Il 9 Giugno 2024 sul canale di Angelo Marotta trasmissione con Carlo Palego dal titolo: “Mostro di Firenze Carlo Palego i vari scenari plausibili sulla vicenda più cruenta del secolo (pt1)”

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9 Giugno 2024 Stampa: Angelo Marotta – Mostro di Firenze Carlo Palego i vari scenari plausibili sulla vicenda più cruenta del secolo (pt1)
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3 pensieri su “9 Giugno 2024 Stampa: Angelo Marotta – Mostro di Firenze Carlo Palego i vari scenari plausibili sulla vicenda più cruenta del secolo (pt1)

  • 23 Giugno 2024 alle 12:28
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    Posso essere d’accordo sulla non corrispondenza dei bossoli trovati allegati nel 1982 con quelli del 1968 ma questi primi da dove provengono allora? Se siamo certi che corrispondono a tutti gli altri esplosi dalla pistola del mdf chi li ha trovati? Dove? Altra questione inquietante!

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    • 1 Agosto 2024 alle 19:13
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      Per Paolo Cochi che non è l’ ultimo arrivato i bossoli sono stati esplosi al 100 per cento dalla stessa pistola

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  • 19 Luglio 2024 alle 22:57
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    Risolvere il caso dei bossoli ritrovati nel 1982 nel fascicolo dell’omicidio del 1968 svelerebbe un bel pezzo di verità. Se prendiamo in esame due considerazioni ovvero se i bossoli sono quelli che hanno sparato nel 1968 oppure il caso contrario, essi ci conducono a diversi scenari ancora più inquietanti.
    A) i bossoli sono quelli sparati nel 1968. Ciò comporta che:
    -1:la pistola è la stessa del 1968 e da qui si aprono ulteriori scenario:
    -1.1: il MdF era presente e ha sparato con il Mele (positivo al guanto di paraffina). Il Mele sa chi è il MdF ma non parla per paura (ha un figlio) o per altri motivi che lo legano psicologicamente al MdF
    -1.2: ha sparato il Mele con qualcun’altro e poi hanno gettato la pistola e quando sono andati via il MdF – che magari era nascosto e ha visto tutto-ha raccolto la pistola (poco probabile).
    -1.3 il complice del Mele ha ceduto o riconsegnato la pistola ad un soggetto terzo che poi diventerà il MdF.
    Queste considerazioni unite alla lettera anonima che indicò di indagare sull’omicidio del 1968 comporta ulteriori scenari:
    -1.4 Chi ha spedito la lettera è un cittadino che aveva collegato gli omicidi ma non sapeva dei bossoli ancora conservati
    -1.5 l’ha spedita il MdF perché voleva rivendicare anche quel omicidio (il MdF non vuole che qualcuno si appropri del suo “lavoro” e non vuole che un guardone o un delinquente Comune siano indicati come l’autore dei delitti, questo perché il MdF è orgoglioso di quello che fa) ma non sa che sono conservati i bossoli (un colpo di fortuna)
    – 1.6: l’ha spedita il MdF perché sa che troveranno i bossoli o addirittura l’ha messi lui nel fascicolo quindi è qualcuno che lavora in Tribunale o che ha accesso agli archivi
    2- i bossoli sono stati messi appositamente nel fascicolo e poi l’autore ha spedito la lettera. I bossoli sono quelli sparati dalla pistola del MdF? Si.Qualcuno l’ha raccolti nei vari sopralluoghi suoi luoghi dei delitti e non l’ha consegnati (in effetti ne mancano) oppure ne ha preso un paio da ogni fascicolo dei vari delitti perché già periziati e quindi non dovrebbero essere oggetto di nuove perizie se non nel caso remoto di un processo.
    Perché lo fa?
    2.1 per depistare perché purtroppo non conoscendo il MdF e non c’entrando nulla con i delitti ha tuttavia l’interesse che i magistrati siano portati su un vicolo cieco e così facendo il MdF è libero di proseguire la sua attività che genera terrore nella popolazione e tiene impegnati gli inquirenti
    2.2 qualcuno vuole tendere una trappola al giudice Rotella per motivi di invidia e carrierismo.
    Bisogna tenere presente che quei bossoli non dovrebbero esserci per legge ma è pur vero che non sempre si seguono le procedure.
    Tutto questo al netto delle mie personali considerazioni che vedono il MdF come un unico soggetto in quanto non credo a bande di satanisti altolocati o omicidi su commissione e nemmeno a cospirazioni di servizi segreti deviati o – meglio specificare – non direttamente negli omicidi anche se, come ho scritto poc’anzi, avrebbero avuto l’interesse di ingarbugliare le carte (vedi punto 2.1).

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