Mostro di Firenze, spunta un altro giallo sui reperti
Quella che veniva ritenuta la tenda di Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveishvili esaminata lo scorso 30 gennaio davanti alla Corte di Assise di Firenze su richiesta dei familiari delle due vittime francesi, non apparteneva alla coppia. Ma, come sottolinea anche “La Repubblica” apparteneva a Salvatore Vinci, tra i primi a finire sotto inchiesta per i delitti del mostro e al centro della cosiddetta pista sarda
Un nuovo giallo nell’ambito dell’inchiesta che riguarda il mostro di Firenze. Questa volta riguarda un reperto, cioè quella che veniva ritenuta la tenda di Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveishvili esaminata lo scorso 30 gennaio davanti alla Corte di Assise di Firenze su richiesta dei familiari delle due vittime francesi. La tenda, come sottolinea anche “La Repubblica” apparteneva però a Salvatore Vinci, tra i primi a finire sotto inchiesta per i delitti del mostro e al centro della cosiddetta pista sarda, all’epoca sospettato di essere il serial killer.
L’ultimo delitto del mostro
Kraveichvili, 25 anni, e Mauriot, 36 anni, sono stati stata l’unica coppia aggredita in una tenda, a differenza di tutte le altre, prese di mira mentre erano appartate in auto. Vennero urono uccisi in una piazzola in via degli Scopeti, a San Casciano Val di Pesa (Firenze), nella notte tra il 7 e l’8 settembre 1985 in quello che viene considerato l’ultimo delitto attribuito al mostro.
Il reperto
La scoperta è arrivata grazie al lavoro dei pubblici ministeri Ornella Galeotti e Beatrice Giunti, titolari dei fascicoli ancora aperti e che riguardano il mostro di Firenze. Dunque, nessuna svolta può arrivare da quel telo, intonso e senza fori di proiettili o tagli. Il plico che lo conteneva, è emerso, riportava una data di archiviazione del dicembre 1986 e il numero del procedimento proprio a carico di Vinci. Anche se non è chiaro cosa abbia provocato questo sviluppo nelle indagini, se un errore di catalogazione o altro. Il rinvenimento della tenda, inserita in uno dei due contenitori esaminati, era stato resto noto dagli stessi avvocati dei familiari delle vittime francesi, proprio una volta conclusa l’udienza in Corte d’Assise dello scorso 30 gennaio. “La cosa interessante è che la tenda non presenta tagli”, avevano detto i legali, con riferimento alla testimonianza che parlò di un taglio del mostro sulla tenda della coppia con un coltello.
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