Mostro di Firenze, un rullino ritrovato dopo decenni/Mignini, il magistrato-scrittore: «Questa è la vicenda delle sorprese»
M.BRUN.
Il pm – che indagò per anni cercando di fare luce sui misteri, dopo il rinvenimento di vestiti e quaderni in un baule e dei 17 scatti della macchina fotografica dell’ultima vittima, la francese Nadine – dice a Umbria7: «Importante sapere dove e come sono stati ritrovati questi reperti»
PERUGIA – «Una cosa posso dire: questa è davvero la vicenda delle sorprese». Giuliano Mignini è stato il magistrato che più ha seguito da vicino, tra continui colpi di scena, con un’attenzione investigativa speciale, la vicenda tanto intricata del mostro di Firenze. Quello che più di tutti ha cercato una verità nei misteri seguendo la scia di sangue e, appunto, di sorprese, la lunga sconcertante sequela degli omicidi di giovani coppie nella zona di San Casciano, vicino Firenze.
Ora di fronte al ritrovamento di un rullino di una macchina fotografica contenente 17 fotografie insieme ad alcuni vestiti e quaderni delle vittime, dopo decenni, torna a interrogarsi: «Sarà importante capire come sono stati trovati e soprattutto dove i nuovi reperti. Poi se sia possibile con le moderne tecniche scoprire qualcosa di nuovo non so dire. Per il Dna, gli oggetti devono essere stati manipolati da qualcuno. Vedremo».
Il rullino fotografico apparteneva a Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili, francesi, uccisi l’8 settembre 1985 in una tenda nella zona degli Scopeti, a San Casciano Val di Pesa. E fu questo l’ultimo delitto attribuito al Mostro di Firenze.
Per i quaderni e i vestiti il ritrovamento in un baule, a quanto pare lasciato da qualche parte, ma che apparteneva alla famiglia Rontini, un’altra vittima del mostro: venne assassinata insieme a Claudio Stefanacci a Vicchio di Mugello, il 29 luglio 1984. Non resta che attendere le indagini che verranno seguite da Beatrice Giunti e dal sostituto procuratore Ornella Galeotti.
Comunque, ancora una volta, quella del Mostro di Firenze si conferma la tragica «vicenda delle sorprese».