non ti sto mentendo e non ti mentirò neanche dopo se e quando ti deciderai a liberarti di questo mostro che ti tiranneggia. Tu sai come, quando e dove trovarmi, io aspetterò».
Nel 1975 entrò in Polizia e diresse la squadra antimostro dal 1986 al 1992. Proprio nel 1992, in una maxi perquisizione nella casa di Pietro Pacciani, Perugini rinvenne nell’orto una cartuccia per pistola calibro 22, con impressa sul fondello la lettera “H”, inesplosa e recante segni di un precedente inceppamento: la prova «principe» che portò a identificare in Pacciani il «Mostro di Firenze», anche se l’arma non fu mai trovata. Nel 1993 in un’intervista a Repubblica, Perugini rivelò che un giorno ebbe l’impressione che Pacciani stesse per confessare: «Diciamo che un giorno stava per dirmi qualcosa. Qualcosa che poi non ha più detto a nessuno. Pacciani è un uomo raro, multiforme e soprattutto sembra insospettabile.». Perugini ha vissuto a Washington dove ha svolto la funzione di ufficiale di collegamento tra l’Fbi e la Dia.