Mostro di Firenze, l’avvocato del nipote di Mario Vanni chiede la revisione della sentenza
Alcuni legali impegnati nel caso dei delitti del Mostro di Firenze chiederanno alla corte di appello di Genova, per competenza, la revisione della sentenza di condanna del processo ai cosiddetti «compagni di merende»
Alcuni legali impegnati nel caso dei delitti del Mostro di Firenze chiederanno alla corte di appello di Genova, per competenza, la revisione della sentenza di condanna del processo ai cosiddetti «compagni di merende» con cui vennero condannati in via definitiva Mario Vanni, all’ergastolo, e Giancarlo Lotti, a 30 anni, poi entrambi deceduti. L’iniziativa viene annunciata dall’avvocato Valter Biscotti, che assiste una sorella di Nadine Mauriot, uccisa agli Scopeti nel 1985, e dall’avvocato Antonio Mazzeo, che assiste i familiari della stessa Mauriot e del fidanzato Jean Michel Kraveichvili, anche lui ucciso a Scopeti.
Formalmente l’istanza di revisione verrà presentata da Paolo Vanni, nipote di Mario Vanni, assistito dall’avvocato Biscotti. Paolo Vanni ha titolo di farlo come prossimo congiunto dello zio condannato e ha incaricato il legale in merito. «Non ci possono essere più dubbi su cosa fare specie dopo aver scoperto che la cartuccia rinvenuta nell’orto di Pacciani, era artefatta – spiegano gli avvocati Biscotti e Mazzeo, che collabora alla preparazione della richiesta – La procedura di revisione è l’unica strada per fare chiarezza e come prima cosa si espleterà una nuova e più aggiornata consulenza tecnica entomologica per definire il giorno esatto del duplice omicidio degli Scopeti».
Molti sono gli atti già a disposizione ma gli avvocati lamentano difficoltà al Palazzo di Giustizia di Firenze per «accedere agli atti dei processi celebrati ed in particolare al processo Pacciani e al processo ai «Compagni di merende». È questa una palese violazione delle norme del codice di procedura penale, art.116 – sostengono – Sembra quasi uno scaricabarile tra Corte d’assise e procura della Repubblica. Sta di fatto che nessuno provvede ad assumersi la responsabilità dell’accesso agli atti». Sulla questione «è già pronto un esposto che finirà dritto sul tavolo del prossimo ministro della Giustizia», chiarisce l’avvocato Mazzeo, oltre «a procedere alla richiesta di revisione delle sentenze di condanna del processo `Compagni di Merende´».
«Ho avuto incarico dal nipote di Mario Vanni di procedere alla revisione», precisa Biscotti, «col collega Mazzeo siamo già al lavoro e pure con il nostro consulente Paolo Cochi. Sarà un lavoro serio e scrupoloso senza affidarci a pentiti discutibili o testi già noti come palesemente inattendibili». Il documentarista Paolo Cochi segue il caso da più di 30 anni e afferma: «Anch’io come gli avvocati sono convinto che ci troviamo di fronte ad un serial killer unico, siamo tutti convinti che nelle carte processuali ci sia la chiave della soluzione del caso».