Addio a Pietro Fioravanti, lo storico avvocato che difese Pacciani
È morto a Firenze a 87 anni. Del suo assistito diceva: «Ho vissuto dall’inizio alla fine l’imputato e l’uomo Pacciani. Era falso, bugiardo e furbissimo, non è stato facile difenderlo»
È morto ieri, all’età di 87 anni, l’avvocato Pietro Fioravanti. Originario di Appignano del Tronto in provincia di Ascoli Piceno, prima di indossare la toga era salito in cattedra per insegnare filosofia. Il legale è stato lo storico avvocato di Pietro Pacciani, il contadino di Mercatale Val di Pesa accusato dei delitti del cosiddetto mostro di Firenze, condannato in primo grado, assolto in appello e poi morto in attesa di un nuovo processo di secondo grado. Le sue condizioni si sarebbero aggravate all’improvviso. I funerali si svolgeranno domani alla chiesa dei Sette Santi a Firenze.
Pietro Fioravanti è stato lo storico avvocato di Pietro Pacciani e raccontava di lui: «Ho vissuto dall’inizio alla fine l’imputato e l’uomo Pacciani. Era falso, bugiardo e furbissimo, non è stato facile difenderlo. Ho provato sulla mia pelle cosa significhi essere l’avvocato di uno additato da tutti come mostro: significa avere la vita stravolta. Nel 1998 mio figlio venne investito e aggredito da tre persone che gli avevano urlato: sei tu il figlio di Fioravanti? Fu ricoverato per due mesi in ospedale. Volevano darmi la scorta ma io ho rifiutato».
Negli anni scorsi il figlio di Fioravanti aveva scritto un libro in cui raccontava cosa significasse essere il figlio dell’avvocato del «Mostro di Firenze»: «Ero alle elementari, quando mio padre assunse l’incarico. Improvvisamente diventò uno degli uomini più famosi d’Italia. Da una parte mi sentivo felice: era il mio mito. Dall’altra cominciarono situazioni spiacevoli: venivo messo da parte dai compagni di scuola e guardato con diffidenza dagli insegnanti. Dopo le medie, per sicurezza, dovetti iscrivermi ad una scuola privata. Per tutti Pacciani era il colpevole e mio padre, che lo difendeva, un altro mostro». Alessio ha successivamente seguito le orme del genitore: «Dal 2012 al 2017 ho portato avanti lo studio di famiglia, poi ho preso la mia strada…».