Mostro di Firenze, scomparse le foto delle ultime due vittime: «La Procura non sa dove siano». Giallo al processo
Spunta il giallo nel processo sul Mostro di Firenze: le foto delle ultime vittime del killer, Nadine Mauriot e il fidanzato Jean Michel Kraveichvili, uccisi a Scopeti nel settembre del 1985, sono sparite e non si trovano. Nei plichi aperti stamani dalla Corte d’Assise del capoluogo toscano, c’erano soltanto dei vestiti, appartenuti probabilmente ai due fidanzati massacrati 38 anni fa.
Sparite le foto di due vittime
A raccontare il mistero, sulla “Nazione” è Stefano Brogioni, il giornalista investigativo che da anni con costanza segue le vicende dei delitti attribuiti al cosiddetto ‘mostro di Firenze’. Delusione nei legali dei familiari che avevano chiesto la ricerca di questi reperti, nell’ottica di restituire ai parenti un ricordo affettivo. Ma anche con la speranza di poter aggiungere elementi nuovi in ordine alle indagini sugli otto duplici omicidi avvenuti nelle campagne intorno a Firenze tra il 1968 e il 1985. «Ma andremo avanti», assicurano gli avvocati Vieri Adriani e Gaetano Pacchi.
La copertura della tenda
In un’altra delle scatole aperte c’era invece la copertura interna della tenda canadese in cui si trovava la coppia francese quando venne sorpresa dal killer armato della calibro 22. «La cosa interessante è che non presenta tagli», hanno sottolineato gli avvocati Antonio Mazzeo e Valter Biscotti, quest’ultimi impegnati anche nella raccolta di elementi utili alla richiesta di revisione della condanna del postino Mario Vanni.
«Le foto non ci sono, la Procura non sa dove siano»
Adesso, la Corte d’assise, presieduta dal giudice Silvia Cipriani, si è presa trenta giorni di tempo per decidere sulla restituzione dei reperti rinvenuti nei plichi. L’avvocato Adriani ha spiegato: «Le foto cercate non ci sono e per la Procura non si sa neppure dove siano, a causa della molteplicità dei procedimenti aperti negli anni. I plichi attualmente in disponibilità della Corte contengono solo tre indumenti femminili e il catino della tenda senza la copertura. Aspettiamo di verificare se, come accennato dal pubblico ministero, dei reperti sono confluiti nel procedimento già iscritto nei confronti di Giampiero Vigilanti. In ogni caso anche in questa occasione la giustizia non esce vincitrice».