Poche storie hanno affascinato, inorridito, spaventato l’Italia come quella del cosiddetto «mostro» di Firenze.

UNA SERIE DI OMICIDI efferatissimi che condividono il mistero con poche altre vicende della nostra storia: un mistero che nemmeno la giustizia ha saputo chiarire, dibattendosi fra sentenze dubbie, annullate in appello, e che comunque coinvolgono solo una parte di quella lunga serie di crimini.

I media hanno elaborato una narrazione appassionata, ma troppo morbosa per trasmettere al pubblico la realtà dei fatti: se è vero che al «mostro» sono legate, nell’immaginario collettivo, le figure dei «compagni di merende», Pietro Pacciani e Mario Vanni, è altrettanto vero che il primo è morto da uomo libero, assolto nel processo d’appello, scomparso poco prima di un nuovo processo a suo carico. Ad aumentare l’aura misteriosa che avvolge questa scia di sangue lunga decenni, c’è il numero di morti collaterali che accompagnano le morti delle coppie di innamorati, uccisi e mutilati e pongono domande tuttora inevase, che lasciano trapelare trame ben più complesse e profonde.

Dove non arriva la storia ufficiale, si spinge l’invenzione narrativa: Il Mostro di Alessandro Ceccherini (nottetempo, pp. 512, euro 18.50), un romanzo storico dalla scrittura fine e dall’intreccio ricco e avvincente, non certo una pruriginosa invenzione dietrologica.

La descrizione di tutto il panorama storico, sociale, culturale, che ha incorniciato quelle vicende offre invece l’occasione per allargare lo sguardo sulla storia del nostro Paese in tutta la sua complessità e dove lo scontro politico, le ingerenze estere, la massoneria, l’impegno politico di intellettuali come Pasolini e di uomini di spettacolo come Rino Gaetano, inducono il lettore ad accumulare domande su domande, in una lettura che si fa sempre più coinvolgente. Il romanzo si apre nel 1935 e si chiude nel 2022, rendendoci parte di una storia che ancora dura.

OLTRE AI PERSONAGGI REALI, la storia raccontata da Ceccherini tratteggia tutto un insieme di personaggi, altolocati, privilegiati, impegnati a seguire il piano di seminare il terrore nel Paese. Il mostro è un libro che affascina, che solletica, che sa appassionare: un esordio letterario a cui è bene concedere massima attenzione.

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