Il 15 Luglio 2024 il canale Mostro di Firenze Blog realizza un’intervista dal titolo “Uccidere il bene” intervista a Fabio Piselli.

“Uccidere il bene” intervista a Fabio Piselli L’Ombra del satanismo organizzato nel caso del mostro di Firenze: Strategia della tensione? Volontà di terrorizzare attraverso l’omicidio rituale?

In studio Jacopo Cioni, Serena Sgherri, Carlo Palego, Aldo Villagrossi Crotti

Questo il video:

15 Luglio 2024 Mostro di Firenze Blog – “Uccidere il bene” intervista a Fabio Piselli

9 pensieri su “15 Luglio 2024 Mostro di Firenze Blog – “Uccidere il bene” intervista a Fabio Piselli

  • 19 Luglio 2024 alle 19:14
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    È un ragionamento che avevo ipotizzato e che ha delle validità ma ci sono anche dei limiti che mi fanno dubitare. Il primo è di natura temporale. Perché la strategia inizia nel 1974 e si ferma per 7 anni? É un lasso di tempo incredibile se rivolto a terrorizzare l’opinione pubblica. Il secondo di natura territoriale perché colpisce solo l’area circoscritta a Firenze. La strategia della tensione ha colpito a livello nazionale: Milano, Brescia, Bologna, ecc). Il terzo limite è la specifità e il numero limitato di vittime. Lo stragismo ha fatto molte vittime usando la casualità dei luoghi: banca, piazza, stazione, treno. Luoghi dove tutti vanno e quindi tutti erano potenziali vittime, da qui nasce l’insicurezza generale. Il Mostro invece colpisce coppie ma soprattutto appartate e in intimità. Certo, anche questo genera apprensione nelle coppie e nelle famiglie (in effetti c’era paura) ma è più limitata.Qualcuno ha scritto che il MdF nasce perché era finito il tempo delle bombe; rammento che la bomba alla Stazione di Bologna avvenne il 2 agosto del 1980 e che nei primi anni novanta altre bombe scoppiarono di cui una proprio a Firenze, in via dei Georgofili. Peraltro tra il 1960 e il 1993 altre bombe scoppiarono in città anche se non hanno fatto vittime. Resta comunque un’ipotesi valida anche se credo che il MdF sia stato uno solo, che non abbia avuto mettere in atto riti satanici o esoterici ma che volesse punire le coppie e la donna in particolare perché espressione di un cambiamento sociale e di costumi che il MdF non accettava. In tal senso lui ha voluto punire ma anche terrorizzare i giovani e allo stesso colmare il suo senso di onnipotenza che si riflette evidentemente nel suo sfidare apertamente le Autorità. Non escludo che a “qualcuno” andasse bene che ci fosse un soggetto simile in circolazione (sono convinto che quel “qualcuno” non conoscesse l’identità del killer) e che lo abbia voluto proteggere perché continuasse i suoi crimini.Per depistare e proteggere qualcuno non significa che si è coinvolti nella vicenda ma se il risultato è coincidente con i propri interessi allora è plausibile un certo aiuto.

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  • 26 Luglio 2024 alle 13:30
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    Ho seguito la live, con vivo interesse!

    Trovo occasione per esprimere il mio apprezzamento a Piselli che seguo da anni su vari temi.

    Secondo me invece, rimane una lettura interessantissima della questione.

    Per rispondere al Sig. Antonio…

    Pensi per esempio che qualcuno invischiato in questa vicenda, nel 74 entri in possesso della famigerata Beretta 22Lr, sapendo che arma sia e quale storia rappresenti. Dare continuita’ a questa storia ricalca il concetto che la polizia e’ incompetente, incapace di fermare il mostro.

    Un mostro che poi in questa analisi diventa un gruppo di persone, semina morti per il primo quinquennio degli anni 80, spargendo un terrore simile a quello delle fiere medievali.

    Ha presente i racconti della Belva del Geuvodan…

    Immagina i vantaggi di questa cosa…

    Presenza di Forze dell’ordine in zona. Che potrebbe voler dire due cose, servivano li o si dovevano togliere da altrove.

    Mandare un messaggio di discredito alle forze di PS incapaci di risolvere la cosa.

    Raccolta di informazioni sul comportamento sociale in situazione di strees, pensa alle centinaia di lettere anonime, ne esce una popolazione di delatori per esempio…

    Sono cambiate le abitudini sociali, pensa quanta gente in meno in giro per paura, se crei un vuoto in certi posti ci puoi far altro… Pensa certe paranoie da complottari nei periodi del Covid.

    Arrivo a pensare ad una maxi operazione nel corso della quale si possano persino perseguire obbiettivi diversi, di gruppi diversi, persino vicendevolmente ignoti fra loro.

    Lei parla delle bombe ed estende giustamente quelle di matrice nera a quelle mafiose, decine di morti, qui in mera ragione matematica e nel virgolettato per rispetto “solo” 8 senza contare le cosiddette collaterali.

    A Firenze guardi caso in quegli anni vi era il centro per la guerra psicologica.

    Ha mai riflettuto sul perche’ il Mostro abbandona i corpi delle vittime ? Oppure perche’ non compisse i suoi atti per tutta la lunghezza dello stivale.

    Il Mostro era di Firenze, e li era il suo terreno di caccia, non si nascondeva e si prodigava per far passare il messaggio.

    Io le rimando queste letture, mi dica Lei il suo pensiero.

    Grazie G.

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    • 27 Luglio 2024 alle 23:31
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      Buonasera, la ringrazio per la cortese e colta risposta, merce rara nel mondo dei social. Premetto che anch’io pensavo che dietro al MdF ci fosse una cospirazione (non i “Compagni di merende” ne un secondo livello fatto di massoni e satanisti) ma un lato oscuro dello Stato che ritroviamo sempre nella storia d’Italia, prima e dopo il 1945. Un intreccio di poteri (politico economico, Clericale, organizzazioni criminali) che ha ha sempre avuto uno scopo, fare soldi. Non le sto a citare i mille casi di omicidi, strani suicidi, incidenti, bombe e altro ancora, mi basta ricordare che durante il sequestro Moro fu fatto ricapitare un falso documento delle BR che annunciava la morte dello statista democristiano (si ricorderà la vicenda). Ebbene fu fatto per preparare la cittadinanza all’inevitabile perché si temeva che quando ciò fosse accaduto – e doveva accadere – ci potessero essere un’ondata di isteria generale e violenti scontri di piazza. Il falso comunicato lanciò questo messaggio “è stato assassinato” e subito dopo “tranquilli non era vero” così il trauma fu subito assorbito ma aveva preparato psicologicamente la cittadinanza (una sorta di vaccino). Questo per dirle che il suo ragionamento può essere una possibile verità ma ritengo, grazie anche questo probabile per le ragioni che ho espresso nel primo commento. Non escludo che una “manina” abbia voluto indirizzare le indagini verso la pista sarda perché ciò faceva comodo o che qualcuno, per altri motivi, avesse instradato il giudice Rotella su una pista falsa per fargli perdere stima e credibilità (il carrierismo è una brutta bestia). Rimane anche la possibilità che lo stesso MdF abbia inserito i bossoli nel fascicolo del caso Locci-Lo Bianco che significa che era uno che aveva libertà di movimento negli archivi o forse, più semplicemente, che la pistola avesse davvero sparato anche a Signa. Secondo me qui è il bandolo della matassa. Credo che il MdF fosse una persona sola, psicopatica, molto intelligente, molto precisa e con una buona dose di sangue freddo che gli ha permesso di cavarsela anche in quelle situazioni che sono andate fuori controllo come nei delitti Mainardi/Migliorini e nel duplice delitto dei francesi.Credo che fosse un Forestale per questi motivi: a) è un lavoro di potere (gli psicopatici vogliono esercitare potere, la divisa è potere, gli omicidi sono potere, sfidare gli inquirenti è potere) ma allo stesso un lavoro solitario e di secondo piano, perché gli psicopatici hanno bisogno di fingere emozioni per non mostrare la loro natura ma questo costa molto fatica). b) Conosce il Mugello, i boschi e le zone dove si fermano le automobili. c) Può spaventare i guardoni (credo che forse ne abbia ucciso un paio). d)Se fermato può mostrare un tesserino e un forestale è sempre un’appartenente alle FFOO ed è plausibile che girasse le strade per ragioni di servizio oltre che di controllo. e) É abituato a girare nei boschi di notte, sa orientarsi anche al buio. f)Sa usare la pistola anche se poteva non essere un gran tiratore perché le vittime le colpiva da vicino e non erano in movimento e sa usare un coltello a lama liscia. g)Conosce le fasi lunari e l’importanza strategica che rappresentano h) ha notizie fresche sui movimenti delle FFOO visto che sapeva del piano segreto che sarebbe dovuto scattare in caso di un nuovo duplice omicidio (dopo il 1984)che ovviamente coinvolgeva tutte le FFOO ma allo stesso tempo non è così vicino agli inquirenti perché crede alla trappola della magistrata Della Monica. i) ha un fisico allenato e prestante. Poi ci sono molti piccoli dettagli sparsi in questa vicenda: il guardone (non ricordo chi) minacciato da un forestale, la coppia francese invitati a sloggiare da una radura da due forestali (forse non erano le vittime e sia chiaro che non sto dicendo che uno dei forestali sia il MdF ma se le due vittime hanno scelto una piazzola poco visibile e fuori mano e visto che si ipotizza che qualcuno li abbia indirizzati in quel posto non è impossibile che un forestale li abbia scacciati da un luogo ma che si fosse offerto di indicargli un luogo). Non entro in merito ad altre vicende per non tediarla ma io credo che il MdF abbia iniziato il suo piano omicida per punire e moralizzare per poi entrare nel personaggio e sfidare gli inquirenti. Nel 1968 uccide una donna sessualmente molto libera e il suo amante (entrambi sposati) e forse anche per vendetta visto che potrebbe essere stato respinto dalla vittima femminile (quindi il MdF è della zona di Signa). Nel 1974 uccide ancora ma qualche mese prima ci fu il referendum sul divorzio, molto sentito e discusso.E chi uccide ? Una ragazza che vuole essere indipendente (lavora, ha preso la patente, ha un fidanzato ma anche dei flirt) oltre che essere figlia di un comunista locale e un ragazzo di origine meridionale (la Toscana e Firenze degli anni sessanta e settanta è in pieno boom economico e molti meridionali si spostano e si sposta anche la malavita). Poi si ferma, si iberna, forse si placa ma nel 1981 accadono tre fatti importanti: a gennaio Reagan è Presidente, l’uomo forte e deciso a mettere ordine in un paese allo sbando (a marzo viene ferito in un attentato), a maggio c’è il referendum sull’aborto e c’è l’attentato al Papa, a giugno il MDF uccide e chi uccide? Due ragazzi di origine meridionale. Uccide di nuovo e questa volta forse sceglie a caso ma ci è costretto visto che in carcere c’è un guardone accusato di essere il killer e non può permettere che uno simile gli prenda il posto, lo rivendica come suo. E’ in preda ad un sentimento di onnipotenza e anche questa volta probabilmente non sceglie le vittime ma il posto, una piazzola su una strada trafficata, una sfida ma per poco non gli va male. Nel 1984 non sbaglia, vuole uccidere i due tedeschi perché forse li ritiene due omosessuali. Nel 1984 torna all’antico, una radura nascosta ma la vittima femminile non è una qualsiasi ma nipote di un pittore del novecento (credo che abbia avuto un rapporto di amore/odio con l’arte come tutti gli psicopatici). Nel 1985 i due francesi e qui dovrei scrivere un capitolo. Termino dicendo che la sua evoluzione nelle mutilazioni è segno di una progressione di quanto ho scritto. Nel 1968 uccide, nel 1974 deturpa il corpo della donna con 93 pugnalate e con la profanazione del pube con il tralcio di vite. Nel 1981 le escursioni del pube ed entra nel personaggio, nella figura del punitore seriale, intelligente e scaltro. Tutti ne parlano e lo temono e lui aggiunge orrore ad orrore (escissione del seno sinistro, guarda caso). Nel 1985 l’apoteosi con la lettera alla magistrato. Si ferma perché ha vinto, perché ha raggiunto il suo scopo. È una nera figura entrata nella vita di tutti. Si ferma anche perché sa che non può più agire perché gli stanno tutti addosso e può essere catturato.

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  • 29 Luglio 2024 alle 11:28
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    Buongiorno Sig. Antonio, la ringrazio per gli apprezzamenti.

    Certo che ricordo il falso comunicato numero 7, quello del Lago della Duchessa fatto da Antonio Chicchiarelli.

    La ringrazio per averlo citato, e’ uno dei miei paragoni/ esempi preferiti sul tema…

    Il forestale e’ una delle tante figure che rientrano nel quadro, ma non la sola.
    Un singolo individuo poi che va in giro a mostrare il tesserino, in divisa alla lunga sarebbe stato attenzionato.
    Un forestale non gira a caccia di bracconieri di notte, da solo, in toscana mi disse un forestale ti uccidono per un cinghiale!
    Un forestale avrebbe potuto venir in conscio possesso della pistola del 68 e quindi usarla per suoi scopi…
    Il silenzio dal 74 al 80 potrebbe esser un trasferimento?

    Il discorso di Piselli poi ci ricorda che vi erano altri individui capaci di cacciare efficacemente altri esseri umani, militari ed ex militari.

    Negli anni 80 un veterano della 2GM avrebbe avuto 60 anni…

    Un ex legionario veterano di Algeria o Indocina fra i 40 ed i 50.

    Un veterano USA del conflitto Vietanamita, della vicina Camp Darby averne 30…

    Nella zona si addestra da sempre la Brigata Paracadutisti Folgore, magari qualcuno voleva mettersi alla prova, e non sarebbe il primo caso nel mondo.

    Personalmente non credo al serial killer unico moralizzatore.

    Vedo azioni volte a minimizzare i rischi, che come nel caso di Baccaino vengono interrotte per salvaguardare il Killer.

    La pistola di piccolo calibro non fa rumore, e non devasta i corpi, se avesse usato un 9 mm avrebbe fatto scempio dei trofeiche bramava …
    Scegli quindi una pistola di piccolo calibro ma la usa talmente in maniera efficace che salvo il povero Maindardi nessuno gli sopravvive…
    Mainardi morira’ senza riprendersi e quindi collaborare…

    Spara da vicino perche’ ha definito quella la tecnica migliore, visto la pistola che usa, che ha scelto rispetto al suo obbiettivo, o perche’ e’ insicuro di se come tiratore?

    E’ scarso il tiratore che spara ai fanali della 127 del Mainardi spegnendoli? Io credo che queste due cose ci raccontino di uno che sapeva il fatto suo e che fosse tutto forche’ un brocco nello sparare.

    E’ sempre a Baccaino che ci dimostra che nonostante la pronta attivazione delle Forze dello Stato lui sa sparire facendo perder le sue tracce.

    Non credo che nascondesse il suo mezzo di trasporto, auto, moto che fosse, ma che avesse uno o piu’ complici che lo raccogliessero.

    Sono anche convinto che avesse dei posti pre stabiliti per nascondere armi e trofei da recuperare in un secondo tempo. Lotti nei suoi vaneggiamenti sui francesi dice qualcosa di simile, e’ una prassi fra i bracconieri!

    Se ti beccano, non hai prove che ti incriminano, stavi guardando le stelle, se poi … hai ragioni di servizio o un tesserino… certo vieni segnalato…

    Saluti

    G.

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    • 29 Luglio 2024 alle 21:22
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      Premesso che ho fatto alcuni errori di scrittura e ho confuso una data e mi scuso per chi legge. Presumo che possa essere un forestale per vari motivi, compreso il fatto che potesse liberare le aree prescelte da testimoni scomodi come i guardoni. Non escludo le altre ipotesi che lei ha fatto (ex combattenti, ex legionari o ex militari stranieri) perché hanno tutte le caratteristiche che cita. Non so se quando compiesse gli omicidi avesse la divisa (magari con un impermeabile facilmente lavabile) ma il tesserino lo avrebbe potuto esibire per fare calare l’attenzione alle Forze dell’Ordine che eventualmente lo avessero fermato, un po’ come fanno gli onorevoli. Il binomio “assassino-malato di mente” non si abbinava al fatto che fosse un appartenente alle FF.OO. Ancora adesso, nei fatti di cronaca nera, ci stupiamo se i colpevoli sono uomini in divisa come fu per i componenti della banda della Uno Bianca. Non ho detto che fosse un cattivo tiratore ma nemmeno che dovesse essere un ottimo tiratore. Non credo ad una coppia di assassini (uno uccide e uno aspetta) perché per fare una cosa del genere bisogna esserlo entrambi, molto difficile o a meno che non si pensi a sette occulte. In tutti gli omicidi, tranne per quello dei tedeschi (e questo mi fa pensare che volesse colpire sapendo che non doveva fare le escissioni), è presente vicino un fiume o canale di scolo, una presenza utile per chi vuole fare perdere le tracce e lavarsi velocemente (nel 1984 fu trovata una pietra sporca di sangue a circa 700 metri dal luogo del delitto). Nel delitto di Baccaiano getta le chiavi nel campo dietro all’auto forse per stizza ma anche per fare credere che fosse andato in quella direzione mentre è evidente che venisse dal bosco per via dei bossoli ritrovati nella piazzola e perché ha perso tempo a sparare ai fanali che illuminavano la piazzola ovvero la sua via di fuga. Non ha dei raptus o come in tanti casi di serial killer che uccidono cogliendo l’attimo propizio che capita; lui è uno organizzato, che va a caccia di esseri umani, che perlustra, controlla, si prepara,che sa muoversi nei boschi, di notte, senza luna, con una torcia. La pistola ha le caratteristiche che ha descritto e credo che non usasse un’arma più devastante non per rovinarsi i “trofei” (spara alla testa e al cuore, non al pube o al seno) ma perché è un’arma comune, da tiro a segno, poco rumorosa, forse rubata. Spalletti nel 1981 cosa ha visto? L’omicidio o anche il killer? Non parla perché ha visto la scena e non l’assassino o perché ha riconosciuto una divisa o qualcuno che sa che l’indossa? Concordo con lei che abbia una base in zona, una seconda casa o la casa d’infanzia che si collegherebbe al fatto che uccide in giornate festive o pre festive oltre al fatto che in quei giorni è più facile trovare “prede”.

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  • 30 Luglio 2024 alle 12:06
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    Buongiorno Antonio,

    La pista del forestale, o comunque della figura in divisa in genere, venne ampiamente battuta. Si parlava se non ricordo male di rassicurare la vittima e di sfruttare la sensazione di autorità tipica delle forze di Polizia. Anche rispetto a ragazzi giovani che di fatto erano ad amoreggiare per prati.
    Si parlo di portafogli e libretti di circolazione trovati fuori posto, piuttosto che di un portafoglio forato da un proietto, e ci si pose il dubbio se i vetri fossero stati rotti appositamente in quanto abbassati al momento dello sparo.

    La divisa poi potrebbe esser stato un espediente, un copri capo una giacca del giusto colore, di notte mentre viene puntata la torcia fingendosi agenti potevano esser sufficienti.

    Dubito per le parole di un CC che conobbi che era in servizio in quelle zone, che potesse esser un vero poliziotto, la pista del forestale, delle forze di polizia venne ben battuta, un collega fuori posto sarebbe stato investigato.

    Furono presi in considerazione, i guardia caccia, i cacciatori e i bracconieri…

    Mi permetto di citare la speciale unità delle SS comandata da Oskar Dirlewanger. Composta prevalentemente da ex guardia caccia, da braconieri, stupratori … Li usavano per cacciare letteralmente i partigiani…

    Evocativo il titolo del libro che ne narra le gesta Cacciatori di uomini.

    Il suo non lo considero un discorso sbagliato in assoluto, sulle capacità dimostrate dal Killer lo condivido per molti punti.

    Mi permetto di smentirla su altre cose, a Baccaiano il torrente era in secca al momento del delitto. Se nella ns. tesi lo consideriamo esperto dei luoghi non poteva non saperlo.
    Non credo che il torrente gli servisse per lavarsi, semplicemente era una via sicura da percorrere per allontanarsi, che magari in certi punti permetteva di passare persino sotto le strade.

    Dubito che girasse alla luce di una torcia il killer, le assicuro per esperienza diretta, che a camminare nel buio il ns occhio si abitua e via via ci permette di vedere meglio, capacità che poi sparisce di colpo al momento in cui veniamo investiti da una luce…

    Sulla pistola, io ne vedo una scelta e ancora una volta quella di un professionista. Non una situazione di comodo dettata da un questa ho e questa uso!

    Nel mondo criminale ha maggior mercato un grosso calibro che una 22 lr.
    Pensi ai residuati bellici in una zona dove la guerra era passata, sia con fascisti che con i partigiani. Dove erano stanziate e poi scappate in ritirata le truppe nazi-fasciste e poi arrivate quelle Alleate.

    La sua fu scelta operativa, vada a vedere i delitti del Mossad, nelle varie operazioni mano di Dio.
    Usavano Beretta 22 Lr.
    Considerate la miglior combinazione fra calibro e occultabilità.
    Troverà molte assonanze, distanze, tipo di arma, rumore ecc ecc…

    Che sapesse cosa faceva lo dice la scelta delle munizioni, ormai ho i miei anni e di colpi ne ho sparati parecchi. Le assicuro che in quegli anni le munizioni del mostro erano le migliori in commercio per quello scopo. Erano munizioni nate per la caccia agli anatidi, attività poi vietata con la carabina!

    Usava cosa fattibile e nel range di sicurezza della pistola munizioni da arma lunga, con maggior energia di quelle da pistola, da qui la deformazione ritrovata sul bossolo.

    Ho letto di teorie del Lotti secondo le quali avesse assistito nelle vesti del guardone al delitto del 68. Entrato in possesso della pistola abbia compiuto i delitti fino ad esaurimento scorte delle cartucce…

    Le Winchester serie H sia nella versione silenziabile che ad alta velocità venivano vendute a pacchi da 500 colpi… Veda lei…

    Il killer non era uno sprovveduto e sapeva cosa stava facendo, non usa quello che ha, lo ha scelto e selezionato con cura per il suo scopo, secondo me.

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    • 30 Luglio 2024 alle 17:23
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      Buonasera, concordo con lei anche per gli spunti interessanti che ha scritto. Probabilmente ha ragione sulla pistola, un tizio del genere che cura tutti i particolari avrà scelto anche il tipo di arma e considerato che negli anni sessanta nella sola Toscana ne furono vendute 14.000 esemplari (così mi sembra di aver letto da qualche parte), probabilmente l’avrà comprata regolarmente.

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      • 31 Luglio 2024 alle 12:10
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        Non si dimentichi che fino alle leggi speciali di Cossiga le armi corte si trovavano senza tutte le complicazioni imposte dalla tracciabilità.

        La pistola del MdF poteva esser stata presa a San Marino, che le vendeva senza tante storie. E con una dogana senza controlli fino a pochi anni fa…

        Idem con la Svizzera dove si poteva comprare di ogni sempre fino a pochi anni fa…

        Un mio amico poi suggeriva cosa, balzata agli onori della cronaca non molto tempo fa, che un guardiano di linea di un poligono, avrebbe potuto sottrarla e riconsegnarla…

        Se poi ragiona che la pistola del MdF poteva esser venduta con una canna lunga ed una corta nella medesima scatola, il ns. ipotetico guardiano di linea, volontario del TSN io lo sono stato, avrebbe potuto semplicemente usare la canna non montata, assemblandola di volta in volta su un pari modello di sua propietà.

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      • 31 Luglio 2024 alle 12:11
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        Dimenticavo… un militare USA o straniero a Camp Darby poteva averne una ignota al ns. paese… in maniera legale per giunta.

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