Mostro di Firenze, chiesta la riapertura delle indagini sulla morte di Milva Malatesta e il figlio
Il figlio dell’avvocato Pietro Fioravanti, storico difensore di Pietro Pacciani è stato incaricato da Luciano Malatesta, fratello di Milva, di indagare sulla morte della sorella, del nipotino Mirko e del padre Renato
L’avvocato Alessio Fioravanti ha presentato un’istanza di riapertura e unione delle indagini per la morte di Milva Malatesta e del figlio Mirko, per i delitti del «Mostro di Firenze» e per quelli delle prostitute fiorentine avvenuti negli anni ‘80. Il figlio dell’avvocato Pietro Fioravanti, già storico difensore di Pietro Pacciani nel processo a suo carico, è stato incaricato da Luciano Malatesta, fratello di Milva, di indagare sulla morte della sorella, del nipotino Mirko e del padre Renato.
Il 20 agosto 1993, la 31enne Milva e il figlioletto di 3 anni vennero rinvenuti completamente carbonizzati all’interno della Panda della donna, in una radura del Comune di Barberino Val d’Elsa. Milva era la figlia di Renato Malatesta («Fu trovato impiccato il 24 dicembre 1980, con i piedi però a toccare il pavimento…», ricorda l’avvocato Fioravanti) e di Maria Antonietta Sperduto, residente a Sambuca, che accusò Mario Vanni e Pietro Pacciani di violenze sessuali nei suoi confronti e di violenze fisiche nei riguardi del marito. Non solo: «Indagando sulla morte dei Malatesta – dichiara Fioravanti – anche gli inquirenti dell’epoca ipotizzarono una matrice comune ai delitti del Mostro di Firenze. Mario Vanni, inoltre, era cliente di due delle prostitute fiorentine uccise tra il 1982 e il 1994, le cui morti restano anch’esse ancora impunite».
Secondo Fioravanti e il suo team, un sottile filo collegherebbe il contadino di Mercatale, i delitti del «Mostro di Firenze», quelli di Mirko, Milva, Renato Malatesta e delle prostitute di Firenze. Pacciani e Vanni, spiega Fioravanti, potrebbero essere «soltanto un’ancora dinamica intorno alla quale si muoveva la mano dei veri assassini». Fioravanti, che si avvale dei suoi consulenti Loris Martinelli, Roberto Ottani e Dario Quaglia per indagare tra i fascicoli, dice: «Abbiamo trovato un elemento incontrovertibile che mette in relazione una delle vittime del Mostro di Firenze con una delle prostitute uccise in quegli anni». «Questo peraltro – continua – confermerebbe quanto detto da mio padre nel 2002, quando fu sentito dalla procura di Perugia: ovvero che Pacciani gli aveva riferito che queste morti fossero tutte collegate tra loro».
Alessio Fioravanti, nel 2021, ha pubblicato il libro «Occhio», opera di narrativa che rilanciava l’ipotesi dei mandanti, teorizzata dall’avvocato già ai tempi della tesi di laurea: «Ora – conclude Fioravanti – non ci resta che attendere, confidando che la procura di Firenze apra un fascicolo in merito agli elementi che abbiamo riscontrato».