Giornalista anticipa in una pubblicazione alcuni contenuti di una perizia coperta da segreto istruttorio
martedì 05 aprile 2022 di Saverio Zeni
Giornalista anticipa in una pubblicazione alcuni contenuti di una perizia coperta da segreto istruttorio? Lo ha evidenziato il nostro editorialista Paolo Cochi, nel corso della trasmissione “Crimini e Criminologia” in onda domenica scorsa sulla rete nazionale Cusano Tv. Ch.264.
Si tratta di stralci di una perizia balistica, già richiesta dall’avvocato Vieri Adriani alla Procura di Firenze nel gennaio scorso, al quale il magistrato aveva risposto con un diniego motivato dalla circostanza che l’elaborato è coperto da segreto istruttorio. Nella Perizia, il Dott. Paride Minervini rianalizza il proiettile rinvenuto nel 1994 nell’orto di Pietro Pacciani, contadino ormai deceduto, celebre per essere stato processato per i delitti seriali fiorentini.
Ma qual è il confine tra cronaca giornalistica e indagine di polizia giudiziaria?
In un volume del giornalista de La Nazione, Stefano Brogioni, risalente al gennaio scorso, vengono riportati degli stralci in cui viene rivelato il testo della perizia in questione. Alla trasmissione erano presenti, oltre al nostro editorialista, anche il Giudice Valerio DeGioia ed il giornalista Felice Manti.
In un passaggio della puntata Cochi dichiara: “
A proposito della cartuccia nell’orto del Pacciani, un giornalista locale, tal Stefano Brogioni, pubblica delle parti di perizia nel suo volumetto pubblicato di recente. Non solo si tratta di parti di una perizia coperta da segreto istruttorio, ma la stessa è stata negata dal magistrato ad uno degli avvocati delle vittime. Secondo il giornalista Brogioni, nell’elaborato del perito Minervini si parlerebbe di una prova artefatta e di una cartuccia manomessa.”
Il testo di Brogioni è stato pubblicato nel dicembre scorso, prima del diniego opposto al legale del familiare. Ci si chiede quindi: come può essere stato possibile tutto cio? Cosa stia succedendo a Firenze continua ad essere un mistero.
Continua Cochi:
“Come possa esserne venuto in possesso tal giornalista vorrei tanto saperlo anch’io…”
Ora, fatto salvo il sacrosanto diritto di cronaca, è d’uopo ricordare ai lettori che la pubblicazione di atti coperti da segreto istruttorio si configura come un reato penale (art 326 cp) e pertanto viola il rispetto del segreto d’ufficio di una indagine (art..329 cpp). Segnatamente nell’ambito in un’indagine delicata, come quella su eventuali depistaggi relativi delitti del mostro di Firenze.
Ciò a garanzia della riservatezza e per evitare presunti “scoop” giornalistici e processi mediatici che molto spesso hanno contribuito a fallimenti giudiziari.
https://www.okmugello.it/news/cronaca/1101388/firenze-e-provincia-inchiesta-mostro-di-firenze-che-succede-a-firenze